Pensieri e parole...

ANSIA... SOFFRIRE D'ANSIA, SOFFRIRE IN SILENZIO.


Avete mai sofferto di ansia? Io ci soffro da diverso tempo oramai e fortunatamente non è continua ma periodica, ma quando arriva combina sfaceli.L’ansia, nella sua condizione fisiologica, è un fenomeno naturale che rappresenta uno stato d’allarme che si attiva quando una situazione viene percepita come un segnale di pericolo. Le reazioni emotive e psicologiche che ne derivano servono a proteggersi da minacce reali, a mantenere uno stato d’allerta in caso di pericolo o semplicemente ad attivare dei meccanismi utili a migliorare determinate prestazioni (ad esempio durante un esame). Quando l’ansia non si riferisce ad un pericolo oggettivo, è ingiustificata o sproporzionata rispetto alla situazione, non è più considerata fisiologica. L’ansia diventa patologica quando la reazione del soggetto è legata a situazioni ed eventi normalissimi non valutabili come ansiogeni che però generano un malessere eccessivo e tale da invadere la vita lavorativa e relazionale di chi ne soffre. Quando la paura diventa disturbo d’ansia, corpo e mente attivano dei meccanismi complessi talmente gravosi e limitanti da interferire con la capacità di gestire le normali situazioni della vita. Il sintomo ansioso è la principale manifestazione della maggior parte delle patologie psichiche, ad esempio delle nevrosi. A prescindere dalle varie forme che può assumere, sul piano somatico l’ansia si manifesta con sintomi acuti: palpitazioni, sudorazione, pallore, brividi, nausea, diarrea, disturbi gastrointestinali, tachicardia, dilatazione pupillare. A livello emotivo genera paura, tensione, angoscia, terrore e panico. L’ansia è qualcosa che nasce dal profondo, da un moto dell’animo. Il sintomo ansioso rappresenta simbolicamente un blocco che deriva da conflitti interiori complessi e radicati. L’energia vitale è compressa, schiacciata da condizionamenti contraddittori e da meccanismi in cui ha avuto una grande influenza la famiglia d’origine e l’atmosfera di precarietà che è alla base del vissuto del soggetto ansioso. Chi soffre d’ansia è bloccato in meccanismi e pensieri ripetitivi, non riesce ad elaborare, perde la lucidità e vede ogni evento e situazione in forma negativa. Quando l’ansioso teme qualcosa tenta di evitare il pericolo per non stare male: tutto ciò che può creare ansia diventa dunque un nemico. Si evitano luoghi e situazioni a cui si attribuisce il disagio e si mette in atto un meccanismo patologico che fa ruotare la vita attorno al sintomo generando conseguenze che accentuano le paure, i timori e l’isolamento. Una conseguenza molto comune è la somatizzazione; accade spesso che l’ansia non venga percepita come disagio ma che si manifesti come malessere fisico che viene indagato diventando erroneamente la causa del disturbo (come accade, ad esempio, nell’ipocondria). Molte patologie fisiche sono quindi espressione di profondi stati ansiosi che vengono “spostati” sul corpo. Eh... ahimè e veramente dura...