Creato da scricciolo68lbr il 17/02/2007

Pensieri e parole...

Riflessioni, emozioni, musica, idee e sogni di un internauta alle prese con la vita... Porto con me sempre il mio quaderno degli appunti, mi fermo, scrivo, riprendo il cammino... verso la Luce

 

Messaggi di Giugno 2021

Tempi andati

Post n°1140 pubblicato il 29 Giugno 2021 da scricciolo68lbr

Scritto di fantasia... ogni tanto è bello scrivere anche solo sulla base dell’immaginazione...

 

“È probabile che l'abbiate capito leggendo la quasi totalità delle mie rece-recenti, ma per amor del prolisso l'affermo: ho nostalgia degli anni novanta. Di quando avevo sedici anni ed ero né carne né pesce né soia... Di quando mi sforzavo d'essere più eclettico, sicuro, leader, istrione, semplicemente simpatico, ed invece agguantavo proprio perché biondino, frocetto, spaventato, impacciato, mezzo agorafobico, e per giunta col Si senza variatore. 

Innamorate, loro, non di me, bensì del proprio stato mentale e del proprio ideale, che guarda caso coincideva più o meno con i canoni di bellezza maschile del tempo. Dentro di me, sentivo d'essere un vulcano destinato ad esplodere, e che in fin dei conti non vedeva l'ora di farlo, ed il non riuscire ancora a venir fuori mi costringeva ad un limbo di sensi d'inadeguatezza, d'impreparazioni, d'imprecisioni, di impappinamenti: tutto ciò fu una gran fortuna, va detto.

Negli anni '80 un loser come me non sarebbe stato neppure preso in considerazione, e invece in questi novanta più sfigato eri e meglio t'andava a finire. Proviamo a confrontare l'esistenza adolescenziale con la musica da classifica... Non c'avevi una lira, bevevi come un nibelungo e fumavi come un turco metallaro? Le donne sono qualcosa con le calze a rete da mettere culo a ponte? Guns n'Roses. Tu perdipiù non ti fai lo shampoo da un anno e mezzo? Allora Guns n'Roses più Piero Pelù! Quando la maglietta con le maniche lunghe ti si sporcava di sugo sulla pancia tu ci mettevi un'altra maglietta sopra, ma quella più scura che avevi aveva le manichette? Cobain! Le tue Converse bianche non erano più bianche, e ti si sente arrivare da lontano per la puzza? Come il biondino dei Lemonheads che nel videoclip si butta con la fidanzata dentro la vasca con tutti i vestiti: d'estate, con le Converse ai piedi, andavo a mare tutti i giorni, e mi ci facevo il bagno; tornato a casa mi docciavo, vestivo, reindossavo le Converse ancora zuppe ed andavo via.

Né prima né dopo fu così facile, e soprattutto così economico. Oggi qua si deve far finta d'essere manager della Renault pure per uscire con una rumena, e le russe mi vogliono dare lezioni d'italian style... Insomma, non me ne va bene una. Riconosco che, per quanto mi sia sforzato di venir su bene, le versioni successive a quel me stesso non hanno reso abbastanza.

Ah, belli i novanta... Antieroi che divenivano eroi, perdenti che vincevano, ombre che diventavano emblemi, sfigati che divenivano icone; il sesso che, alla stregua di tutte le altre cose per cui s'ha pudore innato, veniva fuori assieme a tutte le altre "interiorità": tu tiravi fuori l'uccello ed è come se tirassi fuori "il tuo io"... Mi mancano quegli anni, e mi manca la vita facile, anche se allora non la capivo, anche se allora volevo qualcosa di superiore, pur sapendo che sarebbe stato più complicato da vivere.

Oggi che nessuna casa editrice ha pubblicato le mie fatiche, ora che lavoro per una poco nota radio, che la music band s'è sciolta, che la comitiva è oramai un ricordo, che è da un pezzo che non frequento un qualsivoglia paese di madre lingua inglese, oggi che non bevo più, tranne una birretta ogni tanto, oggi che sono rimasto solo al bar a voler cambiare il mondo e me stesso, mentre la cameriera rumena mi porta il succo d'ananas tirandosela, ripenso ai Connells, a questa band del North Carolina nata negli anni ottanta che mai, credetemi, mai avrebbe potuto avere un disco di successo planetario se non in quel 1994, e che poi inevitabilmente ripiombò nell'anonimato, pur avendo magari pubblicato, prima e dopo di questo, tanti altri dischi, alcuni chi lo sa?, anche migliori.

