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Messaggi del 18/02/2013

Anna Cinzia Bonfrisco: Donne in politica. La quota utile è la meritocrazia

Post n°752 pubblicato il 18 Febbraio 2013 da social.phinet
 

Al salone della sede di Confindustria dall'Associazione imprenditrici e donne dirigenti d'azienda (Aidda), confronto tra candidate e proposte trasversali ai partiti. In politica, la “quota” utile è la meritocrazia, serve parità anche nei salari. La Senatrice Bonfrisco “mondo ancora di soli uomini”.

Testo integrale dell’articolo apparso su Il Giornale di Vicenza del 16 febbraio 2013.

Anna Bonfrisco

«Ma se anziché Lehman Brothers si fosse chiamato Lehman Sisters pensate che sarebbe successa la stessa cosa?». Una battuta facile facile, ma quella della senatrice pidiellina Cinzia Bonfrisco è la sintesi del pensiero trasversale femminile che mette nel mirino, con decisione sempre più crescente, i totem del potere maschile. Banche, in primis, «mondo ancora di soli uomini».

Fedeli alla vocazione e alla fama di praticità, determinate a cercare di cambiare le regole create dalla metà maschile del cielo, Francesca Businarolo (Movimento 5 Stelle), Ilaria Capua (Civica con Monti), Manuela Lanzarin (Lega Nord), Susanna Magnabosco (Fare per fermare il declino), Anna Bonfrisco (Pdl) e Alessandra Moretti (Pd) non perdono tempo in recriminazioni. Invitate nel salone della sede di Confindustria dall'Associazione imprenditrici e donne dirigenti d'azienda (Aidda) guidata da Marisa Bano Roncato, si raccontano con semplicità, fanno squadra a prescindere dagli schieramenti e dai ruoli, si chiamano «ragazze», condividono l'emozione delle neofite, invocano la meritocrazia anche salariale, si ascoltano senza parlarsi sopra e soprattutto indicano le cose da fare.

Sapendo fin da ora che dovranno farle loro. Un pò massaie un pò imprenditrici - buon senso e senso di responsabilità - invocano una rivoluzione culturale e di pensiero che, a 100 anni dalla prima legge sulla gravidanza, sembra già in alcuni numeri lasciati cadere sapientemente sull'uditorio dalla moderatrice Cristina Greggio: dall'ultimo rilevamento Istat, che ricorda come in Veneto ci siano 95 uomini ogni 100 donne, fino alle proiezioni che parlano di 285 donne elette passando per il 55% di candidature femminili nel liste grilline. Il tutto “maschi permettendo”. Il monolite maschilista, del resto, qualche crepa la evidenzia. Come la legge Golfo-Mosca sulle “quote rosa" nei CdA delle aziende quotate e pubbliche, sebbene alla norma si accompagni una data di scadenza, 2022, che ha il sapore dell'inganno. O come l'aumento di rappresentanza femminile («ora siamo in tre» sorride ottimista la gianniniana e imprenditrice Magnabosco) nel consiglio della Popolare Vicentina. E se il vicesindaco Moretti invita a mantenere, una volta elette, lo sguardo critico su ciò che verrà fatto, Lanzarin ribadisce l'importanza della conciliazione dei tempi fra lavoro e famiglia. «Alla fine - sottolinea Capua - siamo noi che abbiamo il dono meraviglioso di poter dare la vita».

FONTE: Il Giornale di Vicenza

 
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Ifil-Exor, avvocato Briamonte, eccepiamo l'illegittimità costituzionale del processo

Post n°751 pubblicato il 18 Febbraio 2013 da social.phinet
 

L'avvocato Briamonte ha spiegato davanti alla Corte che «esiste un atto nuovo datato 24 gennaio 2013, con cui la Corte europea dei diritti dell'uomo dichiara ricevibile il ricorso presentato da Franzo Grande Stevens sulla pretesa violazione» dell'articolo che predispone il principio per cui non si può procedere due volte per lo stesso fatto. «Eccepiamo dunque l'illegittimità costituzionale del processo» ha dichiarato Briamonte.

