Sogliano al Rubicone

Dom Hans Van Der Laan, le opere, gli scritti


Dom Hans Van Der Laan, le opere, gli scritti. A. Ferlenga, P. Verde, Milano 2000ScrittiVan Der Laan (1904-1991) fu architetto e monaco benedettino.Architettura e liturgia sono accomunate dall'essere entrambe trasfigurazioni simboliche di materiali e fatti ordinari che si concretizzano attraverso la creazione di "forme"."Le forme degli oggetti che fabbrichiamo sono sempre una modifica di forme naturali esistenti, perchè non ci è possibile creare tali oggetti dal nulla: per fare una cosa dobbiamo necessariamente servirci di un'altra che, in ultima istanza, ci viene sempre dalla natura".Il suo fare architettura è un processo di spoliazione mirato a raggiungere l'essenza della forma. Rimane molto colpito da una frase della "Citadelle" di Saint-Exupery, in cui si descrive un palazzo "dove tutti i passi avevano un senso". I riti sono nel tempo ciò che la dimora è nello spazio. Ogni parte di un edificio deve obbedire ad una sola funzione, è disegnato per un uso specifico; le gerarchie devono essere ben chiare; i percorsi devono avere un inizio e una fine, e gli edifici un cuore. Per ottenere armonia e proporzione sono fondamentali i numeri e i loro rapporti. Per questo elabora la teoria del numero plastico, un metodo per dare profondità ai fenomeni architettonici, utilizzando per il loro dimensionamento anche le percezioni di coloro che ci vivono. "La motivazione puramente materiale delle misure stabilite per la forma e per lo spazio [...] è accompagnata e per così dire animata da una motivazione superiore, che non punta al benessere corporeo ma ad una soddisfazione di tipo intellettuale".La musica è una componente fondamentale nella pratica monastica benedettina: con un numero limitato di elementi si possono ottenere una grande varietà di rapporti.La casa è intesa come elemento di mediazione tra l'uomo e il mondo naturale; i suoi elementi basilari sono il pilastro, il muro, la cellula, la corte. Nelle sue opere vuole dare significato alle cose semplici, voce al silenzio, forma al vuoto. La sua radice concettuale e formale ha similitudini con quella zen in quanto deriva dalla concentrazione sui medesimi temi: spiritualità e natura. La bellezza più vera parte dall'ordine. Opere:- Cappella votiva a Helmond, Olanda 1948- Ampliamento dell'abbazia di S. Benedetto a Vaals, Olanda 1956-86Magistrale assemblaggio di elementi e materiali assolutamente ordinari, dai quali si sprigionano più mistero e sacralità- Progetto di una chiesa per la parrocchia di Bellefontaine, Martinica 1962- Centro per le suore francescane a Waasmunster-Roosenberg, Belgio 1972-75Il progetto si sviluppa a partire dal rapporto tra tre ordini di grandezza: quello dei muri di sostegno, con le finestre e le porte, quello dei corridoi e delle stanze, infine quello della corte esterna e del giardino.- Casa Naalden a Best, Olanda 1978-82Ricerca di maggiore autonomia dei corpi che circondano la corte; tutto è  generato dallo spessore del muro; gli interni sono essenziali e austeri.- Abbazia benedettina delle sorelle di Maria Madre di Gesù a Mariavall Tomelilla, Svezia 1978-82Il numero sette è una costante nel proporzionamento dell'edificio. Vi sono sette blocchi distinti, ognuno dotato di altezza propria, collegati da corpi bassi. Introversione e rapporti con l'esterno.