Pensieri e parole...

CAMBIA LA REGIA, TRAMA IMMUTATA…


Dopo le scintille tra governi e tra Roma e Bruxelles, oggi a Lampedusa va in scena la sceneggiata bis, dopo quella andata in onda in Emilia Romagna, dove poi nulla è cambiato, oggi si replica in quel di Lampedusa. Si cerca di passare agli italiani la sceneggiata circa la collaborazione europea sugli sbarchi record avvenuti in questi giorni, di migranti a Lampedusa e innbenefe sulle coste italiane. Si tenta di imbonire gli italiani e di fare passare un segnale da parte dell'Europa con Ursula Von der Leyen, la presidente della Commissione Ue, che rispondendo alla lettera della premier Giorgia Meloni oggi, domenica 17 settembre 2023, sarà sull’isola eletta simbolo della sofferenza e dell’accoglienza di chi arriva in Italia dopo l’odissea nel Mediterraneo. Con Von der Leyen e Meloni ci sarà anche la commissaria Ue per gli Affari interni Yilva Johansson. Sarà una visita lampo, raccolta in due ore, ma che è preparata da giorni, avrà soprattutto lo scopo di fingere di stoppare le polemiche e rilanciare la collaborazione dell'europa. Si impedirà naturalmente ai residenti qualunque protesta, istituendo probabilmente un cordine di forze dell'ordine ad imoedire l'accesso dei residenti sui luoghi della sceneggiata, mentre si assicurerà la presenza di comprse con tante di bandierine dell'unione europea ed italiane, tante per dare una nota di folklore alla comparsata. Questo per fare credere agli italiani e cittadini europei, che qualcosa si stia muovendo, proprio per velare l'immagine reale dell’Ue mentre deraglia tra polemiche e le accuse. Cercheranno cosi di mostrare come siano ripresi ed infittiti i rapporti tra Roma e Parigi, e tra Roma e la Germania con tanto di telefonata, nel pomeriggio di sabato, tra Macron e Meloni. Il presidente francese «ha ribadito che la Francia è solidale con l’Italia di fronte alla sfida migratoria che investe l’isola di Lampedusa», ha riferito l’Eliseo. La sfida va affrontata «con umanità» e rafforzando «la cooperazione a livello europeo». Tutto parte della sceneggiata, naturalmente.Si cerca di dimostrare come ci siano aperture transalpine a quella «missione navale» evocata da Meloni nel videomessaggio di venerdì sera, e anche se possa concretamente tornare in vita qualcosa di simile alla vecchia Operazione Sophia, ieri citata dal vicepremier Antonio Tajani come possibile risposta.Si tenterà di dimostrare come sia stato lanciato un segnale di distensione con Parigi e con Bruxelles, finita sotto accusa di Roma per le posizioni di Joseph Borrell, Alto rappresentante per la Politica estera, critiche verso l’accordo con Tunisi. Proprio sullo sblocco dei fondi l’Italia sembra aver ricevuto la sponda di Parigi. Meno da Berlino alla luce delle interlocuzioni di giornata sia sul meccanismo volontario di accoglienza interrotto nei giorni scorsi sia sui flussi dal Paese africano.Un'altra scena del film per rappresentare il superamento dello stallo, fingono di esserci stata ieri con il colloquio telefonico a cinque tra la commissaria Johansson, il ministro degli Interni Piantedosi e i colleghi di Spagna, Francia e Germania: Fernando Grande-Marlaska, Gérald Darmanin e la tedesca Faeser. Il «taglio operativo» di una possibile azione comune verrà però discusso al Consiglio Affari interni Ue del 28 settembre.La sensazione però è che tutti gli italiani abbiano capito la sceneggiata da parte dei politici europei e nostrani, dell'essere andati troppo oltre nelle divisioni. In Italia dopo gli attacchi a Piantedosi perché Meloni intendesse, ieri dalla Pontida leghista Matteo Salvini ha sceneggiato di tendere la mano: «Giorgia sta facendo miracoli, otterrà il massimo dalla visita di Von der Leyen». Mentre il ministro Calderoli sente il collega del Viminale Piantedosi per chiarirsi dopo un attacco a mezzo stampa in cui giudicava insufficiente l’azione dell’attuale titolare del Viminale rispetto alle misure messe in campo da Salvini durante il governo Conte I.D’altra parte il capo della Lega si prepara ad “incassare”: domani in Cdm arriveranno le misure annunciate dalla premier. Un centro per il rimpatrio per ogni Regione con l’aiuto della Difesa, velocizzazione del riconoscimento dei minori e, soprattutto, estensione del trattenimento fino a 18 mesi. Una stretta con cui la premier vuole sottrarsi all’accusa di essere troppo «morbida» e «diplomatica» rispetto agli annunci elettorali.Le opposizioni intanto non vogliono mancare alla sceneggiata e fingono di andare giù dure. Anche Giuseppe Conte sarà a Lampedusa mercoledì prossimo per sancire, come dice anche Elly Schlein, il «fallimento» del governo. «Non durerà cinque anni», scommette la segretaria dem.