Snorki sarai tu!

Il caimano


Dice: mai si è visto uno stratega della comunicazione e dell'autopromozione più stratega di Nanni Moretti. C'è una battuta come tutte le sue all'incrocio tra compiacimento narcisistico e ferocia autocritica. Quella che in Ecce Bombo gli faceva chiedere a se stesso, a proposito di una festa: mi si nota di più se non vado o se vado e sto in disparte? In realtà, liberi di crederci o no, le cose stanno così: è vero che il risultato è quello di un'attenzione mediatica inversamente proporzionale al suo sottrarsi - non stiamo tutti qui a riempire pagine del nulla che si sa sul Caimano? - ma è vero anche che questo risultato (che poteva esserci, come c'è stato solo dopo molti anni durante i quali Nanni era considerato un fastidioso rompiscatole, ma poteva anche non esserci) non ha dietro di sé un calcolo ma un autentico modo di essere: matto? Maniacalmente geloso della dimensione amical-artigianale e cultore del fai da te? Moretti piace, a chi piace, perché dà un'idea di coincidenza tra predicare e razzolare. Oggi comunque "Il caimano" smetterà di essere un mistero. Almeno per i circa cinquecento accreditati all'anteprima stampa di questa mattina al Barberini di Roma. Dove si farà a cazzotti tra addetti ai lavori, fior fiore del giornalismo politico o di costume, molti stranieri che si sono mossi apposta da casa loro, e imbucati smaniosi di "esserci". Ma per tutti ci sarà solo la proiezione del film. Moretti ha deciso alla fine di non fare neanche una conferenza stampa. Poi inizia il viaggio. Domani nelle sale in 380 copie: per darvi un'idea il pur trionfale "La stanza del figlio", Palma d'oro al festival di Cannes, uscì con 80 copie. Sabato comincia il tour: niente interviste ai giornali, niente conferenza stampa, ma molti incontri con il pubblico in giro per l'Italia e pochissime apparizioni selezionate radio-tv. La mattina di sabato Moretti affronta la sua prima prova con il pubblico dell'Anteo di Milano mentre la sera sarà ospite nel salotto televisivo milanese di Fabio Fazio. La scelta di "Che tempo che fa" è stata elaborata e rimuginata come tutto. Si sa che in ballo tra i molto inviti ci sono stati quello di Ferrara a "Otto e mezzo", quello di Mentana a "Matrix", quello di Serena Dandini. Alla fine Fazio - su RaiTre ma meno identificabile di Dandini, senza però fugare ogni preoccupazione se Petruccioli ha sentito il bisogno di dichiarare "fiducia nei cittadini Fazio e Moretti" a proposito di rispetto della legge - deve essere sembrato a Moretti la soluzione più giusta. Non è vero che per la prima volta Moretti torna ospite di un talk show televisivo dal 1977 quando, ventiquattrenne arrogante, aggredì Mario Monicelli in un faccia a faccia denominato "Match", moderato da Arbasino. È andato due volte a "Domenica In": con Baudo per l'uscita di "Bianca", con Mino Damato per quella di "La messa è finita". Parliamo comunque di vent'anni fa. La tournée proseguirà lunedì al Modernissimo di Napoli, martedì al Massimo di Torino, mercoledì a Pordenone, giovedì a Trieste e Udine, il 4 aprile al Lumière di Bologna. Mentre nel corso della settimana prossima due saranno le probabili apparizioni radiofoniche. Ai microfoni di Hollywood Party (RadioTre) e finalmente a quelli di Fiorello e Baldini di Viva RadioDue. Fiorello non è riuscito a convincere Moretti prima dell'uscita del Caimano malgrado il reiterato ricatto di rivelare tutto. Ultimo capitolo del tormentone, andato avanti tra imitazioni e telefonate vere ma surreali agli uffici Sacher, ieri: "c'è il lieto fine", ha annunciato Fiorello, "muore il protagonista". Con goliardica allusione al "Caimano" ovvero "Lo Smemorato di Cologno" del programma radiofonico, ovvero Silvio Berlusconi.