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LE DIMENSIONI DEL (SUO) CAOS


Dovrei seriamente cominciare a preoccuparmi. Da due giorni sto ascoltando in loop il nuovo album di Caparezza, Le dimensioni del mio Caos. E ancora non mi stanco di farlo. E a me che piace classificare tutto quello che ascolto, l'impresa riesce veramente difficile con questo artista. E' rap, ma non del tutto. C'č roba rock nelle sue canzoni, ma non č rock. Insomma, non riesco a classificarlo. Eppure mi piace. A partire dalla musica che, come detto, spazia fra generi completamente opposti, dalla Hendrixiana LA RIVOLUZIONE DEL SESSINTUTTO alla Morriconesca EROE. E poi i continui riferimenti non solo politici, ma anche di costume e societā moderna. Dal rincoglionimento a cui internet e i videogames ci stanno portando, fino alla questione spinosa del lavoro precario e pericoloso. E ancora le illusioni dei soldi facili, gli pseudopartiti politici, i movimenti ad essi connessi e compagnia bella.L'album č in pratica un concept che racconta la storia di una ragazza del '68, Ilaria, richiamata ai tempi di oggi attraverso un varco spaziotemporale dallo stesso Caparezza, grazie a una Fender Stratocaster distrutta durante un concerto. E della successiva trasformazione della ragazza da sessantottina in stereotipata ragazza qualunque dei nostri giorni, tutta myspace, bluetooth e cazzate moderne.Insomma, consigliato. Pezzi di rilievo, i gia sopracitati, e poi ILARIA CONDIZIONATA, ABIURA DI ME, UN VERO UOMO DOVREBBE LAVARE I PIATTI. Quelli piu rockeggianti, insomma...."Nemmeno Freud saprebbe spiegarmiPerche la notte sogno di amuentare le armiPerche la terra mi pare talmente malignaChe in confronto Silent Hill assomiglia a  Topolinia"