Pensieri e parole...

La faccia tosta del sig, Conte!


Nel mentre si apprestava a pronunciare la sua dichiarazione di voto sul voto di fiducia al nuovo governo Meloni, nell’aula del Senato della Repubblica, il sig. Giuseppe Conte, segretario del M5S, si è rivolto alla neo-presidente dicendole: "Il suo indirizzo economico è nel solco del neo-liberismo di ispirazione tecnocratica. Un'impostazione che le consente di strizzare l'occhio alle istituzioni finanziarie e forse spiega l'opposizione morbida, a tratti compiacente, con il governo uscente". E via, applausi a profusione dai membri del suo gruppo.Eppure in pratica il sig. Conte ha accusato la Meloni di essere stata troppo “morbida” con il governo, che forse proprio lui dimentica di avere tenuto in vita per un anno e mezzo dal suo stesso partito, il M5S, che lo ha sostenuto con il gruppo parlamentare più grande in assoluto rispetto agli altri.Non solo: dietro di lui, in prima fila, ad applaudire come se non ci fosse un domani, c'era una sottosegretaria dell’uscente governo Draghi, che con Draghi ci ha governato fino a tre giorni prima. Al suo fianco addirittura una vice-ministra, sempre dello stesso governo Draghi! E ovviamente c'erano anche quelli che allo stesso Draghi hanno votato ben 55 fiducie, così... senza mai battere ciglio.Mi rendo conto che oramai le parole hanno perso ogni senso, rappresentano solo suoni fonetici vuoti, distaccati dall’anima e dal cuore di chi le pronuncia, che non sanno più arrivare ai cuori e alle menti dei membri facenti parte dell’auditorio. I leader dei partiti, assumono posizioni diverse assunte nel recente passato mentre erano forze di governo, come il M5S, e poi assumono posizioni radicalmente opposte, dimenticandosi completamente del passato... loro forse, possono pure farlo, noi meno, anzi, per niente!Le posizioni politiche sono liquide e frutto solamente di calcoli opportunistici, basterebbe ascoltare le parole del senatore Renzi, quasi una lode alla Meloni come persona, più che come capo politico e di Governo; non esiste più la coerenza, nessuno si assume più le proprie responsabilità per quanto fatto e soprattutto p, per quanto detto sino al minuto prima.Il Parlamento è solo un palcoscenico calcato da ipocriti e consumati attori, altro che il guitto Zelensky, pronti a cambiare maschera con raffinata ed elegante non chalance, con estrema e disinibita disinvoltura. E poi, dopo tutto questo show di terza categoria, ci domandiamo ancora... come mai le persone hanno smesso di andare a votare! Già... chissà come mai...