Creato da scricciolo68lbr il 17/02/2007

Pensieri e parole...

Riflessioni, emozioni, musica, idee e sogni di un internauta alle prese con la vita... Porto con me sempre il mio quaderno degli appunti, mi fermo, scrivo, riprendo il cammino... verso la Luce

 

Messaggi di Luglio 2023

IL PRESIDENTE MATTARELLA BACCHETTA IL GOVERNO MELONI.

Post n°1556 pubblicato il 28 Luglio 2023 da scricciolo68lbr

 

FONTE:

https://www.affaritaliani.it/politica/dietro-mattarella-ursula-scholz-macron-cdx-irritato-per-i-siluri-del-colle-868846.html

 

A microfono acceso tutti silenti. Nessuno della maggioranza critica il presidente della Repubblica. Ma le parole pronunciate ieri da Sergio Mattarella, durante la cerimonia del ventaglio, hanno irritato non poco il Centrodestra. Su tre punti - Pnrr, clima e giustizia - l'affondo del Capo dello Stato ha lasciato il segno. "Il Presidente è garante della Costituzione e non del Pnrr", spiega un deputato di Fratelli d'Italia off the record. E ancora: "Il Parlamento fa le leggi e il potere esecutivo appartiene al governo e non al Quirinale".

L'impressione, parlando con i parlamentari della maggioranza, è che secondo il Centrodestra dietro le dichiarazioni forti di Mattarella ci sia l'Europa. Il Presidente, comunque, si sente spesso e ha un filo abbastanza diretto sia con Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, sia con i principali leader dell'Ue, Olaf Scholz, Cancelliere tedesco, ed Emmanuel Macron, presidente francese. Quindi è opinione diffusa nella maggioranza che quei richiami di ieri con quegli accenti forti siano in qualche modo non solo il pensiero dello stesso Mattarella ma anche delle istituzioni europee e dei leader dei principali Paesi dell'Unione.

Fatto sta che Mattarella ha toccato nel segno, perché togliere in questo momento dai fondi del Pnrr i finanziamenti per il dissesto idrogeologico non sembra proprio una scelta lungimirante. Tutti i sondaggi dicono che gli italiani sono preoccupati e infatti Giorgia Meloni, prima di partire per il viaggio negli Usa da Joe Biden, ha annunciato un grande piano per fronteggiare i cambiamenti climatici. Non solo, un amministratore lungimirante come Luca Zaia ha attaccato i negazionisti del global warming. Anche sul salario minimo, pur non toccato da Mattarella, la premier ha aperto e dialoga con Carlo Calenda. Non solo, anche sulla Giustizia Palazzo Chigi ha messo un freno al ministro Carlo Nordio e sta cercando di evitare una guerra con la Magistratura.

Ma un conto è Meloni e un conto è il Centrodestra. Il corpaccione parlamentare della maggioranza ha preso molto male le parole del Presidente, c'è anche chi parla di "una bacchettata inattesa che non avrebbe mai fatto se ci fosse stato il Pd al governo". Malumori e irritazione che comunque non sfoceranno certo in una lite maggioranza-Quirinale, anche perché la premier, insieme al ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, intende proseguire nella trattativa, nel dialogo e nei rapporti distesi con Bruxelles, a partire dalla prossima Legge di Bilancio per il 2024. Ma quelle parole dure di Mattarella hanno lasciato il segno in molti deputati e senatori del Centrodestra.

 
 
 

L’ONU VIETA LE TECNICHE DI GEOINGEGNERIA!

Post n°1555 pubblicato il 25 Luglio 2023 da scricciolo68lbr
 

CONVENZIONE ONU "ENMOD"
(ratificata dall'Italia con la legge  n. 962 del 1980) 

<<Presidente della Repubblica è 
autorizzato a ratificare la convenzione 
sul divieto dell'uso di tecniche di 
modifica dell'ambiente a fini militari 
o ad ogni altro scopo ostile, con 
allegato, adottata a New York il 
10 dicembre 1976 e aperta alla firma 
a Ginevra il 18 maggio 1977.>>


Link della Gazzetta Ufficiale
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1981/01/19/080U0962/sg#:~:text=1.,Ginevra%20il%2018%20maggio%201977


SEGRETO MILITARE ALLA GEOINGEGNERIA? 
SECONDO CORTE COSTITUZIONALE QUESTO NON SAREBBE GIUSTIFICATO
  (SENTENZA N. 86 24/5/1977

La CORTE COSTITUZIONALE con la sentenza del 24 maggio 1977 num. 86 ha sancito che:
«Il segreto può trovare legittimazione solo ove si tratti di agire per la salvaguardia di supremi, imprescindibili interessi dello Stato, quali:
- l’indipendenza nazionale, 
- l’unità e indivisibilità dello Stato, 
- la democraticità dell’ordinamento. 
La CORTE altresì, dichiara che MAI il segreto potrebbe essere utilizzato per 
impedire l’accertamento di fatti eversivi dell’ordine costituzionale».

