Creato da scricciolo68lbr il 17/02/2007

Pensieri e parole...

Riflessioni, emozioni, musica, idee e sogni di un internauta alle prese con la vita... Porto con me sempre il mio quaderno degli appunti, mi fermo, scrivo, riprendo il cammino... verso la Luce

 

Messaggi di Marzo 2023

QUEL SENTIMENTO ANTIAMERICANO MAI VERAMENTE SOPITO.

Post n°1504 pubblicato il 26 Marzo 2023 da scricciolo68lbr

Se si dovesse tenere un sondaggio tra la gente, oggi, molto probabilmente si scoprirebbe che la gran parte delle persone, nel silenzio della mente, molti serbandolo in segreto, sta dalla parte dei russi. E badate bene, non dalla parte di Putin, che resta colpevole di avere invaso l’Ucraina, ma dalla parte del popolo russo, questo… si. 

E questo perché la maggior parte delle motivazioni non sono di carattere di puro interesse, per via cioè delle bollette del gas, aumentate paurosamente dopo l’inizio della guerra, che molti ingenuamente, anche a causa di una stampa mainstream asservita, credono sia per causa della Russia e delle ritorsioni alle sanzioni imposte le dall'Occidente. Invece la vera ragione degli aumenti è una pura speculazione dei mercati.

Tanti libri sono stati scritti su questo conflitto, e le persone si stanno rendendo conto che la guerra non è iniziata a febbraio del 2022, ma nel lontano 2014, e cioè quando l’Ucraina ha iniziato a bombardare le popolazioni russo fine del Donbass, sotto il totale silenzio della stampa mainstream, che pare risvegliatasi solo nel 2022.

Oltre il malumore per l’aumento del costo della vita dovuto agli aumenti dei costi per l’energia, esiste un antiamericanismo che va al di là delle bollette, e che trae origine dall’insofferenza per l’egemonia americana in questi settant’anni di dopoguerra. 

L’inizio era stato promettente: il ricco piano Marshall per la ricostruzione dell’economia europea dopo la distruzione bellica; il trapianto della democrazia nei paesi sconfitti, Germania Giappone e Italia.

Oggi invece ci accorgiamo che quei denari sono solo serviti affinché l’Italia vendesse la propria libertà e parte del proprio suolo, all’imperialismo americano. Quello fu solo l’inizio!

Gli Usa dominando le pretese imperiali della Gran Bretagna, avviavano un’alleanza inedita con l’allora Unione sovietica di Stalin, per una spartizione del mondo in aree d’influenza, con l’obiettivo del “mantenimento della pace mondiale”. Il seguito invece lo conosciamo purtroppo: i buoni propositi si sono dissolti molto presto.

Dopo allora è esplosa la guerra fredda, e gli Stati Uniti hanno preso immediatamente coscienza di due fatti. Il primo è che si apriva una competizione conflittuale con l’Unione sovietica, a partire da un serrato confronto militare; il secondo era che gli alleati della Nato erano troppo impegnati nelle rispettive ricostruzioni postbelliche, per poter seguire gli Usa nella corsa al riarmo. Sono seguiti i 70 anni di storia che finiscono nell’attualità di oggi, troppo recenti per essere consolidati in una storia condivisa. Storia a parte, la “percezione” di cosa fossero gli Stati Uniti, dopo l’entusiasmo generale per il sostegno decisivo durante la guerra, cominciò ad emergere immediatamente. I primi esploratori degli Stati Uniti, sulle orme di de Tocqueville, da Guido Piovene al direttore di allora della Gazzetta Baldassarre Molossi, riportavano di un’America, occidentale fino al midollo, ma profondamente diversa rispetto all’Europa.

A partire dalla sua gente, immigrata da tutte le parti del mondo, accolta dai 93 metri della Statua della Libertà, in seguito talvolta mescolata in variegati melting pot, altre volte rimasta distinta in comunità con la salvaguardia delle proprie tradizioni. La scritta alla base della Statua è esemplare: «Antiche terre … a me date i vostri stanchi, i vostri poveri, le vostre masse infreddolite desiderose di respirare liberi». Non si nasce americano, lo si diventa assumendo l’impegno a rispettare i valori e le regole dell’America. La Costituzione americana riconosce ai cittadini soltanto un diritto, quello di ricercare la propria felicità. Non esiste un diritto al lavoro, alla salute, all’istruzione. Questi diritti (aldilà dell’emergenza) si devono “comprare”, con i guadagni del proprio lavoro. Lo stato s’impegna solo ad offrirti opportunità, che devi afferrare, «all’onda, se colta al flutto porta alla fortuna». La società americana è meritocratica, competitiva, con inevitabili paurose diseguaglianze. È essenzialmente fondata sull’economia. 

Gli americani si pongono sempre grandi obiettivi, si sforzano sempre di avere una grande influenza sulla maggior parte di Stati del mondo possibili e nel perseguire questo obiettivo gli Stati Uniti hanno commesso drammatici errori: il Vietnam, la seconda invasione dell’Iraq, l’Afghanistan. Gli Stati Uniti non hanno subito sconfitte militari sul terreno, hanno chiuso la guerra con un ritiro volontario, spesso disordinato, per l’impossibilità di vincere, sotto l’incalzante pressione contraria della propria opinione pubblica.

