Vivere

PER UNA MINORE INFELICITA'


RITORNO,DOPO LE FERIE ESTIVE, ad un post serio .Un argomento a me caro, anche difficile volendo.La ....ricerca della felicità cui tutti -a meno che non siano masochisti o folli-ambiamo.Già il titolo dice tutto:Non esiste la fellcità ma possiamo essere solo meno infelici.Prendo lo spunto da un articolo del Corsera del 4/09/2018. Uno scirttore di anni 40  danese di nome Wiking(il quale dice di essere felice)afferma  che "se esistesse una ricetta della felicità,l'ingrediente fondamentale sarebbero le relazioni"E piu' avanti :" TRE DIMENSIONI della felicità sono 1 dimensione cognitiva,ossia la sodisfazione generale della propria vita, 2  DIMENSIONE affettiva cioè le emozioni che sperimentiamo quotidianamente e(3) la dimensione eudaimomica  secondo cui una buona vita equivale ad una esperienza degna di significato.CHE DIRE A CHIOSA?Che il medesimo,alla fine, ripete i concetti A NOI NOTI. Un buon lavoro, una buona famiglai,buoni amici ecc. ecc.E forse non basta!Per aggiungere il grande DE GREGORI ammette che felicità "sta nella dolcezza con la quale accettiamo i cambiamenti e facciamo pace con tutto questo"Cosa voglio aggiungere io qui?Che ,come dissi in premessa, felicità NON ESISTE :essa è COSCIENTE pienezza di un mpndo bellisimo senza nuvole,completo,continuo.ED E' UTOPIA!Come SEMPRE dico in modo forse banale sarebbe necessario che siano  realizzate le 1O COSE PER LE QUALI VALE LA PENA DI VIVERE  e cioè,in ordIne sparso..Salute,amore,Famiglia,Amicizie,DanAro,Lavoro Sport,Politica,Cultura Viaggi. ED-come dissi- è utopia.Ciao