Link originale 
https://giurcost.org/decisioni/1977/0086s-77.html#:~:text=Considera%20al%20riguardo%20la%20Corte,del%20quale%20%C3%A9%20la%20giurisdizione

Link PDF (da stampare):
https://acrobat.adobe.com/link/review?uri=urn:aaid:scds:US:a6c55689-cd9c-38c0-9e19-020e75ac603d

L'ATTIVITÀ DI "GEOINGEGNERIA SOLARE" NON RIENTRA NEI TRE CASI PRONUNCIATI DALL'ALTA CORTE

Link per unirti al canale:
"Osservatorio nazionale della geoingegneria" 
https://t.me/OsservatorioGeoingegneria

 
 
 

GESÚ POSE L’INTERROGATIVO MOLTO TEMPO FA: AL SUO RITORNO TROVERÀ ANCORA LA FEDE TRA GLI ESSERI UMANI?

Post n°1554 pubblicato il 25 Luglio 2023 da scricciolo68lbr
 

«Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?»
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Il Vangelo della domenica

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Dal Vangelo secondo Luca (Lc 18,1-8)

In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: «In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.

Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».

E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

 

Paragonare Dio a un giudice ingiusto rappresenta la massima espressione della "libertà" con la quale Gesù parla del Padre suo. Ricorre a questa similitudine proprio perchè questa l’accusa che, in modo sprezzante o in modo accorato, l’uomo rivolge a Dio: “Lo stolto pensa: “Dio dimentica, nasconde il volto, non vede più nulla”. Sorgi, Signore Dio, alza la tua mano, non dimenticare i poveri. Perché il malvagio disprezza Dio e pensa: “Non ne chiederai conto”?” (Salmo 10).

Certo, a tutti piacerebbe un “dio a gettone”, siamo stati tentati tutti da questa aspettativa, una specie di genio della lampada, pronto ad esaudire tutti i nostri desideri: ma questo diventerebbe solo un "supporto dell’orgoglio dell’uomo", della sua presunzione di tutto dominare e tutto sottomettere ai propri desideri.

In quello che noi consideriamo "ritardo o dimenticanza" nell’esaudirci, c’è in realtà una pedagogia divina, che si esprime nella domanda finale di Gesù: “Il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?”. È una domanda inquietante, che però ci orienta alla vera natura della fede, che non è né la pura adesione intellettuale a verità non evidenti, né semplicemente fiducia.

La fede è un "movimento totale", con il quale l’essere umano si consegna al Dio dell’alleanza affermando, anche contro ogni evidenza, che Egli è fedele e mantiene le sue promesse. Abramo ne è il prototipo: non per nulla egli è chiamato “Padre dei credenti”. Leggendo “Timore e tremore” di Kierkegaard, ci si rende conto che la fede è appunto il “movimento” con il quale l’essere umano sta responsabilmente davanti a Dio e che proprio l’enormità della prova rende l’uomo interlocutore alla pari: “Dio li ha provati come l’oro nel crogiolo e li ha trovati degni di sé” (Sapienza 3,5-6).

Auschwitz è stato, per il popolo d’Israele, la replica del monte Moria, sul quale Abramo è stato richiesto di sacrificare il figlio: sappiamo che molti, lì, hanno perduto la fede. Come condannarli? Ma come non ammirare coloro che la fede l’hanno conservata e purificata?

È importante, però, prepararsi alla prova. Soprattutto bisogna riconoscere il carattere conflittuale della storia, non illudersi sulle “magnifiche sorti e progressive”, non mettere in circolazione droghe spirituali, che fanno dimenticare all’essere umano la propria dignità. E neppure ci si deve illudere sulla “razionalità” della storia: Hegel ha trovato la sua smentita a Verdun, sul Carso, ad Auschwitz e a Hiroshima, ma anche a Srebrenica e nelle foreste del Congo. In Iraq e in Siria.

Se la storia dev’essere correttamente interpretata, allora non basta la sociologia, ma ci si deve far carico del “mistero d’iniquità” che è all’opera nel mondo (2 Tessalonicesi 2,7): nello stesso tempo, Gesù non è più il mite predicatore di buoni ma improbabili comportamenti, ma comprendiamo che per questo mondo è necessario che il sangue di Dio venga versato per l’uomo, e paradossalmente ha ragione Nietzsche, quando dice che: " È necessario che Dio muoia perché l’uomo viva". 

La preghiera diviene allora lo strumento decisivo della resistenza. Chi prega non cede al cinismo rassegnato di chi pensa che le cose andranno come sono sempre andate, cioè male; ma neanche è tentato da fughe volontaristiche, da tenzoni, nelle quali vanno usate le armi dell’avversario, se questo è il prezzo per difendere il campo dei giusti.

La preghiera riporta all’oggi, al dovere quotidiano compiuto nella fedeltà, ma anche nella speranza, nella certezza che “il Signore veglia sul cammino dei giusti”, che “le anime dei giusti sono nelle mani di Dio”, che il Drago dell’Apocalisse viene vinto dai figli della Donna “grazie al sangue dell’Agnello e alla parola della loro testimonianza, e non hanno amato la loro vita fino a morire” (Apoc 12,11).

 

 
 
 

QUANDO UN GOVERNO È IN MANO A BIG PHARMA E AL DEEP STATE!