I suoi giornali personificano la stampa libera che ricerca la verità, che non sta dalla parte dei governi di turno. I suoi intellettuali, da sempre sostanziano la coscienza di una spietata auto-critica del paese. Sono stati gli intellettuali e la stampa a sollevare per primi il problema della prepotenza internazionale dell’America e della sua debolezza interna. Non risulta che altri paesi abbiano avuto altrettanto coraggio con tanta chiarezza. O forse gli altri paesi sono isole di felicità?

L'anima Usa sta cambiando: meno bianca e protestante, più latino-asiatica, più conservatrice (gli immigrati integrati votano a destra), più isolazionista, concentrata sulla sfida con la Cina. Un cambiamento di orientamento che si rifletterà drammaticamente sull’alleata Europa. God bless America and bless all over the World. Dio benedica l’America e tutto il Mondo. 

La politica estera americana ne discende di conseguenza. Una politica estera che anzitutto tutela gli interessi del proprio business, in tutte le variazioni del suo apparato industriale. Soprattutto quello bellico.

Dopo gli orrori della seconda guerra mondiale, tutti ricordano che con l’istituzione nel 1945 delle Nazioni Unite allo scopo di mantenere la pace, la guerra è stata bandita dalla politica internazionale. Uniche due eccezioni a tale divieto: il diritto all’autodifesa o un’azione bellica su mandato del Consiglio di sicurezza dell’ONU. Tuttavia, la realtà è stata ben diversa e la responsabilità è in massima parte dell’Occidente e del suo strapotere militare.

 

Come documenta con rigorosa chiarezza lo storico Daniele Ganser nel suo libro, che tutti dovreste leggere: “Le guerre illegali della Nato”, negli ultimi settant’anni sono stati i paesi della NATO – la più grande alleanza militare del mondo, guidata dagli Stati Uniti appunto – ad aver “avviato” in molti casi, guerre “illegali”, per garantire e ampliare il predominio dell’impero americano, ignorando il divieto stabilito dall’ONU dell’uso della forza e riuscendo nonostante tutto, sempre a farla franca. 

 

Ganser, attraverso l’analisi puntuale di tredici di questi conflitti – Iran, Guatemala, Egitto, Cuba, Vietnam, Nicaragua, Serbia, Afghanistan, Iraq, Libia, Ucraina, Yemen e Siria – e delle loro disastrose conseguenze per i popoli, evidenzia come la NATO abbia sistematicamente sabotato le regole delle Nazioni Unite, trasformandosi da alleanza locale con finalità difensive in un’alleanza “aggressiva” globale, fino a diventare un pericolo per la pace nel mondo.

«Se fosse lungimirante», scrive Carlo Rovelli nella prefazione, «l’Occidente, che è il mio mondo e a cui tengo, lavorerebbe – per il suo proprio bene – per la stabilità e la legalità internazionali, per un mondo “multipolare”, dove gli interessi degli altri siano presi in considerazione e le soluzioni siano cercate nella politica e non nelle armi. Questo libro mostra in maniera inequivocabile che oggi non è così».

Rivelando le menzogne, le ipocrisie e i crimini delle guerre illegali della NATO, Ganser fornisce un contributo prezioso per costruire un futuro di pace.

Entusiasti sono molti commenti della stampa: «Un resoconto straordinario delle manipolazioni dell’opinione pubblica e delle violazioni del diritto internazionale da parte delle grandi potenze dell’Alleanza Atlantica».

«Le Monde Diplomatique»

 

«Daniele Ganser ci racconta nei dettagli un fatto semplice, ma importante per tutti noi: l’umanità ha fatto uno sforzo per fondare una legalità internazionale che riduca la catastrofe delle guerre, e chi maggiormente ha calpestato questa legalità internazionale è l’Occidente, dominato dagli Stati Uniti, che si è arrogato e si arroga oggi con la forza il diritto all’illegalità e all’impunità».

Carlo Rovelli.

 

L’America - per contro - possiede fortunatamente, alcune risorse fondamentali per se stessa e per il mondo: le sue università, con i suoi premi Nobel per la medicina che hanno fatto grandi scoperte e salvato milioni di vite nel mondo; la sua capacità straordinaria di produrre innovazione tecnologica (con i finanziamenti necessari per gli investimenti). 

Un paese ricco di contraddizioni evidenti, che però forse a causa della sua eccessiva politica di espansione, sta contribuendo a far nascere nei cuori delle persone, un sentimento antiamericano che si sta radicando sempre più.

