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Pasqua: «Sì, spiavo Marrazzo ma per mia iniziativa»


Le indagini su Piero Marrazzo e Alessandra Mussolini? «Una mia iniziativa». Risponde così Pierpaolo Pasqua, l’investigatore privato arrestato per lo scandalo «Laziogate», quando il 10 marzo scorso i magistrati di Milano e Roma lo interrogano nel carcere di Regina Coeli. Alla fine saranno cinque pagine di verbale dal sapore surreale, dove lo 007 «de noantri» tenta di accreditarsi come unico responsabile di una vicenda che invece punta dritto agli ex vertici della Regione Lazio e ha già causato le dimissioni del ministro Francesco Storace. Ciò nonostante, Pasqua qualche piccola ammissione la fa, per esempio sul compenso ricevuto per il lavoro: 20 mila euro in nero più 1500. Solo questi ultimi fatturati. Per Pasqua il compenso dovuto per la «bonifica ambientale» dei locali della Presidenza della Regione che, lui stesso ammette, venne effettuata in un sol giorno. Versione alla quale ovviamente i magistrati non credono, contestandogli «l’inverosimiglianza, con particolare riferimento alla circostanza che 20 mila euro costituiscono una somma esorbitante rispetto al lavoro di bonifica specificato dall’indagato». Così Pasqua corregge il tiro: «In realtà - dice - nei 20 mila euro rientravano anche futuri lavori di bonifica che mi impegnavo con l’Accame ad effettuare in futuro qualora ne avesse avuto bisogno». È infatti Niccolò Accame ad incaricarlo dei lavori e, a quanto pare, a pagarlo. Così risulta dai documenti ritrovati in seguito alla perquisizione nell’abitazione e negli uffici dello stesso ex portavoce e braccio destro di Storace, che gli sono costati l’iscrizione nel registro degli indagati con l’ipotesi di violazione di segreti d’ufficio e corruzione. Per gli inquirenti infatti, fu proprio Accame ad incaricare l’investigatore privato, nonché collega di partito (An) dell’operazione «Qui, Quo, Qua», come dimostrerebbero tra l’altro il ritrovamento anche di tracce dei dossier sui politici rivali spiati. Ma Pasqua, che ancora non conosce i risultati delle indagini, smentisce: «Non ho ricevuto alcun incarico in relazione al progetto “Qui, Quo, Qua” ma è una mia millanteria». Non può ovviamente smentire di aver effettuato indagini illegali, come ad esempio la richiesta a un maresciallo della Finanza di Novara di uno screening fiscale completo su Marrazzo. Antefatto