Post n°1553 pubblicato il 24 Luglio 2023 da scricciolo68lbr
 

Ufficialmente il Governo adduce problemi di bilancio, in realtà questa nuova stretta rientra in un programma più ampio dello Stato Profondo volto alla riduzione della popolazione mondiale. E nonostante ci sia ancora chi non crede a queste vicende, riscontro invece un aumento consistente di chi comincia a prenderle sul serio. Fateci caso: prima la psico-pandemia, poi la Guerra in Ukraina, adesso la Crisi del clima, da noi anche una stretta sulla Sanitá e sul Welfare. Da febbraio 2023 infatti, è entrata in vigore l'ennesima stretta, volta a ridurre le prescrizioni degli integratori, nel caso specifico della vitamina D. Va letto in questo senso l’aggiornamento della Nota 96 dell’Agenzia Italiana del Farmaco che, basandosi sulle ultime evidenze scientifiche, ha modificato (in senso restrittivo) i criteri di fronte ai quali gli specialisti e i "medici di base" possono prescrivere la supplementazione della dieta con la vitamina D (o con i suoi analoghi, colecalciferolo, calcifediolo) per la prevenzione per la prevenzione e il trattamento degli stati di carenza nell’adulto. Un provvedimento che modifica la prima edizione della nota, risalente al 2019, con l’obiettivo di determinare un ulteriore risparmio per le casse dello Stato. E, più in generale, di determinare un miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva di questo farmaco, di cui si è molto discusso negli ultimi anni. Oramai medici di base e specialisti del SSN sono stati trasformati in impiegati, l'operazione è riuscita, visto che dovrebbero essere loro, in sxienza e coscienza, a decidere, lfe dendosene la responsabilità, cosa è giusto fare, e prescrivere ai propri pazienti, senza dovere accettare direttive dall'alto e da persone di DUBBIA PREPARAZIONE SCIENTIFICA.

Il COMITATO TECNICO-SCIENTIFICO DELL'AIFA, appunto, che negli ultimi anni ha piu compiuto solo danni che altro, ha preso in considerazione, in particolare, i risultati di due ampi studi clinici randomizzati, pubblicati rispettivamente sul “New England Journal of Medicine” nel 2022 e sul “Journal of the American Medical Association” nel 2020. Condotte per valutare l’impatto della supplementazione con vitamina D sul rischio di andare incontro a una frattura nelle persone non affette da osteoporosi, le conclusioni di entrambe le ricerche hanno ridimensionato il ruolo preventivo di questo ormone se assunto su larga scala (e non soltanto da chi convive già con un importante fattore di rischio). “A questi lavori principali si aggiunge la ricca letteratura riguardante l’utilizzo nel Covid-19, che non ha dimostrato alcun beneficio della vitamina D anche in questa condizione”, è quanto riportato sul sito dell’Agenzia.

Venendo alle specifiche inserite nella nota 96 dell'Aifa, gli esperti dell’Agenzia hanno innanzitutto ridotto il valore massimo della vitamina D nel siero (da 20 a 12 ng/mL) di fronte al quale, “in presenza o meno di sintomatologia specifica e in assenza di altre condizioni di rischio associate”, è possibile rendere rimborsabile la prescrizione di vitamina D. Sempre al fine di poter “trasferire” i costi della prescrizione a carico del Servizio sanitario nazionale,  è stata introdotta una nuova categoria di rischio: quella delle “persone con gravi deficit motori o allettate che vivono al proprio domicilio”. Per alcune malattie per cui era già prevista la rimborsabilità della vitamina D, come per esempio l’iperparatiroidismo e la malattia da malassorbimento, si fa inoltre riferimento alla necessità di “specificare i livelli differenziati di vitamina 25(OH)D sierica”. Nell’aggiornamento della nota, infine, vengono indicati per la prima volta anche quelli che sono i potenziali rischi associati all’uso improprio dei preparati a base di vitamina D. E dunque al raggiungimento di livelli sierici eccessivi dell’ormone.

Chi potrà dunque ricevere gratuitamente la vitamina D? In sintesi, dunque, è possibile indicare la prescrizione dei farmaci a base di vitamina D a carico del Servizio sanitario nazionale, con l’indicazione alla “prevenzione e al trattamento della carenza di vitamina D nell’adulto” (oltre i 18 anni), nei seguenti casi:

Indipendentemente dai valori di vitamina 25(OH)D sierica:

  • persone istituzionalizzate
  • persone con gravi deficit motori o allettate che vivono al proprio domicilio
  • donne in gravidanza o in allattamento
  • persone affette da osteoporosi da qualsiasi causa non candidate a terapia remineralizzante

Previa determinazione della 25(OH)D:

  • persone con livelli sierici di 25(OH)D < 12 ng/mL e sintomi attribuibili all’ipovitaminosi (astenia intensa, mialgie, dolori diffusi o localizzati, frequenti cadute immotivate)
  •  persone con livelli sierici di 25(OH)D < 20 ng/mL affette da malattie che possono causare malassorbimento nell’adulto
  • persone con livelli sierici di 25(OH)D < 30 ng/mL con diagnosi di iperparatiroidismo (primario o secondario)
  • persone con livelli sierici di 25(OH)D < 30 ng/mL affette da osteoporosi di qualsiasi causa o osteopatie accertate candidate a terapia remineralizzante per le quali la correzione dell’ipovitaminosi dovrebbe essere propedeutica all’inizio della terapia
 
 
 

DATI INESATTI, MANIPOLATI SUL CAMBIAMENTO CLIMATICO. GEOINGEGNERIA E DEFORESTAZIONE LE VERE CAUSE!

Post n°1552 pubblicato il 23 Luglio 2023 da scricciolo68lbr
 

DEFORESTAZIONE E GEOINGEGNERIA: le vere cause dell’emergenza climatica!

 

Distrutti nel 2022 4,1 milioni di ettari di foresta vergine. Un'area grande come i Paesi Bassi. Un acceleratore della crisi climatica.

