Pensieri e parole...

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA È UN INDIVIDUO DISTRATTO?


Qualcuno si dovrebbe far carico di ricordare quale sia il suo ruolo e le sue prerogative al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.Abbiamo ascoltato le sue parole nell’uktima tappa della visita di Stato del Presidente nei Paesi Bassi, durante il suo discorso all'House of Government a trent'anni dalla firma dello storico Trattato europeo. "Il Trattato di Maastricht è stato un salto di qualità coraggioso per l'Europa, - ha esordito Mattarella - fra tutti i temi ricordo il concetto di cittadinanza europea". Il presidente ha tenuto il suo discorso all'House of Government definendo il trattato Trattato un salto di qualità coraggioso e “una pietra miliare per unione politica” voluta da “leader idealisti e realisti con una visione sul futuro”.Il Presidente della Repubblica tuttavia, dimentico del proprio ruolo, dovrebbe astenersi dal dettare linee politiche, come anche l'agenda dei fatti. L’art. 87 della Costituzione Repubblicana così recita: “Il Presidente della Repubblica è il capo dello Stato e rappresenta l'unità nazionale. Può inviare messaggi alle Camere”. Ciò significa che egli rappresenta e quindi impegna lo Stato, come soggetto unitario, nei rapporti internazionali. Significa ancora che egli, nell’esercizio dei suoi poteri, deve svolgere una funzione di garanzia costituzionale, cioè di preservazione di quel patto fondamentale – la Costituzione – che unisce i cittadini fra loro ed è condizione di quella unità dell’intera nazione che egli rappresenta. All’art. si legge 91: “Il Presidente della Repubblica, prima di assumere le sue funzioni, presta giuramento di fedeltà alla Repubblica e di osservanza della Costituzione dinanzi al Parlamento in seduta comune”. Non vi sono "fatti" esterni che s'impongono sull'agenda politica, ovvero sulla volontà popolare degli italiani. Sono solo i cittadini italiani stessi a determinare, attraverso la via democratica (le elezioni), quale sia l'orientamento politico e il comune destino verso cui indirizzare il Paese. La "sovranità appartiene al popolo, che la esercita nella forme e nei limiti della Costituzione", ed è di questa sovranità, di questa “volontà popolare” che il Presidente della Repubblica dovrebbe essere “difensore” e “garante”, non certo dell'"agenda dei fatti" imposti dall'alto, da un'élite europea e finanziaria.