Pensieri e parole...

IL CALCIO NON PIACE ALLE NUOVE GENERAZIONI!!!


Il calcio non piace più agli italiani.Un milione in meno di spettatori dopo due turni di serie A.Parlare di dati ed ascolti dopo appena due giornate, non fa statistica, tanto più se giocati in pieno agosto eppure né in Lega, né a Dazn sorridono di fronte ai primi dati sull’andamento degli ascolti in tv del calcio. Eppure solitamente gli appassionati dopo l'astinenza estiva, si gettano a capofitto sul campionato, non appena riparte. Eppure non è andata proprio così. Nessuno si sbilancia o azzarda ipotesi, tuttavia, davanti a quasi un milione di spettatori in meno dopo le prime due giornate di serie A rispetto a un anno prima, qualche dubbio nasce.E comunque questa a me pare proprio una bella notizia!!!Nessuno arriva a dire che il pallone non seduce più, che quello che un tempo era presentato come il campionato più bello del mondo perde appeal, soprattutto tra le nuove generazioni, ma i numeri sono numeri. E allora leggiamoli.La Juventus per la seconda settimana di fila ha vinto la sfida degli ascolti (oltre a quella sul campo, visto che è rimasta l’unica a punteggio pieno), mettendo insieme per la gara a Verona quasi un milione di spettatori. Ecco, ma proprio come una settimana fa, non è riuscita a raggiungere i sei zero: 963 mila spettatori lunedì sera, 943 mila per la gara d’esordio con il Como. Dietro va anche peggio: questa settimana la partita più vista dopo i bianconeri è stata Parma-Milan che ha raccolto 545 mila abbonati. Centomila spettatori in meno per Napoli-Bologna (411 mila per la precisione) mentre l’Inter campione d’Italia ha richiamato davanti alla tv 366 mila tifosi. Al quarto posto c’è stata Torino-Atalanta con 259 mila utenti. A ruota Cagliari-Como (243 mila) che ha interessato più appassionati di Roma-Empoli (223 mila). Una settimana fa alle spalle di Juve-Como si era piazzata Genoa-Inter (670 mila). Complessivamente il primo turno aveva garantito a Dazn 3 milioni e 964 mila spettatori. Il turno finito con Verona-Juventus ne ha messi insieme 3 milioni 932 mila. Insomma, ballano come differenza trentamila spettatori. Ma un anno fa alla stessa giornata gli spettatori erano stati 600 mila in più: 4 milioni 540 mila.  Ed è forse la crepa più evidente. Questa settimana la partita meno vista ha fatto decisamente meglio di quella del primo turno: allora Empoli-Monza aveva messo insieme 11 mila tifosi, cinquantamila in meno di Monza-Genoa che ha richiamato 60 mila appassionati. Nel complesso solo altre due partite dell’ultima giornata sono state sotto quota centomila: Udinese-Lazio (72 mila) e Fiorentina-Udinese (94mila). Eppure i conti non tornano, almeno per ora.Il peso delle vacanze sull'auditel?Difficile ipotizzare stanchezza nel tifoso dopo appena due turni (tanto più che per ora non si giocano le competizioni internazionali e dunque la giornata di campionato è spalmata su tre giorni, gli altri quattro restano liberi) forse pesa di più il periodo agostano, da sempre dedicato dagli italiani alle vacanze. Magari già dal prossimo turno i numeri lieviteranno sensibilmente prima della pausa per la nazionale, complici sfide di grande interesse come Atalanta-Inter, Lazio-Milan e Juventus-Roma. Però che la serie A non sia più quella macchina di successo di inizio millennio lo rivela una recente ricerca di StageUp-Ipsos pubblicata dalla Gazzetta dello sport. Negli ultimi vent’anni, tra il primo dei cinque scudetti dell’Inter morattiana (2005/2006) e il primo conquistato dai neroazzurri allenati da Inzaghi, il numero degli appassionati di calcio è sempre oscillato tra i 28 e 29 milioni, con una punta di 30 toccata nell’anno del nono scudetto di fila della Juventus che aveva in campo Ronaldo. Di questi il 46% (13,5 milioni) sono fruitori regolari della serie A. Un altro 26% (7,8 milioni) tifosi abbastanza regolari. Quelli saltuari (il 28% del totale) sono otto milioni. Su cento appassionati 67 sono uomini e 33 donne. Il Sud e le isole è l’area che segue il calcio con più passione (qui è concentrato il 39% del totale) seguito dal Nord Ovest (25%), Centro (19%) e Nord Est (16%).