 
 
 

FRANCIA: TENSIONI ALTISSIME

Post n°1503 pubblicato il 23 Marzo 2023 da scricciolo68lbr

Le violente manifestazioni in Francia, in seguito all'iniziativa di Macron, che ha approvato la riforma delle pensioni, di fatto scavalcando ignobilmente il Parlamento, sono frutto della politica avversa nei confronti dello stato sociale e di un problema di democrazia.
L'analisi e la cronaca di El Akkioui (Inca Cgil Francia)

Proseguono in Francia le dure manifestazioni di piazza e gli scioperi spontanei contro la riforma delle pensioni, approvata attraverso un articolo della costituzione che consente al presidente della Repubblica e al governo di scavalcare il Parlamento.

Da Parigi il coordinatore dell'Inca Cgil France, Moulay El Akkioui, spiega i motivi della rabbia e dei violenti scontri di questi giorni, che non possono essere riconducibili solamente all'innalzamento di due anni dell'età pensionabile. Sono un segnale, evidentemente, del malcon5ento generale verso il Governo francese e Macron in particolare!

Da tempo è in atto uno smantellamento del welfare, dei servizi dello stato sociale francese e l'ultimk atto d'imperio arrogante sulle pensioni, hanno scatenato le violenze di piazza, ed evidenziano un problema democratico. Una questione sulla quale i sindacati francesi devono mettere in campo ogni risorsa per continuare la lotta, anche attraverso lo sciopero generale proclamato per oggi, giovedì 23 marzo, e nel contempo governare le proteste spontanee che vedono protagonisti anche elementi estranei ai movimenti sindacali stessi.

Fos-Sur-Mer è uno degli scenari più ribollenti della Francia che protesta contro la riforma delle pensioni imposta con decreto dal governo della premier Elisabeth Borne, con mozione di sfiducia respinta per soli 9 voti.

L'Assemblea nazionale ha approvato la riforma. 

Le due mozioni di sfiducia, presentate, dai deputati francesi non raggiungono i 287 voti necessari a far cadere l'Esecutivo.
La prima mozione di sfiducia, proposta dal piccolo gruppo centrista Liot, con il sostegno di tutta la sinistra, ha mancato di poco l'approvazione da parte dei parlamentari dell'Assemblea nazionale. lunedì pomeriggio, raccogliendo 278 dei 287 voti necessari.
La seconda mozione, presentata dal gruppo di estrema Rassemblement National, ha ottenuto solo 94 voti in aula.

 
 
 

GLI USA ANCORA UNA VOLTA TENTANO DI BOICOTTARE LA PACE!

Post n°1502 pubblicato il 18 Marzo 2023 da scricciolo68lbr

La Cina "ha sempre svolto una normale cooperazione economica e commerciale con i Paesi di tutto il mondo, inclusa la Russia, sulla base dell'uguaglianza e del vantaggio reciproco. La cooperazione tra Cina e Russia è leale e schietta, punta ad avvantaggiare i popoli dei due Paesi e a promuovere lo sviluppo del mondo, libero da interferenze e coercizioni da parte di terzi".

Il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, ha commentato così i report dei media sugli aiuti militari dalla Cina alla Russia. Pechino, ha aggiunto, "ha sempre adottato un atteggiamento prudente e responsabile nei confronti delle esportazioni militari". Il presidente Xi Jinping sarà impegnato in un viaggio in Russia dal 20 al 22 marzo prossimi. Lo riferisce il ministero degli Esteri cinese in una nota sottolineando che la visita “è per la pace” in Ucraina.

E in tutto questo gli USA cosa fanno? Si organizzano per boicottare la pace!

La Corte penale internazionale (ICC) infatti, ha emesso mandati di arresto per Maria Lvova-Belova, commissario russo per i diritti dei bambini, e Vladimir Putin. La finta corte, controllata dalle élite occidentali come Soros attraverso le loro ONG, ha agito sulla base delle informazioni fornite dal complesso media-accademia-intelligence finanziato e gestito dagli Stati Uniti. L'Humanitarian Research Lab della Yale University, parte dell'Osservatorio sul conflitto ucraino, istituito dal Dipartimento di Stato americano, gioca un ruolo di primo piano nelle indagini, così come l'European Democratic Resilience Initiative (EDRI), un'iniziativa lanciata da Joe Biden con 320 milioni di dollari in nuovi finanziamenti per "sostenere la resilienza della società e difendere i diritti umani in Ucraina e nei paesi limitrofi". Ironia della sorte, gli Stati Uniti non sono tra i firmatari della CPI. 

 
 
 

CHE SIA UNA PACE CONTAGIOSA…

Post n°1501 pubblicato il 17 Marzo 2023 da scricciolo68lbr

Leggiamo insieme: Le armi dell’allegria, di Gianni Rodari

Eccole qua
le armi che piacciono a me:

la pistola che fa solo pum
(o bang, se ha letto qualche fumetto)
ma buchi non ne fa…

il cannoncino che spara
senza far tremare
nemmeno il tavolino…

il fuciletto ad aria
che talvolta per sbaglio
colpisce il bersaglio,
ma non farebbe male
né a una mosca né a un caporale…

Armi dell’allegria!
le altre, per piacere,
ma buttatele tutte via!

 

 
 
 

GIUDICE CRUCIANI, L’EROE DEI DUE MONDI!

