Pensieri e parole...

L’EUROPA PRESTO NON ESISTERÀ PIÙ!


Non passa giorno che non legga sondaggi sullo stato dei livelli di gradimento dell'UE tra gli italiani. Ormai la percentuale è nettamente stabilizzata tra il 55 e il 60 per cento di italiani che non vedono più nessuna ragione per continuare a fare parte di questa Unione Europea, che in realtà non è un'Unione, né lo è mai stata. I più vedono l'Ue come un cappio al collo, come un'entità lontana dai cittadini e dai loro interessi, inutile, costosa, corrotta e arrogante nelle sue decisioni scellerate e senza senso.L'Italia non sembra più un Paese indipendente, forse potrebbe tornare ad esserlo, in molti lo auspicano, ma in tanti sostengono che tornerà ad essere pienamente indipendente quando l’Unione europea si dissolverà (il prima possibile, mi auguro)”. Bruxelles è sempre più lontana dagli interessi dei suoi cittadini, ma è il caso di mettere al suo posto verbalmente anche Washington: resta la più importante potenza militare ma a dire il vero dopo la Seconda guerra mondiale sembra non aver mai vinto una guerra in maniera indiscutibile. Se non avesse combattuto contro Hitler, la Germania nazista si sarebbe comunque inabissata sotto i colpi di Stalin. Avremmo dunque avuto un’Europa comunista? Sì ma solo per qualche decennio, il socialismo reale, come si è visto, aveva anche'essi una data di scadenza. Gli americani hanno giustificato la guerra come strumento per esportare la democrazia. Ma quale democrazia? “Votare ogni quattro anni per eleggere un Capo di Stato sarebbe democrazia? Un solo (uno, non due) Paese al mondo ha sperimentato istituzioni parzialmente democratiche, e quel Paese non è l’America; è la Svizzera”.L'Unione Europea, se vuole sopravvivere, deve inevitabilmente ripartire con nuove politiche, nuove scelte e nuove strategie. E non può più dare la priorità ai desideri, alle volontà e alle speranze di allargarsi ulteriormente. l'Unione Europea (che è gia costituita da 27 Paesi - Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria), così com'è oggi, non è di certo pronta ad ampliarsi. E la ragione è semplice: perché la Ue è ancora troppo fragile. Anzi, dopo aver perso un tassello fondamentale come il Regno Unito, nel prossimo futuro lo sarà sempre di più. Non è una questione di egoismo o di spirito settario. E neppure di protezionismo. Tantomeno di razzismo o antipatia. Ma è la necessità di sopravvivenza di un progetto comunitario che non è più valido, non è ancora maturo, anche se è passato più di mezzo secolo da quando ha mosso i suoi primi passi. Altrimenti, l'alternativa a questa politica vuota, nazista, sciocca e senza futuro dei vertici europei, è che si inneschi davvero, rapidamente, e in molti lo auspicano, una reazione a catena della quale l'uscita della Gran Bretagna potrebbe costituire solo il punto di inizio. Reazione che potrebbe portare al dissolvimento dell'intera Unione Europea nel giro di pochi anni. E forse sarebbe la cosa migliore per tutti!