Michele Briamonte

Il processo ex Ifil-Exor non deve svolgersi perché gli imputati sono già stati giudicati dalla Consob e hanno già avuto una sanzione di tre milioni di euro e la Corte europea dei diritti dell'uomo stabilisce che un uomo non possa essere processato o condannato due volte per lo stesso fatto. È questa la richiesta della difesa di Franzo Grande Stevens, assistito dagli avvocati Cesare Zaccone e Michele Briamonte, a cui si sono associate le difese di Gianluigi Gabetti, rappresentato dagli avvocati Franco Coppi e Marco Ferrero, di Exor e della Accomandita Giovanni Agnelli, rappresentate dal legale Guglielmo Giordanengo.

L'avvocato Briamonte ha spiegato davanti alla Corte che «esiste un atto nuovo datato 24 gennaio 2013, con cui la Corte europea dei diritti dell'uomo dichiara ricevibile il ricorso presentato da Franzo Grande Stevens sulla pretesa violazione» dell'articolo che predispone il principio per cui non si può procedere due volte per lo stesso fatto.

La Corte europea ha anche disposto, come da prassi, che il governo italiano trasmetta entro maggio le proprie deduzioni. «Eccepiamo dunque l'illegittimità costituzionale del processo» ha dichiarato il legale, che ha ricordato la sentenza Zolotti della Corte europea. Il caso era quello di un uomo ubriaco fermato da una guardia e sanzionato amministrativamente, per cui non venne poi celebrato il processo penale anche se chiesto dall'accusa. La sanzione della Consob «è di natura afflittiva, oltre ai 3 milioni di euro l'ente ha ordinato per gli imputati la sospensione dalla capacità di rivestire ruoli in società quotate», ha proseguito l'avvocato.

FONTE: La Presse

 
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Senatrice Bonfrisco, intervento al Meeting Cida

Post n°750 pubblicato il 18 Febbraio 2013 da social.phinet
 

Confronto con i candidati veneti di diversi schieramenti, proposte Cida, dalla competitività al welfare, dall’accesso al credito per le imprese, al costo del lavoro e alla riduzione della burocrazia, dall’equità nei sacrifici e nei diritti, alla revisione della spesa pubblica, per far ripartire il Paese. “Condivido e faccio mie le vostre proposte – ha sottolineato la Senatrice Bonfrisco PdL – senza dimenticare un profondo rinnovamento della Repubblica”.

Testo integrale dell’articolo apparso su Il Gazzettino di Padova del 14 febbraio 2013.

Bonfrisco_480

Affollato meeting ieri sera allo Sheraton organizzato dal Cida, rappresentanza unitaria dei manager del pubblico e del privato, che ha incontrato i candidati veneti di diversi schieramenti. Elga Fazian, Silvia Sanseverino e Fulvio Orselli hanno illustrato agli aspiranti deputati il programma della Cida che vorrebbero vedere accolto dal prossimo governo. Una serie di richieste che hanno spaziato dalla competitività al Walfare, dalla sanità all’istruzione toccando i diversi punti ritenuti indispensabile per far ripartire il Paese.

Tra questi l’accesso al credito per le imprese, il costo del lavoro, la riduzione della burocrazia, equità nei sacrifici e nei diritti, revisione e razionalizzazione della spesa pubblica riqualificazione dell’istruzione di tutti i gradi. “Molte cose dette saranno condivise da tutti, si è forse parlato poco del grande perso della pubblica amministrazione e del debito pubblico- ha affermato Massimo Bitonci Lega – ma il grande compito di chi andrà ad amministrare saranno i tagli”.

Per il PD Alessandra Moretti ha detto: “Se c’è sinergia tra chi fa politica e chi ha in mano aziende pubbliche e private si ottiene una visione a lungo termine e quindi positiva. Le prossime elezioni potrebbero rappresentare la svolta per il Paese”. “Condivido e faccio mie le vostre proposte – ha sottolineato Anna Cinzia Bonfrisco PdL – senza dimenticare un profondo rinnovamento della Repubblica”. “Tutto quello che è stato affermato nel programma Cida è un grande progetto di riforma sostanziale dello Stato – ha osservato Giorgio Conte FLI – la crisi non incide solo sulle classi più disagiate ma anche sui manager, oggi però il tema non sono le promesse varie, la parola d’ordine è credibilità e affidabilità”. “C’è bisogno di managerialità nella politica, competenza e concretezza per far ripartire l’Italia – ha risposto Davide Merigliano Fare per Fermare il Declino – siamo stanchi di troppo Stato, troppe tasse, per ripartire fondamentale è il merito e noi abbiamo gli stessi vostri programmi”.

FONTE: Il Gazzettino di Padova

 
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