Post n°1500 pubblicato il 17 Marzo 2023 da scricciolo68lbr

Articolo tratto dal quotidiano LA VERITÀ di venerdì 17 marzo 2023, a cura di Alessandro Rico e Patrizia Floder Reitter.

Questo magistrato è la dimostrazione del perché sia sempre cosa sensata "ragionare sempre con la propria testa, dando retta al aproprio cuore", anche rischiando di andare contro le evidenze scientifiche, come quelle prospettate per anni dall'ISS, evidenze che adesso, si sono rivelate false ed inesatte, il che può succedere di essere inesatte, poiché la scienza si fonda sull'esperienza e su dati empirici, dimostrabili non essendo una religione. Quindi mentre le tesi scientifiche possono essere contrastate e offuscate da nuove evidenze, dimostrabili, mai si può e si dovrebbe mentire come, a detta dei magistrati che possono fornire prove per le loro dichiarazioni, è stato scoperto abbiano fatto al ministero della salute durante la crisi sanitaria e anche dai membri dell'ISS. Questi sono reati veri e propri, passibili di "sanzione penale", oltre che "etica e morale". Quindi un plauso al GUP di Napoli, dott. CRUCIANI, che preferisce fare i conti con la propria coscienza anziché obbedire e subire ciecamente la volontà di altri esseri umani come lui, soprattutto quando si scopre che invece di aver servito e servire il giuramento di Ippocrate, hanno servito il potere, il denaro e la menzogna!

Buona lettura!

"Il giudice Andrea Cruciani colpisce ancora. A febbraio, la Consulta si era pronunciata su una questione da lui sollevata in udienza preliminare, al tribunale militare di Napoli. La Corte aveva seguito il suo ragionamento, bocciando l’obbligo vaccinale imposto ai soldati, nel caso in cui esso definisca solo in modo generico il tipo di trattamento richiesto, ma non le malattie che quel farmaco dovrebbe contrastare. Adesso, con una sentenza depositata il 13 marzo, la toga randella i custodi della Carta fondamentale, stabi- lendo il non luogo a procedere nei confronti di un militare che era entrato in caserma, pur sprovvisto di green pass. Per sanitari, insegnanti, forze dell’ordine e forze armate, il governo Draghi aveva infatti disposto l’iniezionezione coatta contro il Covid. La tesi del magistrato è che la presenza dell’imputatoto all’interno del presidio non poteva mettere a rischio il personale. Almeno, non più di quella di qualsiasi altro individuo che si fosse sottoposto all’in o c u l a z io n e. Questa, come da decreto, avrebbe dovuto prevenire l’infezione da Sars-Cov-2 e non soltanto impedire il decorso grave della patologia. Crucianii prende di petto proprio le sentenze con cui la Consulta ha legittimato la norma dell’esecutivo di Mario Draghi sull'obbligo vaccinale per i sanitari, sottolineando che esse si richiamano a un’affermazione dell’I- stituto superiore di sanità, per cui la vaccinazione anti Covid «costituisce una misu- ra di prevenzione fonda- mentale per contenere la diffusione» del virus, «anche se l’efficacia vaccinale non è pari al 100%». La toga rileva che, all’opposto, «l’id o n ei tà dei vaccini attualmente in commercio a impedire di es- sere contagiati e di contagiare a propria volta […], non solo non è pari o vicina al 100% ma si è di fatto rilevata prossima allo zero». Ed è in quel «di fatto» che sta l’abisso tra l’approccio del gup di Napoli e il collegio di Roma. Mentre la Corte costitu- zionale si è attenuta pedisse- quamente alle istruzioni di agenzie regolatorie ed enti ministeriali, C r uc i a n i sostiene che in presenza di «ipotesi scientifiche alternative e spesso contrastanti», il giudice «è chiamato a verificare […] quale sia, tra le varie, l’ipotesi scientifica maggiormente accreditabile». Egli, insomma, non può «limitarsi a recepire passiva- mente e supinamente dei da- ti scientifici ancora non definitivi e provvisori, sia pure se provenienti dalle autorità nazionali e internazionali preposte alla ricerca scientifica, con apodittici richiami a tali dati». Deve, semmai, «operare un vaglio critico». Osservare la realtà. E nella realtà concreta, è un «fatto notorio», ovvero, un «dato