Fonte: https://www.nonsprecare.it/deforestazione-cause-conseguenze-italia-europa-mondo-soluzioni?refresh_cens

DI ANTONIO SORIERO  POSTED ON 17.07.2023

La deforestazione non si ferma, anzi accelera. Aggravando anche la crisi climatica. Secondo i dati raccolti dalla piattaforma satellitare Global forest watch del World resource institute, soltanto nel 2022 nel mondo sono stati distrutti 4,1 milioni di ettari di foresta vergine tropicale. Si tratta di un’area pari all’intera superficie dei Paesi Bassi, e l’aumento della distruzione, rispetto al 2021, è stato del 10 per cento. le maggiori perdite sono state registrate in Brasile (1,7 milioni di ettari, pari al 43 per cento del totale), e poi Congo e Bolivia.

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DEFORESTAZIONE

L’accordo di Glasgow prevede, sempre sulla carta, uno stanziamento di 20 miliardi di dollari per raggiungere l’obiettivo «deforestazione zero» entro il 2030, soldi sia pubblici sia privati. E tra le nazioni che hanno sottoscritto l’intesa ci sono anche Brasile, Russia, Indonesia e Congo, dove sono concentrate le più grandi foreste del mondo. Il vero punto debole dell’accordo, e anche il segnale di quanto sia stato scritto sulla sabbia, è che non sono previste sanzioni per chi non lo rispetta, né una precisa tabella di marcia per arrivare al traguardo fissato per il 2030. Il rischio è che tutto finisca come gli accordi di Parigi sul clima(2015): parole mai diventate fatti.

L’attuale superficie forestale del Pianete è pari a 4 miliardi di ettari. Ma  la progressione della deforestazione è spaventosa. Ogni anno nel mondo si perdono 4,7 ettari di foreste. Soltanto in Africa si sono persi in dieci anni 3,9 milioni di ettari. E ogni anno, un’area equivalente a metà dell’Unione Europa (4,18 milioni di chilometri quadrati) diventa meno produttiva e resiliente.

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DEFORESTAZIONE

Quando si parla di deforestazione non bisogna pensare soltanto all’Amazzonia, dove pure il disastro continua. Nel 2021, soltanto nel mese di agosto, secondo il Rapporto dell’Agenzia nazionale di ricerca spaziale(Inpe), sono stati eliminati 1.606 chilometri quadrati di foresta amazzonica in Brasile. È il dato più alto da dieci anni, e significa un aumento della deforestazione del 7 per cento rispetto al 2020.  In realtà il fenomeno della deforestazione ha una dimensione globale: in alcuni anni siamo arrivati, nel mondo, a eliminare in media 30 milioni di ettari di foreste, pari a un campo di calcio al secondo, con rischi che riguardano anche i meravigliosi boschi italiani. 
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COS’È LA DEFORESTAZIONE

La “deforestazione” – termine che descrive la distruzione o la netta riduzione di boschi e foreste a causa principalmente delle attività umane – è avvertita in tutto il pianeta. Quando si parla di consumo (o di “spreco”) del suolo globale, la deforestazione rappresenta il principale vulnus da affrontare.

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CAUSE DELLA DEFORESTAZIONE

Foreste e riserve boschive annientate per la produzione del legno o per ricavare terreni coltivabili e pascoli: queste sono due delle operazioni umane che più nuocciono al bacino verde. Poi ci sono anche particolari industrie interessate alla materia prima che arriva dalle foreste e dall’abbattimento degli alberi: dai colossi della cosmetica, fino ai grandi produttori di olio di palma, concentrati in luoghi ricchissimi di vegetazione, come l’Indonesia e la Malesia.

In Africa, Asia e America del Sud soprattutto, i piccoli agricoltori rilevano o occupano terreni ricoperti da foreste e appiccano strategicamente incendi per coltivare poi i terreni fertilizzati dalle ceneri. Sfruttata intensivamente, la terra è in grado di mantenersi produttiva per periodi relativamente brevi (pochi anni), viene poi abbandonata e nuove macchie di foresta sono aggredite e date alle fiamme.

Gli effetti per l’ecosistema possono essere terribili.

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CONSEGUENZE DELLA DEFORESTAZIONE

Innanzitutto, quando le foreste vengono bruciate, il carbonio prodotto si accumula nell’atmosfera come anidride carbonica, un gas serra che, come noto, ha il potenziale di alterare il clima globale.  Inoltre, la preziosissima biodiversità ospitata dalle foreste, in particolare quelle tropicali, rischia con gli incendi di estinguersi irrimediabilmente. Dopo carbone e petrolio, la deforestazione è al terzo posto nella classifica delle fonti dalle quali arrivano i micidiali gas serra.

Il disboscamento selettivo operato dagli agricoltori aumenta infine l’infiammabilità della foresta perché trasforma un contesto ambientale fitto e umido in territori più aperti e secchi.

Circa sei anni fa una mappatura dello stato delle foreste sulla Terra venne meritoriamente realizzata da Google insieme ad alcune università americane, coordinate dalla University of Maryland. Il report di analisi della mappatura denunciava, già allora, devastanti processi di deforestazione; oggi la situazione è ulteriormente peggiorata.

