Somewhere in time...

Ai confini del sentimento (e della realtà) - Amore & Robot


(ANSA) MAASTRICHT,16 GIU- Niente piu' cuori solitari nelle prossime generazioni: presto un partner lo si potra' trovare molto piu' facilmente sottoforma di robot. Meglio farselo assemblare su misura secondo le proprie esigenze 'sentimentali', stando a quanto sostiene un ricercatore dell'Universita' di Maastricht, David Levy, secondo il quale entro il 2050 le relazioni d'amore tra esseri umani e robot potrebbero essere considerate una cosa del tutto normale.Da "Delos", la storica rivista italiana di fantascienzaÈ possibile l'amore tra l'uomo e la macchina? Anzi, il robot? Secondo il ricercatore americano David Levy,sì. Potrebbe succedere quanto prima. Addirittura, lo scienziato si sbilancia e afferma che il 2050 vedrà negli Usa la celebrazione del primo matrimonio tra una persona e un meccanismo mosso da una intelligenza artificiale. Si farà nello stato del Massachusetts, sostiene Levy,perché lo stato ha due qualità fondamentali: "È il più liberale negli Usa, avendo riconosciuto il diritto al matrimonio gay e lesbico,ed è anche la parte degli Stati Uniti in cui ha sede il MIT, il Massachusetts Institute of Technology, in cui si sono storicamente svolte le principali ricerche nel settore dell'intelligenza artificiale». Da Jekyll - Comunicare la scienzaSoldati cyborg. Prostitute androidi.Umanoidi al posto di fisioterapisti, chirurghi, badanti e colf. Il tutto in edifici e ambienti completamente automatizzati. Da qui a vent'anni i robot saranno i nostri compagni di vita. E nessuno ci farà più caso. Macchine autonomeIl punto più spinoso della questione è stabilire se e in quale misura i robot debbano prendere decisioni autonome. "Il problema di fondo non è cosa può fare il robot, spiega Paolo Dario, della Scuola superiore Sant'Anna, ma cosa decidiamo noi di fare con queste macchine, tenendo sempre d'occhio i rapporti costi/benefici." Prendiamo il caso, ad esempio, della biorobotica. In questo campo, che studia i sistemi biologici da un punto di vista ingegneristico per capirne meglio il funzionamento e per sviluppare dispositivi biomedici come le protesi, non è ammissibile rendere autonomi i robot. "Protesi e stimolatori, ad esempio, afferma Dario, non devono evidentemente poter controllare l'attività muscolare e quella del cervello."L'autonomia dei robot è ammissibile soltanto nel quadro della prevedibilità delle azioni. Il robot deve soddisfare i criteri di sicurezza, affidabilità e accettabilità necessari per garantire una buona interazione uomo-macchina. La roboetica è uno strumento nato per discutere a livello interdisciplinare come utilizzare i robot e cosa farne in questa prospettiva".Robot sentimentali E se il robot autonomo sviluppasse una qualche forma di sentimento? "Il problema potrebbe nascere con le macchine progettate per apprendere, che sono dotate di meccanismi inferenziali," spiega Bruno Siciliano, presidente dell'Icra07 e docente all'Università Federico II di Napoli. Proviamo a immaginare un umanoide particolarmente sofisticato che impara a danzare "sotto le istruzioni" di una ballerina professionista. Mettiamo che il robot abbia appreso una serie di danze complesse. Come reagirebbe se qualcuno tentasse di insegnarli passi di danza semplici o del tutto sgraziati?"Potrebbe ritenere l'istruzione troppo banale e reagire con una precisa manifestazione di volontà, per esempio, opponendosi al comando," risponde Siciliano. Ma perché gli ingegneri si interessano tanto ai sentimenti elettronici dei robot? "Per individuare i sistemi operativi più idonei alla loro programmazione," risponde Siciliano. Ma c'è anche un'altra ragione:un robot che provasentimenti potrebbe compiere azioni non prevedibili. E tutto ciò è contario alle regole etiche della robotica. Le tre leggi della robotica teorizzate da Isaac Asimov sono:1-Un robot non può recare danno a un essere umano, né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, un essere umano riceva danno. 2-Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non contrastino con la Prima Legge. 3-Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché questa autodifesa non contrasti con la Prima e/o la Seconda Legge. **********************************************************E' proprio il caso di dirlo: siamo giunti ai confini della realtà.A me una società di Cyborg spaventa. Finchè si parla di films e fantasia ci può stare.Chi non ricorda uno dei primi film sul genere: "Metropolis"(1926)? Poi vennero altri, i più celebri "Corto circuito","L'uomo bicentenario", "Terminator", "Robocop", "Io-Robot" e l'ultimissimo "Wall-E"? Alla fine i roboto creati per "servirci" ci si ribellano contro.Questo mi fa paura e mi fa dire che sono contro ai robot umanoidi.Posso comprendere quelli usati a scopi medici o anti-mine etc, ma in questa ricerca spasmodica di rendere umana una macchina ci vedo del "maligno", come in ogni ricerca scientifica c'è chi oltrepassa o vuole oltrepassare i limiti, vanificando le buone idee di partenza e gli scopi primari: la salvaguardia dell'uomo.Anche la figura del robot da sempre è accompagnata con la figura dello "schiavo", del brillante esperimetno che si tenta poi di mandare "al macero" finito il bisogno, giusto per dimostrare quanto si è geniali inventori, quanto si è "Dio". (Con le macchine ovvio, perchè con le persone non ti riesce magari. Sei un perfetto disadattato sociale. :))))Ma sappiamo bene tutti  che l'uomo è così bravo da inventare cose mirabolanti che poi gli sfugge tutto di mano. E lo scopo benefico diventa iniquo. Ecco perchè non mi fido. E credo nemmeno voi.Ma addirittura crearci un partner robotico????Non bastano le bambole gonfiabili??? Tanto per l'uso che se ne fa!Un robot non da calore, non senti il battito del cuore, non percepiscila mimica facciale quando è emozionato o triste....Con un robot si rischia che "pensi" e agisca di conseguenza, di sicuro più a mente fredda e spietata di noi umani che ci barcameniamo a fatica nelle relazioni di cuore, indugiando e perdonando talvolta da veri idioti.In fondo errare è prerogativa umana, sono i difetti a renderci unici ( anche troppo!) quelle piccole imperfezioni che ci fanno innamorare....Forse rimarrà tutto confinato alla fantascienza ( speriamo!) o quasi.E forse la figura del robot non morirà mai, perché in fondo, dietro (o dentro!) al robot ci sarà sempre un essere umano.Notte, Eva :-)
 
 
           Numero 5                  "Andrew"                Terminator                (Corto Circuito)         (Robin Williams)    (A.Swarzenneger)
 
 
Robocop                     Io-Robot                         Wall-E