Pensieri e parole...

SINCERAMENTE... ME LO ASPETTAVO!


Proprio qualche tempo fa avevo letto un articolo che trattava di economia, in cui, con vivo stupore, apprendevo di come Besos, Zuckerberg e altri big della finanza, erano quasi disperati, perché rispetto al biennio 2020-2021 (per intenderci della crisi sanitaria) non riuscivano più a crescere nei profitti. In pratica non è che le loro rispettive aziende fossero in perdita, anzi, ma solo che imloro profitti non crescevano più costantemente come negli anni precedenti. Eh già... che iattura... forse pensavano che le persone sarebbero rimaste chiuse dentro le loro abitazioni a causa dei lockdown ( dei quali peraltro è stata ampiamente dimostrata la inutilità, semplicemente confrontando i dati dei contagi dei paesi che li avevano adottati con quaelli dei paesi che invece vi avevano rinunciato) e che avrebbero seguitatao a fare acquisti solo online? Beh... come volevasi dimostrare, si sono sbagliati, e di molto. Adesso come se non bastasse, ad evocare nuove paturnie ci ha pensato lo scandalo delle cripto valute, che ha agitato i loro sonni. Il tracollo di Ftx, di qualche giorno fa (oggi è il 21 di novembre 2022) rappresenta un evento spartiacque, e si teme che il panico si scateni, con conseguente corsa agli sportelli per rastrellare i depositi. Si dice sia la Lehman Brothers delle criptovalute, perché mostra che il re è nudo e che non c’è più niente da raccontare. Ma il punto è un altro: è l’intero paradigma della Silicon Valley – come dimostrano i vari casi Theranos, Meta, Twitter, Stripe e via dicendo – ad essere messo in crisi. Quel pensiero, un po’ corsaro, un po’ naif, per cui le aziende che “non vendono beni“ possano (per loro, debbano) crescere all’infinito, si è “schiantato al suolo”, quando ci si è accorti che “una fetta consistente” della popolazione (me compreso che ad esempio non possiede più un profilo Facebook da un anno circa), che fatica a vivere, a trovare acqua potabile e cibo non avariato, non ha “alcuna intenzione” di aprire un account per incontrare gli amici delle elementari o per lanciarsi in ridicoli balletti e pose da influencer.È la rivoluzione 2.0 dell’anti digitale, dell’anti Social, dei quali in molti, si sono stancati, avendone compreso l’inutilita, la perdita di tempo che causano, quando soprattutto le cose da fare nella vita sono tante, e ino,tre le recenti vicende, hanno evidenziato quanto non ci sia di più bello che compierle di persona, incontrando le persone, visitando i negozi in presenza e via discorrendo... insomma io dico che ne vedremo delle belle, che la rivoluzione anti digitale è appena agli esordi...e che non tarderà a regalarci ulteriori (quanto attese) novità all’orIzzonte.