E mentre l’hashtag #prayforamazonia ha raggiunto picchi di 150.000 mention nei giorni di maggiore attenzione, in un solo mese estivo, in Amazzonia, sono stati registrati circa 200.000 roghi che hanno causato la morte di rari esemplari di fauna selvatica e hanno rilasciato enormi quantità di anidride carbonica nell’atmosfera, come fotografato dall’Atmospheric Infrared Sounder installato a bordo del satellite Aqua della NASA.

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DEFORESTAZIONE E CRISI CLIMATICA

La deforestazione ha un ruolo decisivo nella lotta per fermare il surriscaldamento climatico. Il 33 per cento degli sforzi per la mitigazione climatica dipendono proprio dalla capacità che abbiamo di preservare le foreste, gli alberi. Da qui la necessità di azioni concrete a tutti i livelli, partendo dagli interessi delle grandi multinazionali che devono trovare conveniente chiudere il capitolo della deforestazione selvaggia. Passaggio non facile. Quando l’organizzazione britannica Carbon Discoure Project ha chiesto a 1.303 società mondiali di fornire elementi per dimostrare le loro azioni contro la deforestazione, hanno risposto solo 272 imprese. È chiaro che rinunciare alla deforestazione ha un costo che spaventa manager e azionisti delle multinazionali, anche quando si riempiono la bocca della parola Sostenibilità. E ha un costo in termini di consensi per le autorità politiche. Ecco perché l’emergenza va affrontata su scala globale, rilanciando anche i piccoli gesti individuali, come le azioni di singoli e di associazioni specializzate nell’attività di piantare alberi. Gesto simbolico quanto utile.

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COME FERMARE LA DEFORESTAZIONE

L’emergenza sudamericana ha riportato il tema della tutela delle foreste e delle risorse boschive in cima al lungo elenco di impegni fissati dall’agenda mondiale, animando anche il dibattito del G7.  Del resto, se ne parla espressamente all’interno del quindicesimo punto dei Sustainable Development Goals approvati nel 2015 dall’ONU (15.2: “Entro il 2020, promuovere l’attuazione di una gestione sostenibile di tutti i tipi di foreste, fermare la deforestazione, il ripristino delle foreste degradate e aumentare notevolmente la riforestazione a livello globale”).

Alla scadenza fissata, l’ambizioso obiettivo fissato dagli SDGs suona come una romantica utopia ben lontana dagli avvenimenti a cui, più o meno inermi, assistiamo.

Un dato è esemplificativo del momento storico che stiamo vivendo: nel 2010 quasi 4 miliardi di ettari del nostro pianeta erano ricoperti da alberi. Solo otto anni dopo, sono stati persi circa 25 milioni di ettari di questo inestimabile patrimonio.

Dopo il “caso-Amazzonia”, i riflettori si sono accesi anche su Africa e Indonesia. A causa di una lunga stagione caratterizzata dall’assenza di precipitazioni, lo Stato del sud-est asiatico potrebbe subire danni irreparabili.

 

PER SAPERNE DI PIÙ: Clima, per l’Onu il 2020 sarà uno dei tre anni più caldi mai registrati

AIUTI DEFORESTAZIONE

 

I paesi più colpiti dalla deforestazione, di solito, sono anche i più poveri. Come nel caso delle nazioni africane. Un motivo in più per convincersi di una cosa fondamentale nella battaglia per il clima, per la diminuzione dei gas serra, e in generale per la salvaguardia della natura e delle condizioni di vita della specie umana: gli interventi e le decisioni da prendere devono avere un doppio livello, uno sovranazionale e l’altro locale. Servono scelte politiche di portata globale. A partire dal problema numero uno: i finanziamenti, i soldi che servono. Con i guai che ci sono, in generale, nei paesi africani, è davvero illusorio pensare a una lotta alla desertificazione solo attraverso risorse finanziarie dei governi sul territorio. In proposito, per non cedere sempre al pessimismo, segnaliamo un caso piuttosto interessante: il Gabon, un paese meraviglioso, il cui territorio è coperto per il 90 per cento da boschi. Si tratta del primo paese africano che riceve, per proteggere gli alberi, fondi internazionali, e di una certa rilevanza, dalla comunità internazionale, e in particolare dalla Norvegia. Una nazione ricca, dove la natura è ben curata e ben protetta ha messo sul tavolo 150 milioni di dollari, da spendere in 10 anni, per proteggere foreste fluviali e ridurre le emissioni di gas serra di un’altra nazione, questa volta poverissima e ad alto rischio per il suo patrimonio naturale così consistente. Sembra impossibile, ma qualche volta i miracoli, anche nella lotta all’enorme e ingiusto spreco della natura, avvengono.

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DEFORESTAZIONE IN ITALIA

In Europa, e in particolar modo in Italia, la situazione sembra invece essere diversa. Le foreste vivono una fase di nuova espansione, per effetto dell’abbandono dei terreni agricoli nelle zone marginali. Secondo il “Rapporto sullo stato delle foreste in Italia”, presentato dal Ministero delle politiche agricole, per la prima volta dopo tantissimi anni, nel nostro Paese le foreste hanno superato in superficie le aree agricole. Dal 1936 a oggi si sono espanse del +72,6%. Ma non bisogna abbassare la guardia, persiste infatti il problema di cicli di taglio del legno troppo brevi, anche a causa di decisioni nazionali e comunitarie che hanno incentivato in passato il prelievo di legname dalle foreste.