incontrovertibile emergente dal naturale accadimento dei fatti […], che i soggetti vaccinati per Sars-Cov-2 possano contrarre e tra- smettere contagio». Ma non finisce qui. A parere della toga, non solo la condotta del militare accusato non poteva mettere a rischio la salute degli altri; egli ha addirittura agito in «stato di necessità». Ossia, ha salvato sé stesso dai potenziali effetti collaterali pe- santi della vaccinazione. C r uc i a n i dichiara in modo esplicito di volersi discostare «con forza dalla recente interpretazione della Corte che ritiene compatibili con il dettato costituzionale del- l’articolo 32 della Costituzio- ne anche quei trattamenti sanitari obbligatori che possano provocare effetti avversi gravi, anche fatali. Un trat- tamento sanitario obbligato- rio inteso in tal senso», argo- menta, violerebbe il «rispet- to della persona umana», controlimite fissato proprio dalla Carta. Bisogna ricorda- re che la Consulta, negli anni Novanta, aveva stabilito che imporre una terapia o un intervento medico è lecito soltanto «nella previsione che esso non incida negativa- mente sullo stato di salute di colui che vi è assoggettato, salvo che per quelle sole conseguenze che, per la loro temporanea e scarsa entità, appaiono normali […] e per- tanto tollerabili». Con le ultime pronunce sull’obbligo vaccinale, però, la stessa Consulta ha utilizzato quelle sentenze per sostenere che «il rischio remoto di eventi avversi anche gravi» non può, «in quanto tale, repu- tarsi non tollerabile, costi- tuendo piuttosto […] titolo per l’indennizzo». In sintesi: vaccinatevi. E se mal ve ne incoglie, fatevi bastare un risarcimento. Un’idea che C r uc i a n i reputa una forza- tura del dettato costituzionale. Ancora: a parere del gup di Napoli, le reazioni serie non sono affatto «rare». Per raro, commenta, «si intende l’evento che si verifica in una finestra che spazia da 1 su 1.000 a 1 su 10.000». E per un caso ogni 1.000 iniezioni «non può certo parlarsi di eventi del tutto eccezionali e imprevedibili». Di qui, di- scende lo stato di necessità che giustifica il rifiuto del militare imputato di porgere il braccio: egli ha voluto pre- servarsi «dal pericolo attua- le di un danno grave alla pro- pria persona». L’ultima mazzata alla Corte costituzionale arriva a proposito della compatibilità tra obbligo di puntura anti Covid e sospensione dello stipendio. Per le toghe, i singoli erano comunque liberi di scegliere se osservare la norma, «assumendosi re- sponsabilmente […] le conseguente»: essere privati del pane quotidiano. C r uc ia n i contesta tale interpretazio- ne come «esasperatamente formalistica e cinica», tanto da «svilire la centralità che la stessa Costituzione attribuisce al lavoro, quale imprescindibile mezzo di sostentamento e di sviluppo della persona umana». La disputa con la Corte costituzionale, aperta dalla sentenza partenopea, andrebbe letta anche alla luce delle manovre dell’Aifa per occultare gli episodi di fallimento vaccinale. Che impatto hanno avuto quelle reticenze sui pronunciamenti della Consulta? Lo sforzo di giustificare le iniezioni forzate ai sanitari era complicato dall’evidenza del calo di efficacia dei medicinali, collegato all’emergere di nuove varianti. Se non altro, però, i giudici della Corte si sono potuti aggrappare alle vecchie dichiarazioni dell’Iss e all’impressione che, almeno a inizio 2021, i vaccini avessero protetto dal contagio. Sì, le toghe avrebbero dovuto ammettere che prorogare l’obbligo pure nello scenario Omicron era illogico. Ma quale appiglio avrebbero potuto trovare, se proprio le autorità da loro citate quali custodi della verità scientifica avessero tempestivamente rivelato che i vaccini facevano fiasco? Che le Regioni si erano messe a segnalare subito dei casi di mancato sviluppo di anticorpi e di breakthrough infections? Quanto hanno pesato, conside rato come sono andate le cose nei mesi seguenti, i silenzi dei funzionari dell’agenzia? L’apartheid vaccinale si sarebbe potuto evitare? O, almeno, non promuovere alla faccia della Costituzione?".

