Solamenteperamore

Oggi, chi desidera può salvarsi! Approfittiamo della Misericordia divina tramite il PERDONO DI ASSISI.(01/08/10-15.04).


Cari Amici,E' Agosto..iniziano per molti le vacanze, ma prima di ritemprare col giusto riposo il corpo, dopo un anno di lavoro e di impegni, pensate anche al Vostro Spirito. Purificatelo, sanatelo e per quanto possibile Santificatelo tramite le Grazie che il Signore Nostro ci elargisce abbondanti e gratuite.Oggi, 1 Agosto  ricorre come ogni anno l'istituzione del PERDONO DI ASSISI. Chi, secondo le intenzioni del Santo Padre , visiterà un Santuario, una parrocchia , si confesserà, si comunicherà e ringrazierà pregando con fervida devozione, (c'è tempo fino alla mezzanotte di domani), sarà purificato completamente di tutte le proprie mancanze, ovvero se dovesse Oggi il Signore chiamarlo a sè , colui che devotamente avesse beneficiato dell'Indulgenza Plenaria..sarebbe insieme con Lui in PARADISO.Ma come?Noi poveri peccatori..Noi miseri, noi ingrati..perchè dovremmo essere perdonati di tutto senza scontare neanche un giorno di Purgatorio? Perchè..la Misericordia DIVINA è incommensurabile se il pentimento è sincero e L'Amore di Gesù è infinito.Come avvenne anche al Ladrone che in punto di morte chiese a Gesù di ricordarsi di lui quando andava al PADRE:Dal Vangelo secondo San Luca, capitolo 23 versetti 39-43;-"39-Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: <Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!>.40-Ma l'altro lo rimproverava: < Neanche tu hai il timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? 41-Noi giustamente, perchè riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male>. E aggiunse: 42-<Gesù, ricordati di me, quando entrerai nel tuo regno>. 43- Gli rispose:<In verità ti dico, oggi tu sarai con me nel paradiso>".IL PERDONO DI ASSISICOME OTTENERE L'INDULGENZA PLENARIA DEL PERDONO DI ASSISI(Per sé o per i defunti)
Dal mezzogiorno del primo agosto alla mezzanotte del giorno seguente (2 agosto), oppure, col permesso dell'Ordinario (Vescovo), nella domenica precedente o seguente (a decorrere dal mezzogiorno del sabato fino alla mezzanotte della domenica) si può lucrare una volta sola l'indulgenza plenaria.CONDIZIONI RICHIESTE:1 - Visita, entro il tempo prescritto, a una chiesa Cattedrale o Parrocchiale o ad altra che ne abbia l'indulto e recita del “Padre Nostro” (per riaffermare la propria dignità di figli di Dio, ricevuta nel Battesimo) e del “Credo” (con cui si rinnova la propria professione di fede).2 - Confessione Sacramentale per essere in Grazia di Dio (negli otto giorni precedenti o seguenti).3 - Partecipazione alla Santa Messa e Comunione Eucaristica.4 - Una preghiera secondo le intenzioni del Papa (almeno un “Padre Nostro” e un'“Ave Maria” o altre preghiere a scelta), per riaffermare la propria appartenenza alla Chiesa, il cui fondamento e centro visibile di unità è il Romano Pontefice.5 - Disposizione d'animo che escluda ogni affetto al peccato, anche veniale.Le condizioni di cui ai nn. 2, 3 e 4 possono essere adempiute anche nei giorni precedenti o seguenti quello in cui si visita la chiesa; tuttavia è conveniente che la Santa Comunione e la preghiera secondo le intenzioni del Papa siano fatte nello stesso giorno in cui si compie la visita.L'INDULGENZA: che cosa è?I peccati non solo distruggono o feriscono la comunione con Dio, ma compromettono anche l'equilibrio interiore della persona e il suo ordinato rapporto con le creature. Per un risanamento totale, non occorrono solo il pentimento e la remissione delle colpe, ma anche una riparazione del disordine provocato, che di solito continua a sussistere. In questo impegno di purificazione il penitente non è isolato. Si trova inserito in un mistero di solidarietà, per cui la santità di Cristo e dei santi giova anche a lui. Dio gli comunica le grazie da altri meritate con l'immenso valore della loro esistenza, per rendere più rapida ed efficace la sua riparazione. La Chiesa ha sempre esortato i fedeli a offrire preghiere, opere buone e sofferenze come intercessione per i peccatori e suffragio per i defunti. Nei primi secoli i Vescovi riducevano ai penitenti la durata e il rigore della penitenza pubblica per intercessione dei testimoni della fede sopravvissuti ai supplizi. Progressivamente è cresciuta la consapevolezza che il potere di legare e sciogliere, ricevuto dal Signore, include la facoltà di liberare i penitenti anche dei residui lasciati dai peccati già perdonati, applicando loro i meriti di Cristo e dei santi, in modo da ottenere la grazia di una fervente carità. I pastori concedono tale beneficio a chi ha le dovute disposizioni interiori e compie alcuni atti prescritti. Questo loro intervento nel cammino penitenziale è la concessione dell'indulgenza.(C.E.l. - Catechismo degli adulti, n. 710)COME SAN FRANCESCO CHIESE ED OTTENNEL'INDULGENZA DEL PERDONOUna notte dell'anno del Signore 1216, Francesco era immerso nella preghiera e nella contemplazione nella chiesetta della Porziuncola, quando improvvisamente dilagò nella chiesina una vivissima luce e Francesco vide sopra l'altare il Cristo rivestito di luce e alla sua destra la sua Madre Santissima, circondati da una moltitudine di Angeli. Francesco adorò in silenzio con la faccia a terra il suo Signore! Gli chiesero allora che cosa desiderasse per la salvezza delle anime. La risposta di Francesco fu immediata: "Signore, benché io sia misero e peccatore, ti prego che a tutti quanti, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa, conceda ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe". "Quello che tu chiedi, o frate Francesco, è grande - gli disse il Signore -, ma di maggiori cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio Vicario in terra, da parte mia, questa indulgenza".E Francesco si presentò subito al Pontefice Onorio III che in quei giorni si trovava a Perugia e con candore gli raccontò la visione avuta. Il Papa lo ascoltò con attenzione e dopo qualche difficoltà dette la sua approvazione. Poi disse: "Per quanti anni vuoi questa indulgenza?". Francesco scattando rispose: "Padre Santo, non domando anni, ma anime". E felice si avviò verso la porta, ma il Pontefice lo chiamò: "Come, non vuoi nessun documento?". E Francesco: "Santo Padre, a me basta la vostra parola! Se questa indulgenza è opera di Dio, Egli penserà a manifestare l'opera sua; io non ho bisogno di alcun documento: questa carta deve essere la Santissima Vergine Maria, Cristo il notaio e gli Angeli i testimoni". E qualche giorno più tardi, insieme ai Vescovi dell'Umbria, al popolo convenuto alla Porziuncola, disse tra le lacrime: "Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso!".A tutti Buona, serena e felice Estate!Solamenteperamore Vostra Francesca.