Una band di quelle che non avrebbero mai potuto cambiare le sorti del pianeta, di root e poprock chitarristico tradizionale, ricco di acustiche e con qualche jingle jangle. Con un cantante dalla voce delicata e un paio d'occhiali da vista che pare il ragioniere di un supermercato. Un disco da cantare, dal primo all'ultimo verso. Che te lo puoi ascoltare anche se non ti sei rasato, improfumato, impomatato. Anche se i tuoi jeans preferiti sono in lavanderia da una settimana, ché la signora di soldi ne vuole, ma di lavoro... Pace fatta, dunque, anche con la signora della lavanderia, che canta le canzoni di Baglioni a squarciagola mentre stira. Io invece mi canto "'74-'75", e ripenso a quando la tirai fuori coi ragazzi al falò, nella confusione totale, aspettando che arrivasse il momento di tirare fuori anche l'uccello. E venne bene, perché l'avevamo suonata un milione di volte, ed in condizioni psicofisiche anche ben peggiori.

Chissà se un giorno qualcuno canterà "'21-‘22” e magari ci farà un videoclip come quello dei Connells...

Beh, finisco il mio succo d'ananas e poi vado in edicola: chissà se vendono i corsi di rumeno o russo in dvd!”.

 
 
 

Stand by me

Post n°1139 pubblicato il 27 Giugno 2021 da scricciolo68lbr

https://youtu.be/YqB8Dm65X18

 
 
 

Cercare... trovare

Post n°1138 pubblicato il 26 Giugno 2021 da scricciolo68lbr

Quando sembra che la notte non finisca mai, non scoraggiarti! In un angolo della tua vita c'è lo spazio giusto per acccogliere la luce! La luce, per entrare, ha solo bisogno di un piccolo angolo di te... “libero da te!”. Le tenebre rimangono tali quando oscuriamo la nostra anima con la sfiducia e la paura. La speranza, infatti, va oltre la durezza del nostro presente, è quel sole che fa capolino nel buio del nostro tempo. Anche quando non riusciamo ad elevare il nostro sguardo verso l'alto, anche quando sembra che Dio non voglia rispondere, anche quando ci sentiamo soli, abbandonati, senza chance... il Signore vive “l'abbandono” assieme a noi e mentre soffriamo, anche Lui soffre con noi. Anche il buio nella nostra vita ha un senso, solo se vogliamo fortemente venire alla luce! Cerchiamo la luce nei nostri deserti, non solo interiori, ma anche di vita concreta, chiediamo aiuto quando ne abbiamo bisogno, senza vergogna, cerchiamo Dio e lasciamoci trovare da Lui.

 
 
 

Si, davvero

Post n°1137 pubblicato il 26 Giugno 2021 da scricciolo68lbr

Mi sento strano, davvero, da un po' di tempo è così 
succede ogni volta che sei qui.
Tutto mi sembra migliore, capisco bene cos'è
capisco che m'innamorerò di te.
Sei sempre il primo pensiero e mi addormento con te
sembra un malessere... ma è buono come te
mi fa sentire leggero, sorridi e stai come me

"lo sai mi sto innamorando anch'io di te"

E vai che m'innamoro davvero per troppi giorni, da quanti?

Quasi una vita a cercarti e adesso ti ho qui davanti 

e vedrai, vedrai che di tempo ne avrò, ne avrai
d'amore quanto vorrai perchè non basta mai.
E ci teniamo per mano, siamo in silenzio: io e te
certo ch'è buffo: sono teso più di te!
ti sento tra le mie dita ed è un piacere così
in questo istante per me la vita è tutta qui.
m'innamoro davvero, guardami, sono sincero
mi dici: provo le stesse tue cose, adesso
per me è lo stesso!
vedrai che di tempo ne avrò, ne avrai...
Amore? Quanto vorrai... e che non basti mai.

Mi sento strano davvero, da un po' di tempo è così:
succede sempre... sempre... ogni volta che sei qui!
 
 
 

Vivere

Post n°1136 pubblicato il 16 Giugno 2021 da scricciolo68lbr

Non m’importa che cos’è il mondo.

Mi interessa soltanto sapere come viverci.

E forse, se scoprirò come viverci, imparerò anche che cos’è...

La vita di ogni uomo finisce nello stesso modo.

Sono i particolari del modo in cui è vissuto e in cui è morto

che differenziano un uomo da un altro.


 
 
 

Non pensare troppo

Post n°1135 pubblicato il 16 Giugno 2021 da scricciolo68lbr

Ora non è il momento di pensare a quello che non hai. Pensa a quello che puoi fare con quello che hai!

 
 
 

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     IL TIBET NASCE LIBERO

  LASCIAMO CHE RESTI TALE

                             i

Le parole.

                       I

Le parole contano
dille piano...
tante volte rimangono
fanno male anche se dette per rabbia
si ricordano
In qualche modo restano.
Le parole, quante volte rimangono
le parole feriscono
le parole ti cambiano
le parole confortano.
Le parole fanno danni invisibili
sono note che aiutano
e che la notte confortano.
                                  i
 
 

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