 
 
 

PERDUTO NEL VUOTO…

Post n°1499 pubblicato il 16 Marzo 2023 da scricciolo68lbr

Pd allo sbando!

È successo un putiferio in casa Pd dopo la diffusione del video delle borseggiatrici in metro a Milano, infatti la consigliera Pd: "È violenza". 

Alle sue parole è esplosa una polemica sui social.

Monica Romano contraria alla diffusione delle immagini dei furti sulla metro: "Non siamo nel far west". Ma il post scatena una serie di reazioni.

Dopo le polemiche innescate dall'annuncio in una stazione della linea A della metropolitana di Roma che metteva in guardia i passeggeri dagli zingari, a finire nella bufera è oggi la consigliera comunale dem di Milano, Monica Romano, per un post in cui critica chi filma e diffonde sui social network video sulle borseggiatrici che agiscono sui mezzi pubblici.

Le contraddizioni del Pd. Per loro in fondo i soldi è preferibile metterli direttamente nei bidoni dell'immondizia... e nelle cucce dei cani!

 

Monica Romano contraria alla diffusione delle immagini dei furti sulla metro: "Non siamo nel far west". Ma il post scatena una serie di reazioni

 
 
 

CADONO I VELI E LE BUGIE SI SVELANO!

Post n°1498 pubblicato il 16 Marzo 2023 da scricciolo68lbr
 

Il boom d’investimenti per organizzare la pandemenza da Covid è stato controproducente per l'elite e così, ora che lo scandalo, le bugie, le trame per vendere vaccini, l'inefficacia degli stessi, gli effetti avversi sui vaccinati tenuti nascosti stanno venendo a galla... tutto sta crollando e come un effetto domino, un'ondata di crolli clamorosi, vedi Silicon Valley Bank, sta travolgendo il castello di sabbia costruito dalle Elite globaliste ed inesorabilmente tutto sta venendo giù

Sì, perché tra conti in rosso per i tantissimi soldi investiti, i licenziamenti di massa, richieste di rateizzazioni miliardarie allo Stato italiano, crack e bancarotta, una dopo l’altra Telco e big tech della Silicon Valley stanno annaspando, annegando... anzi stanno letteralmente affossando nell'abuso, sotto i loro stessi colpi.

Zuckerberg ha gli utili dimezzati e prefigura il tonfo di Meta. Rilevata per 44 miliardi di dollari Twitter, Musk ne ipotizza già il fallimento. Amazon ha bloccato le assunzioni. Acqua alla gola, Tim pretendeva di posticipare una rata da 1,7 miliardi, poi pagata mal volentieri. E 100.000 creditori al mondo sono rimasti col cerino in mano, dalle Bahamas fallita la finanza digitale di FTX: insomma, il migliore dei mondi possibili incardinato dagli architetti del virtuale su 5G, social, visore ottico, palmare atipico, algoritmi e criptovalute, assume sempre più le sembianze di un grande bluff, un overpromise mondiale col botto finale. Da paura: sentita qua…

Metaverso: 700 miliardi di dollari di valore di mercato bruciati in un solo anno per la pochezza di appena 38 ‘utenti attivi’ in 24 ore. “I licenziamenti di Meta sono colpa dell’ambizione smodata di Zuckerberg”, titola Wired commentando l’invio a casa di un dipendente su otto, italiani compresi, roba da 11.000 licenziamenti tra Facebook, Instagram e Whatsapp.

E se Sparta piange, Atene non ride di certo: così in un caos di licenziamenti consumati via email, oltre i top manager della dirigenza altri 3.700 posti di lavoro vanno in malora nella Twitter di Elon Musk a un passo dal fallimento, abdicato persino lo smart working per 40 ore settimanali in presenza.“Twitter rischia la bancarotta – riporta Rai News – il fallimento potrebbe essere una possibilità se la compagnia non inizia a generare più denaro”.

E minor denaro in effetti lo introitano anche le compagnie telefoniche: se il mercato Smartphone perde quasi il 10% all’anno, in Italia tra il 2016 e il 2020 i ricavi delle Telcosono crollati ad un “tasso medio ponderato del 2,7%, con la rete mobile in maggior affanno (-5,2%) rispetto alla fissa (- 0,3%). Così per saldare il 73% contrattualizzato con lo Stato e nella legge di bilancio 2018 per l’acquisto all’asta dei primi tre lotti di radiofrequenze del 5G, Tim, Vodafone, WindTre e Iliad hanno fatto di tutto per ammorbidire la rata da 4,8 dei 6,55 miliardi di euro, fissata al 30 Settembre 2022“gli operatori – prima del saldo scriveva Il Sole 24 Ore – incrociano le dita nella speranza che possa arrivare una rimodulazione di quello che altrimenti sarebbe un salasso.

Dita incrociate inutilmente, perché il salasso a bocca storta è stato saldato e alla sola TIM costato 1,7 miliardi, rovinosamente capitalizzati nell’indebitamento finanziario netto after lease pari a 20,1 miliardi di euro: ecco perché ASSTEL, ramo telecomunicazioni di Confindutria, con insistenza pretende l’innalzamento dei limiti soglia d’irradiazione elettromagnetica nelle media giornaliera da 6 a 61 V/m, perché – già saturo dalla ‘pre-5G selva di antenne’ il fondo ambientale di città e piccoli centri – se non schizzassero all’inverosimile dei + 110 volte i limiti d’elettrosmog, l’industria si troverebbe costretta a disseminare decine di migliaia di unità di nuova infrastruttura tecnologica per un ulteriore esborso quantificato in altri 4 miliardi.

Un rischio grosso come le perdite di 5 miliardi di dollari per Alexa, intelligenza artificiale di Jeff Bezos e Amazon, oppure il botto dei bitocoin di FTX, una delle principali piattaforme per lo scambio di valute digitali al mondo, l’exchange di criptovalute stimata ad inizio anno 32 miliardi di dollari, finiti in fumo nell’istanza di fallimento per miliardi, spariti nel nulla con Sam Bankman-Fried, spacciato adesso per latitante“la Casa Bianca ha fatto sapere di stare monitorando il tracollo di FTX, e ritiene che la sua bancarotta confermi la necessità di regole più stringenti per il settore”.

Sì, ma c’è già pure chi sospetta un enorme giro di riciclaggio di denaro per finanziare illegalmente l’ultima campagna elettorale di metà mandato USA. E non ci sarebbe da meravigliarsi più di tanto se si pensa che Ericsson, leader incontrastato in Europa per i brevetti sul 5G e fornitore in Italia di rete per TIM, per fare affari nei territori di guerra, finì per finanziare i tagliagole dell’ISIS. Chapeau!

