Pensieri e parole...

LEGAMBIENTE LEGATA ALLA LOBBY DELLE ENERGIE RINNOVABILI CHE SPINGE SUL PEDALE DELLO PSEUDO CAMBIAMENTO CLIMATICO!


Insomma, a ben vedere, anche il tema del cambiamento climatico, si sta rivelando solo un'occasione, per generare un'onda distruttrice, che abbatta tutti i pilastri attuali della mobilità, del riscaldamento, della produzione di beni e servizi, per traghettarci verso la New Green Economy. Peccato che le crepe sulla finta crisi ecologica e climatica stiano rivelando come tutto sia solo un'abile messinscena, un'occasione per alcune potenti lobby legate alle energie rinnovabili, per fare soldi... e a palate!Procediamo per gradi e proverò a spegarmi meglio partendo da quello che sta per accadere in Piemonte, a partire dal 15 settembre.Il blocco degli Euro 5 in Piemonte si dice che è giustificato dalla paura degli amministratori di essere indagati per inquinamento colposo, se però scaviamo più in profondità la situazione diverrà cristallinaProviamo a ricostruire il puzzle.Tutto è partito dall'esposto fatto dal Comitato Torino Respira dove indica che tra il 2015 e il 2019 vi sono stati tra i 1000 e i 1500 morti attribuibili al superamento dei limiti di sostanze inquinanti (fonte).Su "La Verità" di oggi leggiamo:"Lo scorso 21 luglio, infatti, la Procura di Torino ha notificato un avviso di chiusura indagini agli ex sindaci di Torino Chiara Appendino e Piero Fassino, al l’ex governatore Sergio Chiamparino, agli ex assessori comunali torinesi Enzo La Volta, Stefania Giannuzzi e Alberto Unia e all’ex assessore regionale Alberto Varmaggia: il reato ipotizzato, per il quale rischiano il rinvio a giudizio, è inquinamento colposo. Secondo l’accusa, i destinatari dell’avviso non avrebbero preso i dovuti provvedimenti in materia di contenimento dell’inquinamento, in particolare dello smog ."Quindi il problema non è l'EU, in quanto l'avv Fusillo ci spiega che chi viola le direttive EU  in fatto di inquinamento, al massimo può ottenere dalla stessa una multa con un importo irrisorio. Multe che non sono mai pervenute ad oggi. In ogni caso, sono molti i paesi europei che non rispettano queste "folli normative".Il problema è quindi prettamente locale, frutto di un esposto da parte di un Comitato che vede la collaborazione, fra gli altri, di Legambiente.Quest'ultima, ci racconta il Fatto Quotidiano, viene descritta da Mariarita Signorini, membro della giunta nazionale di Italia Nostra, come "una potente lobby legata alle industrie delle fonti rinnovabili che ha solidi legami con la politica (PD)".