Sogni persi

....mamma


 SOLITUDINE Quando è festaè festa per tutti,ma non per me,perché la miafesta sei tu.                    5 aprile 1964E’ una poesia che ho scritto all’età di dieci anni, una poesia piena di significato per la donna che era mia madre. Ho postato questa poesia in suo ricordo e nel ricordo di ciò che è stata. Mi ha lasciato qualche settimana fa  e solo ora sono riuscito a riordinare i miei pensieri , a collocarli in modo giusto e senza farli “intingere” di troppa tristezza. Chiedo scusa se parlo di lei,  ma sono certo che, in tutti quelli che mi leggeranno , lascerò la sensazione  di come se ognuno avesse scritto questo post. Una mamma è “mamma” per tutti, per tutti quelli che hanno avuto e hanno la fortuna di averla “vissuta”e di “viverla”. Non voglio scrivere parole comuni o fatte, voglio solo poter scrivere le emozioni  di un figlio che ha amato e ama la sua mamma, una mamma che ha dato tutto per noi figli, compreso la dolcezza di sapersi porre in ogni circostanza. La sua più grande dote era quella del “perdono”,un perdono senza alcun confine, un perdono che abbracciava perfino quelle persone che l’hanno distrutta nei sentimenti più veri e grandi, quelle persone che per una vita l’hanno maltrattata,…anche  quelle persone che hanno cercato di toglierle le gioie più grandi. …lei ha sempre perdonato tutti, nel suo cuore non vi è stato mai odio, Ha amato il suo “uomo”, il  mio papà, con tutta la dedizione che una moglie possa avere…e ha avuto la gioia di poter festeggiare il cinquantesimo anniversario di matrimonio con l’uomo con cui ha condiviso l’intera esistenza. Ora, poiché vivevo con lei, la mattina non sento più il suo buongiorno o  l’odore del caffè, non posso più leggere nei suoi occhi ne potermi scontrare con lei su ogni discussione. Carattere  forte e ironico ed aveva una parola per tutti, conoscenti o sconosciuti, amava i bambini allo stesso modo con  cui amava i figli e a tutti ha lasciato tantissimo…la sua tenerezza.Ricordo la gioia che provò quando nacque mio figlio, il suo primo nipote, quel suo modo di viverlo pur essendoci quasi mille chilometri che la separavano da lui.Mi accorgo solo ora di quanto amore provavo per lei e di quanto amore abbia ricevuto senza accorgermene. Ora non c’è più e mi manca quella sua presenza discreta ,quel suo modo di dare senza pretendere nulla, quel suo vivere per gli altri…  le amiche la piangono, i conoscenti la cercano…ma lei da lassù ci sorride.       gigino vicidomini(il disegno è un mio "pensiero" di un sogno, dipinto diversi anni fa con colori a tempera)