cazzate pensate

Marco e i cedimenti dell'encefalo del cuore, direzione cambiamento!


 "Le chiavi te le porta Gina, dalle un appuntamento, questo è il suo numero 3204417012777,ciao! Magda"Marco non aveva immaginato la possibilità che sarebbe stata proprio Gina a riportargli le chiavi. Il messaggio lo rese insofferente e nervoso. Comiciò a camminare avanti e indietro per la sala da paranzo di Ernesto, non sepeva cosa fare. Poi fece una ventina di respiri,guardando il parco di Villa Pamphili dalla finestra e compose il numero di Gina. Due squilli e "prontoo?" tre battute a bassa voce e un'appuntamento proprio sotto casa sua.Gina arrivò con un ritardo-non ritardo, di un'ora. Trovò Marco seduto sui gradini del palazzo di casa con una birra in mano. Gina lo vide, acciuffò un parcheggio, inserì  il freno a mano, sollevò sulla testa gl'occhiali da sole e scese dalla macchina.Marco si mise in piedi e le andò lentamente incontro.- Non potevi lasciarmi il portafoglio?- Potevo, ma ho preferito lasciarti tutta casa.Gina aprì la borsa e tirò fuori due chiavi unite insieme da un portachiavi parlante cinese, le passò a Marco. Poi, rimise gl'occhiali sul naso e mentre stava per salutarlo, Marco iniziò a tossire. Quando ebbe finito, si schiarì la voce e le venne in mente di offrirle un caffé a casa! Gina accettò. Pensò per un attimo che Marco volesse scusarsi per il bacio della sera prima e per l'indice puntatole poi contro . Era curiosa di capire come avrebbe epilogato. A Gina non importava poi tanto che fosse corso via. La considerava una cosa da "impediti", un comportamento incontrallato che Marco non aveva saputo gestire, seguito dal senso di colpa. D'altronde era ubriaco. Comunque le era sembrato bizzarro. Gina si aspettava che ne riparlassero, quindi entrarono nel palazzo e poi in casa. Mentre bevevano il caffé, Marco non aveva nessuna intenzione di chiarire quell'evento e Gina cominciò a innervosirsi. Ad uncerto punto,  pensò di chiederglielo lei, cosa fosse successo la sera prima. Poi però non gli disse nulla, parlarono della festa, dei compagni. Bevvero il caffè,  poi Gina si sollevò dal divano, intenta ad andare via, annoiata da quel dialogo. Le sembrava che Marco fosse anche imbarazzato. Appena si mise in piedi, Marco la seguì con lo sguardo, poi si mise in piedianche lui e l'accompagnò alla porta. Davanti alla porta mentre si salutavano Marco ebbe un raptus, lo stesso incontrollabile raptus della sera prima. Mentre stava per salutarla, le rifilò un bacio, poi un altro e poi un altro ancora. Poi Gina  lo interruppe "Cosa vuoi fare, la stessa cosa di ieri? Etra quanti secondi me lo punti l'indice davanti agl'occhi? " . Marco non voleva pensare al giorno prima, le piaceva Gina, ne era sicuro ora. Le piaceva senza sapere perché, senza sapere quanto e come.Marco a quel punto le chiese scusa " scusa, hai ragione,non so che cosa mi succede, ho avuto un attimo di cedimento". Ma non fece in tempo a finire perché cedette ancora e la baciò di nuovo. I loro occhi si chiusero, e anche a Gina scoprì qualcosa.-Portami a casa tua, Gina! Andiamo via...-Perché?-Questa casa puzza di spazzatura.-Hai dimenticato di fare la differenziata?- SI, andiamo via, ti prego!