Somewhere in time...

Nulla è per sempre cara eva..e quando leggo cose come quelle che hai scritto tu, me ne convinco sempre di più. Mi ci è voluto un pò di tempo per comprendere che le nostre aspettative somigliano molto a quelle che gli altri ripongono in noi, forse è per questo che pur vivendo vicini,non incontriamo mai davvero chi vive al nostro fianco..Sarà per questa ragione che me ne stò da sola con me stessa ormai da lungo tempo? Mah..Ti auguro di trascorrere una domenica serena..Sei una donna che pensa e questo fà di te una donna speciale..Ti abbraccio con tanto affetto..Ross

Non mi è di nessuna consolazione essere una donna che pensa, anzi, ho realizzato sia un grosso difetto, un mio grande cruccio che si frappone come un bastone tra due ruote che girano in senso inverso anzichè in sincronia... la vivo come una colpa nonchè una grossa condanna, se fossi cretina e banale come molte donne di oggi soffrirei di meno...è un grosso ostacolo in una relazione tra uomo e donna l'intelligenza di quest'ultima...e il maschio anzichè andarne fiero si sente inferiore e ti allontana per timore di non reggere il confronto o una storia di simil portata... Grazie Ross, forse tu più di ogni altro blogger finora sembri andare oltre la "facciata"... Un bacio. Eva

Eva cara, sò di cosa parli. Essere un pò "diversi" dal resto della massa che viaggia con noi in questa vita è come cercare un sentiero avendo il vento contro e sapere ancor prima di partire che quel vento difficilmente cambierà direzione. Spesso mi è capitato di paragonare il mio cammino ad una strada innevata, in salita e mentre io fatico a salire, vedere tanta gente che scende sopra a slitte colorare, a grande velocità, totalmente inconsapevoli del pericolo che stanno correndo. E allora, anche se dentro di me soffro per quella inconsapevolezza che li rende falsamente felici, spero solo che nessuno di loro finisca con lo sbattermi contro, interrompendo la mia salita. Li lascio andare, li lascio passare di fianco e non provo neppure a fermarli, perchè cercando di fermare, inevitabilmente fermerei anche me. Ho provato a gridare, ho cercato di farmi sentire, poi quando ho capito che molti si fermavano solo per ridere di me appena si fossero allontanati, allora ho iniziato a pensare solo alla mia essenza, al mio di viaggio e non mi sono mai più preoccupata d'incontrare qualcuno che fosse disposto a viaggiare con me... Ti auguro una domenica diversamente felice...Ross

Toc toc...è permesso? non credo sia una questione di paura di troppa intelligenza, ma semplicemente mancanza di feeling...alle volte come Falsa partenza di Eros, oppure come piace dire a me...manca l'input..quello che deve scattare tra due persone che si piacciono....e qualcuno preso dalla paura di restar solo/a prende quello che trova senza pensarci su....ce ne sono a mille che restano assieme per paura della solitudine....buongiorno...oramai....

Io parlo di esperienza personale se leggi bene. Dico quello che è successo e quello che purtroppo ho riscontrato sulla mia pelle e non è una bella sensazione sentirsi rifiutati perchè coscienti di essere inferiori, cosa che a me non è mai importata perchè ho sempre cercato di andare oltre i limiti altrui, ho sempre dato una chance a chi non se la meritava, e mai ho ricevuto altrettanto, anzi ho visto gente scappare eppure le ho davvero tentate tutte.

Uhm.. posso dirlo?! Lo dico. Troppi periodi ipotetici: "se", "forse".. Non mi sembra molto convinto il tipo. Se non di convincerti che "forse" non ha fatto "..tutto il possibile per salvare il paziente..". Non è sincero. Eva, dammi retta, rivaluta sempre la famosa storia del Fidanzatimmaginario che farebbe sentire un eunuco pure Magnum PI, figurati un'ex.. ;))

Sicuramente molte volte non si è fatto il possibile per salvare il salvabile, ma ho visto che proprio non c'era corripsondenza di itnenti, non c'era la voglia di salvare un bel niente. Ho visto che era più facile tirarsi indieitro da cordardi che affrontare una storia non semplice, e con la famiglia contro. Quello è un ostacolo che rovina le migliori coppie.