E adesso il fallimento di  “Silicon Valley Bank” e “Signature Bank”…

 
 
 

CUTRO… COSA È VERAMENTE ACCADUTO?

Post n°1497 pubblicato il 13 Marzo 2023 da scricciolo68lbr

Dunque... vediamo se ho capito:
- un barcone fatiscente, della lunghezza di circa 15 metri, viene messo in mare sulle coste turche, con oltre 150 persone a bordo;
-  considerando una larghezza della imbarcazione di circa 4 metri per una lunghezza come dicevo, di circa 15, gli occupanti avevano a disposizione circa 60 mq di spazio totale, per intenderci, uno spazio di circa 40 cmq per persona (6,35 cm per 6,35 cm);
- il barcone ha percorso circa 1100 miglia nautiche (circa 2.000 chilometri), nessun motore fuori bordo per piccole imbarcazioni ha una capacità tale da percorrere tante miglia senza un adeguato serbatoio;
- se il barcone avesse viaggiato a circa 30 nodi all'ora (circa 50 km/h), per coprire i 2.000 chilometri avrebbe dovuto stare in mare per 40 ore circa (con mare calmo);
- infine, il barcone attraversa le acque territoriali della Turchia, della Grecia, poi acque internazionali, per entrare infine nelle acque territoriali italiane, senza che nessuno lo abbia visto durante tutta la traversata compiuta, tra l'altro, con un mare forza 4!

Beati creduloni. La domanda sorge spontanea: come mai il barcone non è stato avvistato da nessuna unità delle capitanerie dei Paesi costieri che ha lambito?

Chi c'é (anche in Italia), dietro tutto questo traffico di esseri umani?

Un legno come quello dell'imbarcazione, in quello stato, come ha dimostrato il naufragio, non poteva tenere il mare nemmeno per un'ora, quindi, gli sfortunati ospiti a bordo saranno stati imbarcati su di una nave madre, magari battente bandiera anche italiana, chi può dirlo (quindi insospettabile), e lasciati alla deriva su quella barchetta in prossimità delle coste pugliesi. Come spessissimo è accaduto ed accade.

Questi novelli negrieri vanno fermati, ad ogni costo, e con essi vanno fermati anche gli scafisti e tutti coloro che (ONG comprese) lucrano con la storia del finto buonismo e della finta accoglienza.

Vorrei solo capire, come fa certa gente a dormire la notte, sapendo che in tragedie come queste, muoiono anche bambini, aventi la sola colpa di essere in balia di esseri scaltri e malvagi, esseri che abitato un mondo tutto proprio, malato... e che hanno un solo credo: denaro... denaro... denaro!

 
 
 

VIVERE LA VITA.

Post n°1496 pubblicato il 13 Marzo 2023 da scricciolo68lbr

Dobbiamo essere pronti a liberarci della vita che abbiamo programmato per poter avere la vita che ci aspetta.

Joseph Campbell

Avevo programmato quel viaggio in ogni dettaglio, dal momento che conoscevo bene quei luoghi, voli interni compresi: Lima, Buenos Aires, Cuzco.
Senza però accorgermene, probabilmente l'avevo caricato di troppe aspettative. Eccessino controllo? Il controllo si sa, può generare tensione e la tensione ci avvicina "richiamandolo", all'imprevisto...

Così ho dovuto affrontare diversi contrattempi. soltanto che secondo Problemi intestinali mi hanno fiaccato, facendomi perdere i primi giorni. Uno dei due voli interni con pochissimo preavviso è stato spostato dalla compagnia, mentre un altro l'ho perso a causa di un ritardo. In più, ho dovuto rinunciare ad andare su Machu Picchu per via di una manifestazione di agricoltori contro il governo, che aveva paralizzato tutti i trasporti locali e non solo... 

Tuttavia so che le esperienze complicate (a volte dolorose), sono i banchi di prova della nostra evoluzione. Per questo l'anima ci fa sperimentare tutte quelle situazioni "necessarie" per la nostra crescita. E così sarà fin quando non avremo imparato la lezione.

Ho imparato così ad aprirmi all'infinito mondo delle possibilità e a volte, a farmi da parte. Oggi a distanza di tempo da quello che successivamente ho soprannominato "il viaggio degli imprevisti", posso tranquillamente affermare che nonostante sia andato tutto secondo un'ordine perfettamente caotico di cose, si sia rivelata l'esperienza più "accrescitiva" di tutte. Ogni contrattempo mi ha portato al posto giusto e nel momento giusto. Ogni "perdita" mi ha guidata verso una nuova e inaspettata ricchezza...

Ci vuole molta, tantissima umiltà e una fiducia smisurata per accettare che qualcosa sia diverso da come ce lo immaginiamo o da come lo vorremmo. Vogliamo per forza aiutare qualcuno, per forza andare in quel posto, per forza cambiare lavoro, per forza trovare il compagno giusto... 