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DEFORESTAZIONE IN EUROPA E NEL MONDO

In tutto il mondo quindi le politiche internazionali, affiancate da una cultura diffusa e consapevole dell’ambiente, devono oggi intervenire per invertire un irreversibile trend di consumo del pianeta. La strada da imboccare sembra essere una sola: lotta dura ai cambiamenti climatici e a uno sfruttamento smodato dei territori e delle risorse, accompagnata da investimenti mirati per il ripristino forestale delle aree colpite. Come fatto ad esempio dal governo neozelandese che, a partire dal 2017, ha promosso iniziative finalizzate a piantare più di 100 milioni di alberi all’anno all’interno dei suoi confini. Altrimenti le conseguenze di scelte colpevolmente scriteriate potrebbero sostanziarsi nella scomparsa di “gioielli” come le foreste tropicali. Che mondo vogliamo lasciare ai nostri figli?

 

DEFORESTAZIONE ILLEGALE RECORD IN CAMBOGIA

La Cambogia detiene il record mondiale per la deforestazione illegale. Secondo la ong Amnesty International, tra il 2001 e il 2020, il Paese ha perso qualcosa come 2,5 milioni di ettari di foresta. un’area equivalente alla superficie della Sicilia. Dalla Cambogia, grazie a complicità ad altissimo livello, i tagli di legnami e i suoi derivati finiscono in Vietnam, e da qui in tutto il  mondo, Europa e Italia comprese. Giro d’affari, solo nel 2022: 16,3 miliardi di euro di legname esportato. Dopo la Cambogia, nella classifica mondiale per la perdita di foreste tropicali, ci sono il Laos, la Bolivia e il Brasile.

 

COSTO RIFORESTAZIONE

La riforestazione, necessaria di fronte a una perdita di aree forestali così marcata, ha un costo, che varia sulla base della tipologia degli alberi e dell’indice di affollamento dei nuovi alberi che si vanno a piantare. La forchetta dei costi è molto ampia, sulla base di questi due parametri: da 50 a 2.000 dollari a ettaro. È stato calcolato che se si volesse riforestare, attraverso un intervento di rigenerazione naturale,  soltanto l’area di alberi persa in Brasile tra il 2019 e il 2022 servirebbero 190 milioni  di dollari.

 

Ed ora parliamo della GEOINGEGNERIA.

Fonte: https://comune-info.net/il-clima-e-le-cavie-della-geoingeneria/

Cosa volete che siano due sole morti? Non c’è neanche un filmato che le mostri in diretta. Le inondazioni dell’Emilia Romagna sono già scivolate via dalle prime pagine. Eppure, gonfiati dallo scioglimento delle poche nevi degli Appennini, i torrenti si sono alzati anche di 10 metri in poche ore, gli argini sbriciolati, le città allagate in un batter d’occhio perché i terreni resi secchissimi dalla grande siccità invernale non trattenevano l’acqua. I cambiamenti climatici, quelli che hanno causato l’alluvione a Faenza e, a una scala ben diversa, causano la siccità che sta spingendo alla fame 22 milioni di persone nel Corno d’Africa – sono il frutto velenoso non dell’umanità ma di un modo di vivere umano imposto da un sistema rovinoso che sacrifica la vita e la natura all’ossessione di accumulare. Per riprodursi, quel sistema non può star fermo né frenare, così si è preparato da tempo a sfruttare anche la “crisi” climatica proponendone la cura tecnologica, la più veloce, efficace e redditizia, infatti è sostenuta dagli investimenti di Bill Gates, Soros e altri miliardari. Quella soluzione, la geoingeneria, può aggravare notevolmente lo stato delle cose, mettendo a rischio le fonti di acqua e di cibo per miliardi di persone considerate meno importanti di altre. È questo il senso della gravissima denuncia del professor Chukwumerije Okereke, uno degli autori del report dell’IPCC, pubblicata sul New York Times e ripresa in questo articolo di Silvia Ribeiro: i promotori della geoingegneria fanno pressione sui paesi africani per avanzare proposte speculative di manipolazione del clima nel continente. L’Africa come laboratorio di sperimentazione di una tecnologia che propone di iniettare anidride solforosa nella stratosfera e che richiederebbe la ripetizione di tali iniezioni per decenni e avrebbe effetti disuguali, con alcune regioni che soffrirebbero di più siccità o inondazioni. La loro improvvisa cessazione – per ragioni politiche o economiche – causerebbe poi un brusco aumento della temperatura che sarebbe peggiore di quello che si riscontrava prima di iniziarle. Piuttosto chiaro, no? Già oggi qualsiasi impresa può assumere la ricerca dei geoingegneri che affermano di fare soltanto studi di laboratorio e applicarla per scopi commerciali in paesi che non li impediscono

Nelle settimane scorse, un famoso scienziato nigeriano, il professor Chukwumerije Okereke, ha pubblicato sul New York Times un articolo in cui denuncia che i promotori della geoingegneria fanno pressione sui paesi africani per avanzare proposte di manipolazione del clima nel continente. Okereke, uno degli autori del report dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change – Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici), ha intitolato il suo articolo “My Continent Is Not Your Giant Climate Lab” (Il mio continente non è il vostro gigantesco laboratorio climatico). L’autore si riferisce anche agli esperimenti di geoingegneria che una società statunitense ha realizzato in Messico e appoggia l’annuncio del governo messicano di voler vietare tali esperimenti (The New York Times, 18/04/2023).

