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I BUGIARDI NON HANNO COLORE: MELONI E I SUOI MINISTRI DEMONIZZANO IL BONUS EDILIZIO, MA NE STANNO USUFRUENDO!


Superbonus per rifacimento facciate don sconto del 110% a Meloni, Salvini e Calderoli: quanto guadagnano premier e ministriAnnarita DigiorgioGli attuali ministri, oggi contrari a vari bonus edilizi, ne hanno usufruito!Almeno la metà di quelli del governo Meloni. Da Salvini, a Zangrillo, Urso, Sangiuliano, Valditara, Calderoli, e persino il premier in persona.A svelarlo è stato il quotidiano ItaliaOggi che ha spulciato gli aggiornamenti alle dichiarazioni dei redditi appena pubblicati. Parliamo di piccole cifre, tra i mille e gli ottomila euro per le detrazioni previste dai veri bonus edilizi, che il governo ha inteso abolire inserendolo nella manivra di bilancio,mper tutti gli italiani. Perché poi, a partire proprio dal Superbonus, restano e vengono addirittura inseriti nei capitoli del Pnrr. “Una tragedia contabile che pesa sulle spalle di tutti gli italiani”, aveva detto Giorgia Meloni sul bonus che secondo Conte consentiva agli italiani di rifarsi la casa “gratuitamente”.Ma anche lei ha usufruito di 6mila euro di detrazioni di imposta per spese di recupero del patrimonio edilizio. Come aveva fatto anche l’anno precedente. Non è specificato però se si tratti di bonus facciate, di sisma bonus o del vituperato bonus 110%. Nel complesso il reddito del Presidente del consiglio è passato da 160.706 euro della prima dichiarazione ai 293.531 euro di questa nuova. Il balzo è dovuto ai diritti per la vendita del libro scritto con Sallusti.La variazione patrimoniale invece è scritta a mano: “Vendita abitazione e relativa pertinenza. Acquisto nuova abitazione”. Il 5 giugno 2023 ha venduto la vecchia casa da otto vani al quartiere Eur-Mostacciano, mentre risulta solo un preliminare di compravendita per il nuovo villino di 15,5 vani sempre all’Eur.Il vicepremier Matteo Salvini ha dichiarato una detrazione di 1.323 euro “per interventi di recupero del patrimonio edilizio o per misure antisismiche”. Salvini però da quando è tornato ministro perde soldi: il reddito complessivo per lui è sceso da 115.852 euro a 99.699 euro. Tra le detrazioni salgono a 8.148 euro quelle derivanti dalle “erogazioni liberali” effettuate, sicuramente relative alla quota che il leader della Lega versa al partito. Il ministro per la pubblica amministrazione Paolo Zangrillo ha dichiarato 800 euro di detrazioni per gli arredi. Ma anche Adolfo Urso, Gennaro Sangiuliano, Roberto Calderoli, Giuseppe Valditara hanno usufruito a vario titolo di bonus.Ci sono ministri a cui le entrate diminuiscono: il ministro delle disabilità Alessandra Locatelli vede calare il reddito complessivo di 5mila euro. Mentre Roberto Calderoli ne perde 4mila. Il ministro per gli Affari regionali ha acquistato una ulteriore quota della società agricola di cui era già azionista, la Cascina Merlissa, di cui oggi detiene il 58% del capitale. Ma si è dimesso dalla carica di amministratore unico della società agricola che ancora deteneva quando è entrato al governo. Passa da 236 a 227mila euro il reddito del ministro della Salute, Orazio Schillaci. Chi perde più di tutti è il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che passa da 206 a 174mila euro. Nel suo caso il calo è dovuto al calo della vendita dei libri che l’anno precedente avevano fatto alzare la quota incassata per i diritti.Adolfo Urso, ministro delle Imprese, aumenta il reddito di tremila euro. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi passa da 150 a circa 164mila euro. Mentre il ministro del Lavoro Marina Calderone balza da 191 a 232mila euro di reddito complessivo. Il salto più consistente lo registra il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che l’anno scorso dichiarava 228.065 euro e ora nell’aggiornamento ne dichiara 289.020 euro. Il più attivo è il ministro della Salute Orazio Schillaci che, come riportato da ItaliaOggi, ha venduto le quote di minoranza che aveva in due fabbricati a Catania e ha operato un bel riassetto nel suo folto portafoglio azionario, smobilitando molti investimenti, tutti sul mercato Usa. Venduto il 95% delle azioni detenute anche in un’azienda biofarmaceutica, la Hepion Pharmaceuticals, specializzata in farmaci per il fegato. Il suo titolo – quotato al Nasdaq – è crollato quest’anno dai 21 dollari per azione del 21 gennaio scorso ai 2,9 dollari della chiusura di ieri. Robusto disinvestimento di Schillaci anche dal titolo Luokong Technology corp. Che da gennaio ad oggi è sceso da circa 6 dollari per azione agli attuali 0,76. Venduto per fortuna del ministro l’intero pacchetto Mullen Automotive, crollato da oltre 90 dollari per azione agli attuali 0,18 dollari.Quanto ai bonus, è chiaro che se un pacchetto lo prevede indiscriminatamente per tutti, anche i ministri, essendo cittadini come gli altri, se effettuano un acquisto che li prevede sono obbligati a usufruirne. Da qui la dimostrazione dell’effetto regressivo dei bonus a pioggia. Che, a differenza di quanto diceva Conte, non sono gratuiti.© Riproduzione riservata