Valentina e Lorenzo, rotolarono sulla spiaggia di Mikonos tutta la sera. La sabbia conquistò ogni centimetro della loro pelle con la sua potente flotta di granelli. Prima raggiunse le labbra, poi la lingua, poi tutta la bocca, si infilò nei pantaloncini, nelle magliette, tra i capelli, nelle orecchie. Baci alla sabbia salata, con pause amene a ripulire centrimetri di pelle, dove le labbra planavano senza saziare mai quella fame.Il passaggio dall'aperitivo al dopo cena, venne annunciato dalla musica. Il Dj fece un cambio di scaletta leggermente azzardato, passando da una scaletta che suonava funk-Jazz-soul-blues-raggamuffin- jungle-grouve a una decisamente locale!Valentina, mise le mani sulle spalle insabbiate di Lorenzo e lo spostò leggermente. Lorenzo, ssi allontanò qualche centrimetro, cercando di capire cosa stava succedendo, dove stava, perché Valentina tutt'ad un tratto non parlava e guardava dietro le sue spalle rintronata.La spiaggia si era riempita improvvisamente di gente, ballavano tutti insieme in cerchio, in file,grandi e piccole, tutti con calici in mano colmi di vino. Rimasero sdraiati a pancia in giù a godersi lo spettacolo, mentre la gente continuava ad occupare metro dopo metro la spiaggia, giungendo fino a loro. Fu a quel punto che anche loro si unirono inevitabilmente alle danze e si persero tra la gente. Finirono in file diverse, poi in cerchi enormi che ballavano sirtaki in acqua. Si ritrovarono solo dopo qualche ora, scorgendosi da lontano tra la folla.Cercarono un posto più tranquillo che sembrava impossibile trovare. Camminarono lungo la spiaggia, fino a raggiungere al capo opposto, un lido semideserto con le sdraio e gli ombrelloni chiusi. Ritrovarono lentamente, lo stesso albore negl'occhi, lo stesso respiro e un desiderio diverso, ingigantito dal fantasma di essersi persi e dal sospetto di non riuscire più a ritrovarsi.L'indomani Valentina ripartì in serata. Durante il viaggio in nave, ebbe tutto il tempo di pensare. Si preparò mentalmente ad affrontare Marco, che ormai era divenuto solo un peso nel cervello. Decise che gli avrebbe detto cosa le era successo. Decise di aprire un varco verso la lealtà delle emozioni e il rispetto verso i sentimenti. Pensò chiaramente all'armadio "quattro stagioni" comprato con Marco, che fine avrebbe fatto. E il divano, regalo della zia, chi lo avrebbe preso. E le rate per sky, chi l'avrebbe pagate. Chi l'avrebbe detto ai genitori e ai parenti. Però, niente più domeniche a pranzo dai suoceri (evvai!), niente più rutti in salotto (oyea!). Niente più film e fornelli nel weekend (daje!). Infine la spazzatura! Niente più decine su decine di bottiglie di vetro vetro nella differenziata, che si rompevano una dopo l'altra tra gli sguardi ripugnanti dei passanti (liberescion e satisfescion!).
Acqua salata nell'encefalo del cuore di Valentina...
Valentina e Lorenzo, rotolarono sulla spiaggia di Mikonos tutta la sera. La sabbia conquistò ogni centimetro della loro pelle con la sua potente flotta di granelli. Prima raggiunse le labbra, poi la lingua, poi tutta la bocca, si infilò nei pantaloncini, nelle magliette, tra i capelli, nelle orecchie. Baci alla sabbia salata, con pause amene a ripulire centrimetri di pelle, dove le labbra planavano senza saziare mai quella fame.Il passaggio dall'aperitivo al dopo cena, venne annunciato dalla musica. Il Dj fece un cambio di scaletta leggermente azzardato, passando da una scaletta che suonava funk-Jazz-soul-blues-raggamuffin- jungle-grouve a una decisamente locale!Valentina, mise le mani sulle spalle insabbiate di Lorenzo e lo spostò leggermente. Lorenzo, ssi allontanò qualche centrimetro, cercando di capire cosa stava succedendo, dove stava, perché Valentina tutt'ad un tratto non parlava e guardava dietro le sue spalle rintronata.La spiaggia si era riempita improvvisamente di gente, ballavano tutti insieme in cerchio, in file,grandi e piccole, tutti con calici in mano colmi di vino. Rimasero sdraiati a pancia in giù a godersi lo spettacolo, mentre la gente continuava ad occupare metro dopo metro la spiaggia, giungendo fino a loro. Fu a quel punto che anche loro si unirono inevitabilmente alle danze e si persero tra la gente. Finirono in file diverse, poi in cerchi enormi che ballavano sirtaki in acqua. Si ritrovarono solo dopo qualche ora, scorgendosi da lontano tra la folla.Cercarono un posto più tranquillo che sembrava impossibile trovare. Camminarono lungo la spiaggia, fino a raggiungere al capo opposto, un lido semideserto con le sdraio e gli ombrelloni chiusi. Ritrovarono lentamente, lo stesso albore negl'occhi, lo stesso respiro e un desiderio diverso, ingigantito dal fantasma di essersi persi e dal sospetto di non riuscire più a ritrovarsi.L'indomani Valentina ripartì in serata. Durante il viaggio in nave, ebbe tutto il tempo di pensare. Si preparò mentalmente ad affrontare Marco, che ormai era divenuto solo un peso nel cervello. Decise che gli avrebbe detto cosa le era successo. Decise di aprire un varco verso la lealtà delle emozioni e il rispetto verso i sentimenti. Pensò chiaramente all'armadio "quattro stagioni" comprato con Marco, che fine avrebbe fatto. E il divano, regalo della zia, chi lo avrebbe preso. E le rate per sky, chi l'avrebbe pagate. Chi l'avrebbe detto ai genitori e ai parenti. Però, niente più domeniche a pranzo dai suoceri (evvai!), niente più rutti in salotto (oyea!). Niente più film e fornelli nel weekend (daje!). Infine la spazzatura! Niente più decine su decine di bottiglie di vetro vetro nella differenziata, che si rompevano una dopo l'altra tra gli sguardi ripugnanti dei passanti (liberescion e satisfescion!).