Pensieri e parole...

QUANDO UN GOVERNO È IN MANO A BIG PHARMA E AL DEEP STATE!


Ufficialmente il Governo adduce problemi di bilancio, in realtà questa nuova stretta rientra in un programma più ampio dello Stato Profondo volto alla riduzione della popolazione mondiale. E nonostante ci sia ancora chi non crede a queste vicende, riscontro invece un aumento consistente di chi comincia a prenderle sul serio. Fateci caso: prima la psico-pandemia, poi la Guerra in Ukraina, adesso la Crisi del clima, da noi anche una stretta sulla Sanitá e sul Welfare. Da febbraio 2023 infatti, è entrata in vigore l'ennesima stretta, volta a ridurre le prescrizioni degli integratori, nel caso specifico della vitamina D. Va letto in questo senso l’aggiornamento della Nota 96 dell’Agenzia Italiana del Farmaco che, basandosi sulle ultime evidenze scientifiche, ha modificato (in senso restrittivo) i criteri di fronte ai quali gli specialisti e i "medici di base" possono prescrivere la supplementazione della dieta con la vitamina D (o con i suoi analoghi, colecalciferolo, calcifediolo) per la prevenzione per la prevenzione e il trattamento degli stati di carenza nell’adulto. Un provvedimento che modifica la prima edizione della nota, risalente al 2019, con l’obiettivo di determinare un ulteriore risparmio per le casse dello Stato. E, più in generale, di determinare un miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva di questo farmaco, di cui si è molto discusso negli ultimi anni. Oramai medici di base e specialisti del SSN sono stati trasformati in impiegati, l'operazione è riuscita, visto che dovrebbero essere loro, in sxienza e coscienza, a decidere, lfe dendosene la responsabilità, cosa è giusto fare, e prescrivere ai propri pazienti, senza dovere accettare direttive dall'alto e da persone di DUBBIA PREPARAZIONE SCIENTIFICA.Il COMITATO TECNICO-SCIENTIFICO DELL'AIFA, appunto, che negli ultimi anni ha piu compiuto solo danni che altro, ha preso in considerazione, in particolare, i risultati di due ampi studi clinici randomizzati, pubblicati rispettivamente sul “New England Journal of Medicine” nel 2022 e sul “Journal of the American Medical Association” nel 2020. Condotte per valutare l’impatto della supplementazione con vitamina D sul rischio di andare incontro a una frattura nelle persone non affette da osteoporosi, le conclusioni di entrambe le ricerche hanno ridimensionato il ruolo preventivo di questo ormone se assunto su larga scala (e non soltanto da chi convive già con un importante fattore di rischio). “A questi lavori principali si aggiunge la ricca letteratura riguardante l’utilizzo nel Covid-19, che non ha dimostrato alcun beneficio della vitamina D anche in questa condizione”, è quanto riportato sul sito dell’Agenzia.Venendo alle specifiche inserite nella nota 96 dell'Aifa, gli esperti dell’Agenzia hanno innanzitutto ridotto il valore massimo della vitamina D nel siero (da 20 a 12 ng/mL) di fronte al quale, “in presenza o meno di sintomatologia specifica e in assenza di altre condizioni di rischio associate”, è possibile rendere rimborsabile la prescrizione di vitamina D. Sempre al fine di poter “trasferire” i costi della prescrizione a carico del Servizio sanitario nazionale,  è stata introdotta una nuova categoria di rischio: quella delle “persone con gravi deficit motori o allettate che vivono al proprio domicilio”. Per alcune malattie per cui era già prevista la rimborsabilità della vitamina D, come per esempio l’iperparatiroidismo e la malattia da malassorbimento, si fa inoltre riferimento alla necessità di “specificare i livelli differenziati di vitamina 25(OH)D sierica”. Nell’aggiornamento della nota, infine, vengono indicati per la prima volta anche quelli che sono i potenziali rischi associati all’uso improprio dei preparati a base di vitamina D. E dunque al raggiungimento di livelli sierici eccessivi dell’ormone.Chi potrà dunque ricevere gratuitamente la vitamina D? In sintesi, dunque, è possibile indicare la prescrizione dei farmaci a base di vitamina D a carico del Servizio sanitario nazionale, con l’indicazione alla “prevenzione e al trattamento della carenza di vitamina D nell’adulto” (oltre i 18 anni), nei seguenti casi:Indipendentemente dai valori di vitamina 25(OH)D sierica:persone istituzionalizzatepersone con gravi deficit motori o allettate che vivono al proprio domiciliodonne in gravidanza o in allattamentopersone affette da osteoporosi da qualsiasi causa non candidate a terapia remineralizzantePrevia determinazione della 25(OH)D:persone con livelli sierici di 25(OH)D < 12 ng/mL e sintomi attribuibili all’ipovitaminosi (astenia intensa, mialgie, dolori diffusi o localizzati, frequenti cadute immotivate) persone con livelli sierici di 25(OH)D < 20 ng/mL affette da malattie che possono causare malassorbimento nell’adultopersone con livelli sierici di 25(OH)D < 30 ng/mL con diagnosi di iperparatiroidismo (primario o secondario)persone con livelli sierici di 25(OH)D < 30 ng/mL affette da osteoporosi di qualsiasi causa o osteopatie accertate candidate a terapia remineralizzante per le quali la correzione dell’ipovitaminosi dovrebbe essere propedeutica all’inizio della terapia