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ITALIA E GIOVANI: DRAMMA DEL LAVORO CHE NON C’È.

Post n°1925 pubblicato il 27 Settembre 2024 da scricciolo68lbr

È veramente disdicevole che un Paese nulla abbia da offrire in termini di occupazione, ai propri giovani, laureati o meno. Molto invece offre a uomini extracomunitari, ma quel momlto contempla lavori faticosissimi, in fabbrica, nelle industrie, nei campi agricoli, e per di più sottopagato, senza versare contributi previdenziali, offrendo alloggi fatiscenti in baracche e braccopoli, tutto controllato dal caporalato mafioso.

È la resa di uno stato, che non governa, non esiste, fa solo bella figura ai meeting internazionali, ma in realtà conta come il due di colle quando regna bastoni. E non si tratta di colori, sotto questo punto di vista sono tutti uguali. Sottomessi alla mafia, agli USA e al sionismo finanziario, alla mafia di Bruxelles.

In questo Paese che invecchia, i giovani non hanno grandi chance di trovarsi un lavoro che sia degno di questo nome. L’Italia, sempre più anziana, si rileva ancora una volta matrigna per i ragazzi, specialmente per i neodiplomati e i neolaureati. Sono i dati Eurostat a inchiodare il nostro Paese in "fondo" alla graduatoria europea. Si ultimi!!!

La ricerca fa riferimento a chi ha terminato, da uno fino a tre anni fa, gli studi con successo nella fascia d’età tra i 20 e i 34 anni. L’Italia è il Paese in cui il tasso di occupazione per i giovani è il più basso di tutti. Ed è pari a solo il 67,5% di coloro che hanno appena terminato un ciclo di studi conseguendo il fatidico e tanto sospirato “pezzo di carta”. Pezzo di carta in tutti i sensi (forse idoneo per quando hai finito in bagno di fare i tuoi bisogni), forse, davvero vale molto poco se i risultati sono questi.

Varrà in Italia sicuramente meno di quanto vale in Grecia, dove risulta occupato il 72,3% dei giovani. Meglio di noi anche la Romania, non dico la Romania... che garantisce un’occupazione al 74,8% dei ragazzi diplomati o laureati. I numeri italiani sono lontani anni luce da quelli dei partner europei. In particolare della Germania e dell’Olanda dove il tasso di occupazione per i ragazzi si attesta, rispettivamente, al 91,5% e al 93,2%. La graduatoria europea, però, è dominata da Malta dove lavora il 95,8% dei ragazzi neodiplomati o freschi di laurea.

L’Italia, però, è distante anni luce persino dalla media dell’intera Unione europea dove si stima che i giovani impiegati dopo aver concluso un ciclo di studi siano l’83,5%. Il tema della disoccupazione giovanile, in Italia, è uno di quelli caldissimi. Su cui, oltre alle solite polemiche politiche e a qualche stucchevolissimo scontro generazione, si gioca il futuro del Paese. 

Intanto riparte la fuga verso l'estero dei giovani italiani, 100mila nel 2022-2023 hanno lasciato l'Italia, due terzi più di quelli che sono tornati. Metà parte dal Nord. Lo indicano i dati della Fondazione Nord Est. Il saldo migratorio dei giovani tra i 18-34 anni, nel 2011-2023 è -377mila. Quasi quattrocentomila giovani, per i quali lo stato ha speso milioni di euro per i loro titoli di studio, mantenendo università, scuole medie e superiori, è andato poi via dall'Italia! Tuttavia il dato reale è tre volte più ampio, perché molti giovani mantengono la residenza italiana.

Nel 2023 la Lombardia ha il saldo peggiore (-5.760) seguita dal Veneto (-3.759), che però una popolazione molto inferiore. L'emigrazione aggrava il calo di giovani italiani, scesi da 13,5 milioni nel 2000 a 9,1 nel 2024.

Se non si riesce a trovare lavoro, decidere di andare via di casa per vivere da soli oppure per metter su famiglia diventa impossibile. E vedi tanti giovani, maggiorenni e magari laureati, costretti ancora a vivere con papà e mamma, agari pur essendo occupatu, ma guadagnando così poco da non poter permettersi un mutuo.

E in più si debbono sorbire anche la paternale e i rimproveri dei genitori. Giovani stufi di precariato, lavoretti (magari a nero), oppure lavori pesanti mal pagati. Ricordo che la media degli stipendi italiani si discosta anche del 30 per cento dalla media europea e che gli stilendi italiani sono fermi e senza aumenti da oktre trentacinque anni... tutto ciò è desolante, per un Paese che si definisce moderno, ma che trova i soldi per finanziare una guerra che al nostro Paese non riguarda, con grande sperpero di denaro dei contribuenti.

Giovani spesso senza un lavoro, nell'attesa di una chiamata, molti di loro rassegnati, e senza lavoro i giovani non fanno figli e, pertanto, si alimenta il circuito vizioso del dramma della denatalità. 

Un popolo però che si sdegna se gli toccano l'allenatore della loro sqadra di pallone... vedi il recente caso della Roma! Cari ragazzi e ragazze... contenti voi...

 
 
 
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