Ci sono ancora genitori che rivendicano il ruolo educativo? Allora questo articolo è per voi.Da quest’anno ogni scuola italiana ha messo in programma nuove regole di accesso a spogliatoi, gabinetti, registri elettronici, nuove regole per gite scolastiche, attività sportive, incontri didattici e relazione con l’utenza. Guai a discriminare la ragazza che entra nel bagno dei maschi per fare pipì con loro, gareggia ad educazione fisica nella squadra maschile perché si sente uomo e usa i loro spogliatoi per cambiarsi, guai a sapere che è una femmina e non chiamarla col nome che ha deciso di essere chiamata. Guai se la stessa cosa la fa un ragazzo e qualcuno recrimina di essersi trovato un maschio nel bagno delle femmine: dobbiamo includere e con un “regolamento per l’identità alias”. Per primi i docenti.Il nuovo Contratto Nazionale Scuola ha un nuovo articolo specifico per le insegnanti che vogliono essere considerate maschio e chiamate come un uomo e per chi, maschio, è in transizione verso “il gentil sesso” e cambiandosi nome, vuole il riconoscimento dalle colleghe, dai colleghi e dagli alunni di essere una donna, nonostante sia uomo.
Il Coordinamento Internazionale Associazioni per la Tutela dei Diritti dei Minori,
C.I.A.T.D.M., con l’adesione di 80 tra associazioni di legali e avvocati operanti in tutta Italia, ha creato un documento per chiedere delucidazioni sul nuovo regolamento, che senza alcuna base giuridica, obbliga i minori ad affrontare l’argomento della transizione di genere, con la leggerezza di un cambio d’abito, passando da un sesso ad un altro.
Con un comunicato stampa uscito il 25 Agosto (allegato all’articolo), si mette al corrente di come la “Rete Lenford”, associazione di avvocati “esperti in tematiche LGBT”, propone alle scuole l’introduzione di un cosiddetto “Regolamento per l’attivazione dell’identità alias”, grazie al quale studenti anche giovanissimi, all’insaputa dei genitori e con una semplice richiesta via mail, possono adottare, all’interno dell’Istituto e in tutti gli atti scolastici, una diversa identità di genere e utilizzare i servizi igienici e gli spogliatoi riservati al “genere prescelto”.
CIATDM_sulla-carriera-Alias_COMUNICATO-STAMPADownloadLa carriera alias per i docenti, ora inserita e normata all’interno del Contratto Nazionale, prepara nuovi assetti strutturali, tecnici, amministrativi e relazionali, per includere chi, tramite una propria scelta di orientamento sessuale e/o comportamentale, vuol “provocare una trasformazione sociale”, come pubblicizza Rete Lenford.Il C.I.A.T.D.M. osserva che l’introduzione di prassi e consuetudini basate sul cambio di sesso a piacimento durante l’adolescenza, compromette la fase di “accettazione di sé” e contemporaneamente allarma sull’ideologia che va affermandosi, che valuta retaggio del passato ed espressione di una cultura repressiva, le cautele che qualunque genitore invocherebbe da parte delle figure educative di riferimento.Il “Regolamento per l’attivazione dell’identità alias”, che molte scuole in piena autonomia incoraggiano da qualche anno adottando la “carriera alias” per gli alunni, è un pdf che chiunque può leggere, scaricabile qui
https://www.retelenford.it/wp-content/uploads/2022/11/Regolamento-Identita-Alias-Rete-Lenford.pdf .Il Dirigente scolastico che lo promuove, indirizza anche chi in ambienti extra scuola è coinvolto in attività sportive, ricreative, culturali, didattiche ed esperienziali organizzate dall’istituto scolastico, a considerare l’alunno nella sua nuova carriera alias. All’alunno maschio che sceglie di essere chiamato e comportarsi da femmina deve essergli predisposto l’accesso ai bagni, alle attività, ed il riconoscimento di merito tramite certificati da rilasciare secondo il genere sessuale femminile. Stessa cosa per una ragazzina che sceglie di essere un maschio gareggiando, competendo, facendo attività rivolti ad alunni maschi ed usando spogliatoi maschili per dare prova del suo nuovo genere, sentendosi così finalmente riconosciuta ed in pace con se stessa. Se sorgessero dei dubbi e l’alunno non fosse soddisfatto con la sola carriera alias, non preoccupiamoci, è pronta la terapia ormonale e la chirurgia.Gli ambulatori per il cambio di genere stanno sorgendo come funghi in un luogo umido.
Il C.I.A.T.D.M. ha stilato un documento che ogni libero cittadino, coinvolto nell’educazione dei propri figli, può presentare alla scuola. Usando la propria pec in modo che rimanga agli atti, per chi non ha pec va bene anche la mail normale, il testo puntualizza l’importanza del ruolo genitoriale e l’obbligo dell’istruzione ad essere in linea con i pensieri della famiglia.Per far fronte alla propaganda di un disagio basato sull’identità di genere e diventato argomento didattico senza informare le famiglie di quanto viene insegnato e proposto, il documento vuole “ribadire la responsabilità che si assumono gli Istituti scolastici (e personalmente chi li rappresenta) nel violare diritti fondamentali e nel forzare la legge vigente, specie in riferimento a soggetti minori d’età.”