Sogni persi

Esssere giusti (post. 46)


     
Sono un uomo  “Giusto” Sono un uomo “giusto”perché ho carezzato i fiorisenza sciuparne la bellezza;perché ho guardato il cielosenza rubarne il colore.Sono un uomo “giusto”perché riesco a far soffriresenza creare illusioni;perché tento a far felicesenza inventare falsità.Sono un uomo “giusto”perché ho amato la vitasenza badarne il sacrificio;perché ho trovato la fortunasenza prenderne la fama.Sono un uomo “giusto”perché ho seguito il destinosenza ricordare le delusioni;perché ho inseguito il sognosenza pensare alla realtà.Sono un uomo “giusto”perché non ho distrutto sentimenti,perché non ho calpestato ambizioni,perché non ho inventato problemi. Sono un uomo “giusto”perché non ho rubato il profumo dei fiori;perché non ho rubatoil blu del cielo;perché non ho rubatoil sereno del destino;perché non ho rubatoil felice della vita:                 perché ho combattuto                e solo ora mi accorgo                di non  essere “nel giusto”!                                                                 2 giugno 1978  …è una poesia scritta trent’anni fa, a pochi mesi passati dall’inizio di  un nuovo lavoro (che è diventato stabile) ,a qualche anno  prima del matrimonio e un po’ prima del tempo di diventare un padre felice.  E’ una poesia non bella che racchiude in se  la capacità di capire che non serve  l’ “ideale” e l’ “onestà” per poter vivere con la serenità nel cuore.  Illusioni che si rivelavano come petali di fiori rubati dal vento mentre nel cuore nascevano sempre  nuove speranze, speranze deluse ancor prima del nascere…eppure nonostante  le tante  cocenti  “distruzioni di sogni” l’anima rimaneva (come del resto è rimasta)  sempre quella di un ragazzino  che pur consapevole che bastasse un po’ di cattiveria per ottenere qualcosa…ha continuato ad essere una persona “giusta” senza mai rubare nulla a nessuno…tantomeno l’amore. Ora potreste chiedervi del perché abbia postato questa poesia, peraltro fuori di tempo e senza alcuna pretesa di potersi chiamare “poesia”! Alla vostra domanda rispondo: “ Viviamo in un mondo in cui la realtà non muta se non per  darci sempre la possibilità di  viverla senza soffrire. In quella possibilità in cui si deve sempre cogliere il buono della vita, avendo rispetto per tutti gli altri, che siano creature o sassi,  amare ciò che non è nostro ma che potrebbe essere nostro”.  Non mi interessa essere giudicato ne mi interessa farlo. Nessuno è giudice per arrogarsi questo potere…eppure tutti lo fanno, a volte con cattiveria ed altre volte con “malizia”…eppure, dove troviamo un “cuore puro” cerchiamo di tenercelo caro mentre qualcuno cerca sempre di “inquinarlo”…ma il cuore, se puro, resta sempre puro pur attraversando “tempeste di fango” .(il disegno a pastelli è stato dipinto da me e il titolo è "la delicatezza", dedicato a ciò che si riesce a dare a chi ti da poi qualcosa  che tu non chiedi)                                                     gigino vicidomini