Ma il "per forza"... non è una formula magica. Riuscire ad "affidarsi" è l'atto di coraggio e di amore più grande che si possa compiere. Non è rinuncia, né vigliaccheria. Con questo non voglio demonizzare il fare in senso assoluto, perché quando una cosa va fatta si fa, punto e basta.

Ma bisogna rinunciare a volere a tutti i costi che le cose siano diverse da come in realtà si svolgono o da come appunto ce le immaginavamo...

Bisogna uscire dalla cerchia delle continue aspettative e rinunciare a quegli ideali che sposiamo senza neanche rendercene conto. L'ideale non esiste. È un archetipo mentale che ci limita (e spesso, ci fa soffrire). L'ideale è una grande illusione che ci portiamo dentro. Ci fa vivere in un costante stato di tensione. Perché siamo sempre pieni di idee da voler realizzare. Questo ci fa deviare. Ci allontana da noi stessi e dalla nostra autentica natura, ci allontana dal presente e dalla realtà delle cose che non riusciamo piu a vedere per come sono.

Sapersi immergere nella Realtà per come essa semplicemente è, ci rende liberi. Ci libera da aspettative e dalle illusioni. Ed è proprio allora che la magia della vita può manifestare pienamente sé stessa. Può stupire e stupirci. 

Se ci preoccupiamo di essere felici domani non ci accorgiamo che forse possiamo esserlo proprio ora!

 
 
 

I CRIMINI COMMESSI DALLA NATO!

Post n°1495 pubblicato il 13 Marzo 2023 da scricciolo68lbr

Le guerre illegali della NATO

Titolo originale:
Illegale Kriege. Wie die NATO-Länder die UNO sabotieren. Eine Chronik von Kuba bis Syrien
Collana:
Numero collana:
267
Pagine:
590
Codice ISBN:
9788893254786
Prezzo cartaceo:
€ 20
Codice ISBN ePub:
9791259673664
Prezzo eBook:
€ 10.99
Data pubblicazione:
25-11-2022
 Prefazione di Carlo Rovelli

Traduzione di Alessandro de Lachenal

«Un libro che tutti dovrebbero leggere».
Carlo Rovelli

Dopo gli orrori della seconda guerra mondiale, con l’istituzione nel 1945 delle Nazioni Unite allo scopo di mantenere la pace, la guerra è stata bandita dalla politica internazionale. Uniche due eccezioni a tale divieto: il diritto all’autodifesa o un’azione bellica su mandato del Consiglio di sicurezza dell’ONU. Tuttavia, la realtà è stata tragicamente ben diversa e la responsabilità è in massima parte dell’Occidente e del suo strapotere militare.
Come documenta con rigorosa chiarezza lo storico Daniele Ganser in questo libro, negli ultimi settant’anni sono stati i paesi della NATO – la più grande alleanza militare del mondo, guidata dagli Stati Uniti – ad aver avviato in molti casi guerre illegali per garantire e ampliare il predominio dell’impero americano, ignorando il divieto dell’uso della forza stabilito dall’ONU e riuscendo sempre a farla franca.
Ganser, attraverso l’analisi puntuale di tredici di questi conflitti – Iran, Guatemala, Egitto, Cuba, Vietnam, Nicaragua, Serbia, Afghanistan, Iraq, Libia, Ucraina, Yemen e Siria – e delle loro disastrose conseguenze per i popoli, evidenzia come la NATO abbia sistematicamente sabotato le regole delle Nazioni Unite, trasformandosi da alleanza locale con finalità difensive in un’alleanza aggressiva globale, fino a diventare un pericolo per la pace nel mondo.
«Se fosse lungimirante», scrive Carlo Rovelli nella prefazione, «l’Occidente, che è il mio mondo e a cui tengo, lavorerebbe – per il suo proprio bene – per la stabilità e la legalità internazionali, per un mondo multipolare dove gli interessi degli altri siano presi in considerazione e le soluzioni siano cercate nella politica e non nelle armi. Questo libro mostra in maniera inequivocabile che oggi non è così».
Rivelando le menzogne, le ipocrisie e i crimini delle guerre illegali della NATO, Ganser fornisce un contributo prezioso per costruire un futuro di pace.

«Un resoconto straordinario delle manipolazioni dell’opinione pubblica e delle violazioni del diritto internazionale da parte delle grandi potenze dell’Alleanza Atlantica».
«Le Monde Diplomatique»

«Daniele Ganser ci racconta nei dettagli un fatto semplice, ma importante per tutti noi: l’umanità ha fatto uno sforzo per fondare una legalità internazionale che riduca la catastrofe delle guerre, e chi maggiormente ha calpestato questa legalità internazionale è l’Occidente, dominato dagli Stati Uniti, che si è arrogato e si arroga oggi con la forza il diritto all’illegalità e all’impunità».


Carlo Rovelli

 
 
 

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si ricordano
In qualche modo restano.
Le parole, quante volte rimangono
le parole feriscono
le parole ti cambiano
le parole confortano.
Le parole fanno danni invisibili
sono note che aiutano
e che la notte confortano.
                                  i
 
 

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