Okereke rivela che alcuni rappresentanti della ONG Carnegie Climate Governance Initiative (C2G) si presentano come neutrali nei confronti della geoingegneria, ma hanno affermato, rivolgendosi a negoziatori africani sul clima, che le tecnologie per bloccare parte dei raggi solari sarebbero un metodo rapido ed economico per abbassare la temperatura dovuta al riscaldamento globale e che i paesi più poveri sarebbero quelli che ne trarrebbero maggiori vantaggi.

Come esperto di cambiamenti climatici, Okereke avverte che queste proposte di manipolazione ambientale sono estremamente rischiose e speculative, e si oppone fermamente all’uso del suo continente come campo sperimentale. Aggiunge che anche se la geoingegneria solare dovesse mantenere le sue promesse teoriche di abbassare le temperature in qualche parte del mondo, potrebbe intensificare la siccità, le inondazioni e altri squilibri climatici in altre regioni, minacciando i mezzi di sussistenza di milioni di persone.

Aggiunge inoltre che si tratta di una battaglia impari, perché coloro che promuovono la geoingegneria sono sostenuti da Bill Gates e da altri miliardari. George Soros ha recentemente annunciato che darà il suo sostegno alla geoingegneria solare. Altre ONG, come la Degrees Initiative – finanziata dalla fondazione di Dustin Moskovitz, co-fondatore di Facebook – affermano di voler mettere i paesi in via di sviluppo al centro del dibattito sulla geoingegneria solare. In realtà, dice Okereke, è un modo per entrare dalla porta di servizio allo scopo di generare ricerche che giustifichino la trasformazione dell’Africa in un campo sperimentale di geoingegneria. Le organizzazioni della società civile di diversi paesi africani hanno chiesto di non permettere questi esperimenti (https://tinyurl.com/yv2wvbsc).

 

Le due ONG citate – C2G e Degrees Initiative – sono molto attive anche in America Latina. I rappresentanti della Degrees Initiative sono stati in Messico la scorsa settimana per promuovere studi sugli impatti che l’applicazione di alcune tecniche di geoingegneria solare potrebbe avere sul Messico e sull’America centrale. Non propongono di finanziare studi ad ampio raggio sui cambiamenti climatici e sul tipo di risposta che sarebbe migliore in ciascun paese, in base alle sue condizioni e priorità, ma studi ristretti sui rischi o sui benefici dell’applicazione della geoingegneria solare rispetto ai rischi del cambiamento climatico. A questo proposito, Okerere ha commentato: potrei elencare 100 cose che il mondo può fare (per frenare il cambiamento climatico), e nessuna di queste sarebbe geoingegneria (https://tinyurl.com/2j9hevmw).

Le misure annunciate dal Messico nel gennaio 2023 per non consentire esperimenti di geoingegneria solare nel suo territorio hanno avuto risonanza nei mass media globali, così come nelle discussioni globali sulla geoingegneria. Diversi paesi dell’America Latina e dell’Africa stanno valutando questa procedura come un modo per proteggere i loro paesi dalla sperimentazione della geoingegneria. Gli esperimenti illegali in Messico hanno dimostrato che qualsiasi impresa può assumere la ricerca dei geoingegneri che affermano di fare soltanto studi di laboratorio e applicarla per scopi commerciali in paesi che non li impediscono. La società Make Sunsets che ha agito in Messico ha dichiarato di basarsi sulla ricerca di David Keith dell’Università di Harvard (https://tinyurl.com/yp9cjn3r).

Questa settimana il Consiglio Nazionale di Scienza e Tecnologia (Conacyt), l’Istituto Nazionale di Ecologia e Cambiamento climatico (INECC) e il Ministero dell’Ambiente e delle Risorse naturali (Semarnat) hanno organizzato un seminario su “La geoingegneria in Messico, riflessioni dal punto di vista del principio di precauzione e della giustizia climatica”, nell’ambito del processo di discussione per l’attuazione legale delle misure precauzionali annunciate in precedenza. All’incontro hanno partecipato rappresentanti di questi enti istituzionali, del mondo accademico e della società civile (“La geoingeniería en México, reflexiones desde el principio precautorio y la justicia climática” – registrazione online del seminario).

 

Gli impatti della crisi climatica sono molto preoccupanti, ma le proposte di geoingegneria non ne affrontano le cause, bensì generano nuovi rischi, condizioni di dipendenza e minacce alla sovranità, ha affermato Agustín Ávila Romero, responsabile dell’INECC. Studi scientifici dimostrano che la geoingegneria solare che propone di iniettare anidride solforosa nella stratosfera richiederebbe la ripetizione di tali iniezioni per decenni e avrebbe effetti disuguali, con alcune regioni che soffrirebbero di più siccità o inondazioni. La loro improvvisa cessazione – per ragioni politiche o economiche – causerebbe un brusco aumento della temperatura che sarebbe peggiore di quello che si riscontrava prima di iniziarle. Si tratta di rischi inaccettabili. In una dichiarazione congiunta, le tre istituzioni hanno ribadito che gli esperimenti di geoingegneria solare non saranno consentiti in Messico (https://bit.ly/3KUfvGb).

Una questione che è stata sollevata durante il seminario riguarda l’inseminazione delle nuvole, una forma di modifica del clima promossa da altri settori del governo. Questa tecnica comporta altri impatti che devono essere analizzati (https://tinyurl.com/3hebkyfy).

