Somewhere in time...

Donne: imparate a dire "NO"!


Da Repubblica.itDONNE che fanno troppo. Donne energiche, volitive, toste, decise a non mollare. Eppure schiacciate dalle impegni e dai sensi di colpa. Donne sempre di corsa, che si dividono tra lavoro, mariti, figli, casa, amici, genitori. Senza tempo per sé. Donne stressate, rese inquiete da una perenne, sottile sensazione di inadeguatezza, spesso inconsapevole, ma che genera insoddisfazione e inquietudine. Per risolvere il problema ci vorranno ancora almeno un paio di generazioni. Tanto è forse necessario per cambiare quell'atteggiamento culturale che, complici mariti e compagni troppo spesso inclini a delegare l'intero lavoro di cura, spinge le donne ad accollarsi ogni sorta di impegni per poi sentirsi irrimediabilmente travolte dalla mancanza di tempo. E se, intanto, di cambiare veramente le cose non c'è speranza, tanto vale tentare di organizzarsi per la sopravvivenza. Resistere, e aiutarsi con un palliativo fatto di analisi, pazienza e una buona dose di umorismo. Si può utilmente cominciare da "Donne che hanno troppo da fare, come evitare lo stress e trovare la pace", in uscita per Frassinelli il 3 giugno, scritto da Patricia Sprinkle, americana della Georgia, scrittrice di romanzi gialli, ma anche autrice affermata di manuali di self help. Un libro pragmatico e ironico, rivolto a chi vuole imparare a "fare meno", a scegliere le priorità secondo le proprie esigenze e non per pura "bulimia del fare". E a non disperdere risorse ed energie, per tenere in vita aspirazioni e desideri personali. Patricia Sprinkle, perché questo manuale? "Sono diventata adulta in un periodo molto complicato per le donne. Quando cominciavamo ad assumerci responsabilità sempre crescenti: nel lavoro, nella carriera, nella vita sociale e nella politica. Oggi questo processo continua ad andare avanti, ma noi, contemporaneamente, dobbiamo ancora farci carico del ruolo femminile tradizionale: crescere i figli, occuparci degli anziani, fare la spesa, svolgere i lavori domestici. Ovvio che finiamo per essere sopraffatte dagli impegni. E, se questo è vero un po' per tutte, figuriamoci che cosa avviene a quelle donne dal cui lavoro dipende la sopravvivenza della famiglia. Questa situazione ha provocato la reazione degli uomini. Io non so come vanno le cose in Italia, ma negli Stati Uniti i maschi, i mariti si sentono minacciati dalle loro compagne e mogli che hanno troppo da fare". Anche lei è stata una donna che faceva troppo? "Trent'anni fa lo sono stata. Credo in Dio e, in aggiunta al mio lavoro e alla cura di mio marito e dei figli, aiutavo chiunque me lo chiedesse: insegnavo a leggere agli analfabeti, aiutavo nelle cucine dei centri di carità. E, nella Chiesa del mio quartiere, sostenevo le ragazze madri e collaboravo all'educazione dei bambini. Ero convinta di essere soddisfatta, invece ero stressata. E arrabbiata. Non importava quanto riuscissi a fare in un giorno; la sera mi sentivo sempre in debito, come non avessi fatto abbastanza. E la mattina mi svegliavo sempre con un senso di frustrazione... In quel periodo avevo già cominicato a scrivere il mio primo libro giallo, ma non avevo tempo di lavorarci. Stavo a sentire chi mi diceva che tutto il resto era molto più importante e lasciavo il manoscritto nel cassetto. Mi ci sono voluti quattordici anni a capire che quella non era la strada giusta. Ho imparato che non si deve fare tutto quello che ci chiedono di fare, ma solo ciò che ci rende veramente sereni. Anche oggi spesso sono impegnata quanto lo ero allora, ma non mi sento sopraffatta, né colpevole per non fare abbastanza. So finalmente quale è la mia armonia. Ecco, ho scritto questo libro perché alcune donne mi hanno rivolto la domanda: come fai a fare così tanto e a essere così tranquilla? Sapevo benissimo che non potevo rispondere soltanto sulla base della mia esperienza. Allora ho intervistato una grande quantità di donne e ho scritto un manuale rivolto a chi sa di fare troppo, ma non sa come fermarsi. Qualche consiglio, in poche righe. "Crearsi una scaletta di priorità, un elenco di cose che non ci pesano. E cercare di dedicarsi soltanto a quelle. Individuarle è facile: basta scegliere quelle che, mentre le facciamo, non ci fanno guardare l'orologio. Non trascurare i propri sogni; proporsi delle tappe, ogni mese, ogni anno. E andare lentamente. Dicendo "Sì", quando ci impegniamo in qualcosa che risponde veramente ai nostri obiettivi e "No" a tutto il resto. Infine, dobbiamo convincerci che figli, mariti, parenti e colleghi di lavoro devono assumersi le loro responsabilità. E liberare il nostro tempo". Patricia Sprinkle, "Donne che hanno troppo da fare. Come evitare lo stress e trovare la pace" , Frassinelli editore - Traduzione di Teresa Franzosi Pag. 240, euro 18