Pensieri e parole...

FACEBOOK È MORTO!


Facebook è ‘morto’ – o quasi – l'eredità adesso passerà a WhatsApp.Forse qualcuno gioirà, come il sottoscritto, qualcun'altro meno... tuttavia sono numerosi gli uenti che hanno già intuito che il famoso Social Facebook non avrà ancora molto da vivere.Recentemente gli utenti hanno appreso la notizia che Facebook e Instagram diventeranno a pagamento, almeno per alcuni Paesi dell’area UE. Ciò in seguito a una decisione della Commissione che è scaturita dalla volontà di tutelare la privacy degli utenti. Mark Zuckerberg ha dovuto accettare la decisione con mesta rassegnazione, e sa già che saranno assai ingenti le perdite economiche che presumibilmente ne deriveranno. Secondo i rumors l'eredità di Facebook passerà a WhatsApp. Chi usa con regolarità WhatsApp l'app di messaggistica di Meta, avrà notato che recentemente le funzionalità si sono ampliate moltissimo. Solo l’ultima è rappresentata dalla comparsa dei “canali e aggiornamenti”.In pratica WhatsApp, pian piano, sta diventando un vero e proprio Social, e non è certamente un caso. Facebook ha vissuto diversi periodi “no” e la popolarità verso questo Social sta inesorabilmente calando. MOLTI SONO COLORO CHE OGNI GIORNO L'ABBANDONANO E MOLTI LO HANNO GIÀ FATTO, PER RAGIONI DI CENSURA A CUI IL SOCIAL SOTTOPONE I SUOI UTENTI. IN PASSATO INOKTRE FACEBOOK È STATA MULTATA PER DEGLI SCANDALI CHE HANNO RIGUARDATO LA VENDITA DEI DATI PERSONALI, FATTA ALLE SPALLE DEGLI UTENTI, CHE NON NE ERANO CONSAPEVOLI, PER MOTIVI DI PUBBLICITÀ. Da ultima ricordo di come l'garante della privacy irlandese abbia deciso di infliggere una multa record da 1,2 miliardi di euro a Meta per violazione della legge europea sulla privacy. Lo ha reso noto poco tempo fa il garante europeo per la privacy. Per l’authority Meta ha violato le norme europee sulla protezione dei dati (Gdpr) con il suo social network Facebook. Meta, che intende presentare ricorso, è stata condannata per aver "continuato a trasferire dati personali" di utenti dallo Spazio economico europeo (See) agli Stati Uniti in violazione delle norme europee in materia, come ha indicato nella sua decisione la Commissione irlandese per la protezione dei dati (Dpc). Meta deve inoltre "sospendere qualsiasi trasferimento di dati personali negli Stati Uniti entro cinque mesi" dalla notifica della decisione e deve conformarsi al Gdpr entro sei mesi, si legge ancora nella nota. La “mazzata finale” adesso rischia di arrivare dalla Ue, che ha imposto a Zuckerberg una maggiore "trasparenza".In pratica gli utenti di Facebook e Instagram che vivono in determinati Paesi UE, compresa l’Italia, dal prossimo anno dovranno pagare un "abbonamento" per usare questi Social. O almeno dovranno pagare se non desiderano ricevere pubblicità generate dagli algoritmi che targetizzano l’utente.Chi vuole essere “tracciato e targetizzato” potrà continuare a usare i suddetti Social in modo gratuito.Questo però, quantomeno per il portafogli di Mark Zuckerberg, non è certo un buon affare. In fondo il founder di Meta desidera guadagnare, e nessuno può contraddire questo aspetto. Senza le pubblicità, i canali Social renderanno molto meno e allora c’è bisogno di una nuova strategia.La strategia si chiama WhatsApp, e non c’è nemmeno bisogno di investire chissà quanti soldi, perché l’app di messaggistica conta già miliardi di utenti (soddisfatti) che non dovranno fare altro che continuare a usarla per i propri scopi, siano essi personali che di business.Le nuove funzionalità, come la recente comparsa dei canali, darà a Zuckerberg ciò che Facebook e Instagram al momento non riescono più: fonti di guadagno date dalle pubblicità. D’altronde Zuckerberg stesso ha affermato che l’app di messaggistica ha ampie potenzialità e che al momento il poter condividere semplicemente un feed è piuttosto limitante.Dunque non resta che adeguarci a questa novità e imparare a usare l’app di messaggistica per molte altre cose oltre a poter mandare messaggini agli amici.