Considero spesso le cose che accadono, siano esse positive che meno. Più spesso questo lavorio lo faccio in occasioni di cose che mi lasciano perplesso, di avvenimenti che accadono e non vorresti che accadessero, perché ti allontanano da quelle cose che invece tanto desideri con tutto te stesso nel tuo cuore. E ti chiedi allora dove si poteva fare meglio e perché succede questo nella vita… vivere degli avvenimenti che rallentano il tuo percorso o lo spingono in direzione opposta a quello che vorresti. Queste situazioni dolorose alle volte le porti dentro in maniera silenziosa, non parlandone con alcuno e mascherando tutto con un bel sorriso sulle labbra o con una risposta rassicurante alla classica domanda:” Come va?” con “Tutto bene… oppure discretamente… oppure non c’è male” Alle volte invece hai bisogno di tirarle fuori, e lo fai in diverse maniere, o parlandone con qualcuno o se non riesci a trovare nessuno o non riesci a tirare fuori quello che hai dentro… scrivendo le cose su un foglio, purchè serva a tirarle fuori da dentro, a guardarle da un’angolazione differente, ad averle di fronte e a temerle di meno. Quando invece non trovi nessuno, le porti dentro come meglio puoi, anche se sono dei macigni che sconquassano il tuo cuore, la tua anima… quando rimbalzano dentro e fanno male, tanto male… Volgendo lo sguardo verso quella montagna, in attesa che spunti il sole, quella luce che possa illuminare il cammino e possa scardarti dentro e fuori… un sole senza vento, perché il vento è meglio quando è caldo… un vento freddo non rappresenta nulla che ci possa aiutare…
Considerando...
Considero spesso le cose che accadono, siano esse positive che meno. Più spesso questo lavorio lo faccio in occasioni di cose che mi lasciano perplesso, di avvenimenti che accadono e non vorresti che accadessero, perché ti allontanano da quelle cose che invece tanto desideri con tutto te stesso nel tuo cuore. E ti chiedi allora dove si poteva fare meglio e perché succede questo nella vita… vivere degli avvenimenti che rallentano il tuo percorso o lo spingono in direzione opposta a quello che vorresti. Queste situazioni dolorose alle volte le porti dentro in maniera silenziosa, non parlandone con alcuno e mascherando tutto con un bel sorriso sulle labbra o con una risposta rassicurante alla classica domanda:” Come va?” con “Tutto bene… oppure discretamente… oppure non c’è male” Alle volte invece hai bisogno di tirarle fuori, e lo fai in diverse maniere, o parlandone con qualcuno o se non riesci a trovare nessuno o non riesci a tirare fuori quello che hai dentro… scrivendo le cose su un foglio, purchè serva a tirarle fuori da dentro, a guardarle da un’angolazione differente, ad averle di fronte e a temerle di meno. Quando invece non trovi nessuno, le porti dentro come meglio puoi, anche se sono dei macigni che sconquassano il tuo cuore, la tua anima… quando rimbalzano dentro e fanno male, tanto male… Volgendo lo sguardo verso quella montagna, in attesa che spunti il sole, quella luce che possa illuminare il cammino e possa scardarti dentro e fuori… un sole senza vento, perché il vento è meglio quando è caldo… un vento freddo non rappresenta nulla che ci possa aiutare…