Sogni persi

...vorrei


           
                                     (restauro effettuato da me)Non saprei cosa scrivere per augurare a tutti un Natale che possa lasciare il segno. Non mi piace cadere nella banalità per dire quello che è nella coscienza di tutti. Avevo promesso a Annarita e Barbara,   che avrei profuso più impegno per riuscire a scrivere  un post  diverso dal solito. Vorrei parlare del Natale scrivendo dei bambini e della violenza sulle donne, poi vorrei poter far capire a tutti che il Natale è dentro di noi, dentro di noi come un rinascere di noi stessi…ed è questo sentirsi nuovi e sereni che deve poterci permettere di  dare agli altri tutto l’amore che ci viene chiesto  senza nessun tornaconto e senza essere avari nel darlo. Gesù nascerà a giorni, ci porterà la gioia e la felicità di poterlo “ricevere” in noi…non importa se tu sei  di una diversa fede, conta poter dare senza chiedersi cosa possa provare chi riceve. E’ un gesto che deve renderci sereni e allo stesso modo consapevoli che basta questo gesto d’amore ripetuto ogni giorno per far si che quel “nascere” sia un nascere di tutti i giorni. L’amore non chiede tempo ne si preoccupa di chiedere chi possa meritarlo o no, l’amore nasce per essere dato, nasce per non dover capire cosa possa significare “elemosinare”, nasce per chi circonda la nostra vita, che sia un familiare o uno sconosciuto, l’importante è che il suo nascere sia sempre una gioia nel ricevere e nel dare.Oggi ho visto e letto che si stanno muovendo molti governi, molti media, molte organizzazioni… tutti per poter combattere la pedofilia e gli abusi sulle donne e ogni forma di violenza che possa ledere il diritto e la dignità di chi la subisce. Si muore nel momento stesso di essere “abusati” e noi dobbiamo dare amore e certezza per riportare “in vita” chi crede che la vita sia finita o che non abbia senso…ma nello stesso tempo dobbiamo condannare chi si macchia di così tanta   “vergogna”. Sarà un Natale,ne sono certo, in cui ognuno di noi penserà ai meno fortunati  e avrà la gioia di potergli dedicare cinque minuti per una preghiera e altri cinque per un “dono” , un dono rinunciando ad un piccolo nostro “egoismo”. Penso che una cioccolata calda possa scambiarsi volentieri con un pranzo da offrire a chi ne ha bisogno! A me, personalmente, non piace fare beneficenza  per poi dimenticarmene, mi piace poter dare sapendo che un mio gesto non sia solo di facciata o per pulirmi la coscienza. Questo vorrei….e nel pensare agli altri non dimenticarmi che anche io, come tutti, ho bisogno d’amore e di serenità per continuare a poter dare….senza sensi di colpa  e senza sentirmi schiacciato da nessuna responsabilità.A Barby avevo promesso anche di terminare il post con delle  parole che avevo scritto anche nel suo blog  caso mai avessi scritto una lettera, ma non avendo scritto nessuna  lettera penso che le parole stiano bene anche in questo contesto: “...ora hai fatto tanto per gli altri,a me non pensare,io posso aspettare…”...non ti ho saputo scrivere una lettera (la lettera si riferisce al bambinello che sta per nascere)