Vivere

DISCORSI...DOPPI


CARE LETTRICI E CARI LETTORI. oggi post leggero come avevo preannunciato(anche se vi è un fondo.piscologico...) e ritorno sugli aneddoti relativi al lavoro di mio padre avv. anche egli.Comunico che all'inizio della mia professione(anno 1970..) mi sedevo accanto a lui , ascoltavo il suo dire con i clienti per imparare..Nn è servito a nulla...invero. Ma andiamo al posto del post...In quell'ann(1970) vennero a studio due fratelli della vicina Salemi entrambi camionisti che chiamerò fratelli Petralia(è il loro vero nome a quest'ora-se vivi-avranno oltre anni 90..) i quali avevano subito un grave incidente automobilistico con conseguenze appunto gravi:fratture varie alle ossa. Chiesero di agire nei confronti e del conducente del mezzo e della società Assicuratrice:mio padre chiese."quanto guadagnate?" E loro magnificarono grandi guadangi e danaro in quantità.La richiesta ai fini,sopratutto a quel tempo,del risaricimento da avanzare(anche in base al reddito..). Finito il colloquio doveva inziare il giudizio. Fatidica domanda dell'avvocato "E' necessario un acconto per inziare la causa"E loro Noi dobbiamo pagare? Ma se siamo..poveri? Se non guadagnoamo nulla, poveri noi? come fare?L'aneddoto finisce quì :può far sorridere o no .MA DEVE FAR PENSARE. I Fratelli Petralia,quando si trattava di incassare ERANO RICCHI.Quando si trattava di pagare erano poveri. E noi spesso facciamo così.Due METRI di giudizio a seconda. A volte consciamente come loro(perchè il mendacio era facilmente riscontrabilee anche dagli stessi autori).A volte inconsciamnete come..MOLTI.E voi che ne pensate? ditemi e meditate gente meditate.... gino