 

Fonte: “Presiones y frenos a la geoingeniería”, in La Jornada, 22/04/2023.
Traduzione a cura di Camminardomandando

 
 
 

ANCORA BALLE DEI MEDIA MAINSTREAM SUL CLIMA IN ITALIA!

Post n°1551 pubblicato il 22 Luglio 2023 da scricciolo68lbr
 

Emergenza caldo: L'Italia va a fuoco!

"Caldo, dal Sahara una lingua di fuoco sull’Italia."

È da una decina di giorni, forse più, che giornali e tv italiane del MAINSTREAM ci bombardano con notizie come questa, tanto che se ne sono accorti anche all’estero ed ecco i risultati: "Roma città infernale, il caldo non dà tregua all'Italia" insomma il caldo, amplificato dalle balle senza sostanza scientifica dei media mainstream, né supportate da dati statistici alla mano, fa notizia in tutto il mondo.

Ma sentite un po’ cosa sfugge a questo meteorologo…
Questo dipende dal fatto che all’estero leggono i giornali italiani, se no non direbbero sciocchezze di questo genere”. 

E in effetti guardando una qualsiasi mappa in tempo reale delle temperature di oggi in Europa, si può vedere come le stesse temperature dell’Italia ci sono anche in SpagnaGrecia e alcune zone dei Balcani, ma lì, a differenza nostra, non c’è alcuna “emergenza caldo estremo” né “lingue di fuoco che invadono le città”.

E allora complimenti ancora una volta ai nostri mass media, per il solito tterrorismo mediatico immancabile, scome pure per l’ottima pubblicità internazionale a livello turistico: un Paese che, sembra stia andando a fuoco, non è esattamente il luogo dove uno sogna di andare in vacanza. 🫣


p.s. Eppure siamo il Paese più bello del mondo! 🇮🇹 

 
 
 

DON DIEGO MINONI: HO PARLATO COI DANNEGGIATI DAL SIERO!

Post n°1550 pubblicato il 20 Luglio 2023 da scricciolo68lbr
 

“Quello che è avvenuto è di un’assurdità mostruosa. Lo Stato politico, con la collaborazione della classe medica scientifica cosiddetta, dei media e anche degli ecclesiastici, ha obbligato a iniettarsi una sostanza su cui ancora oggi viaggia il SEGRETO MILITARE, chiedendo all'interessato di assumersi la responsabilità con il famoso "consenso disinformato", che poi gli stessi enti sopracitati, di fronte ai gravi danni provocati e denunciati dai pazienti, se ne lavano le mani, ignorando, se non addirittura scaricando la responsabilità sulle vittime, definendoli malati psichiatrici”, denuncia Don Diego Minoni alla presentazione del documentario Invisibili sui danneggiati da siero, nel comune di Rho.

“È terribile ascoltare queste cose, perché uno che non viene neppure ascoltato, non si sente compreso, capito, nel suo profondo dolore. Ascoltando queste persone mi ha colpito la loro grande sofferenza, rabbia, vergogna, paura, il sentirsi ingannate, tradite, prese in giro; sono rimaste senza lavoro e devono affrontare spese ingenti... tuttavia mi ha anche colpito il loro non arrendersi e il desiderio di lottare per sé e per gli altri, mettendoci la faccia, vincendo la paura col desiderio di verità e di giustizia.

Ho ascoltato decine e decine di persone in questa penosa situazione, davvero sembra di entrare in un girone infernale. Ma anzitutto pensando ai 300 riuniti in questa sera, mi viene in mente un’immagine biblica. Vi ricordate i 300 di Gedeone? Gedeone era uno dei giudici, nei primi libri della Sacra Scrittura, doveva combattere i Madianichi, raduna 22.000 persone e Dio gli dice sono troppe, 10.000 sono troppe e poi con un curioso episodio che vi invito a leggere al capitolo 7, se non mi sbaglio, dei giudici diventano 300. Con questi 300 Gedeone vince la battaglia.

Non dobbiamo dimenticare però quello che è successo. Le decisioni, le modalità, la logica ci hanno impedito di fare visita ai nostri cari negli ospedali, nelle RSA, negli obitori, in tutti gli altri ambienti, impedito di stare accanto a chi moriva. Mai nella storia è accaduta una cosa del genere. E noi abbiamo accettato tutto questo, lo abbiamo subito, è andata così, chissà con quante persone, con preti, con vescovi, così è diventata una normalità. Il diritto allo studio c’è stato negato, il diritto al lavoro, al sostentamento, il diritto di prendere i mezzi di trasporto, di andare al cinema, a teatro, non potevamo entrare in posta, in banca, sederci ad un bar o ristorante. NO, NON DOBBIAMO DIMENTICARE. Dimenticare è tradire. Senza memoria non c’è futuro. Come diceva Primo Levi, si fanno le giornate della memoria, mentre in molti pretendono che questa cosa debba cadere nell’oblio, nel dimenticatoio.

Gesù disse certamente CERCATE il regno di Dio e la giustizia, e tutto il resto vi sarà dato in più. Dice anche, la verità vi farà vivere. Ecco, mi soffermo sulla parola verità, per andare un po’ in profondità alla questione che stiamo vivendo. Per il cristiano, la verità non è un concetto o teoria, ma è una persona, la persona stessa di Gesù, Dio che sono la via, la verità, la vita. E la verità a cui rimanda Gesù è che siamo figli amati da Dio, se rimanete fedeli alla mia parola sarete davvero miei discepoli, conoscerete, farete esperienza nella verità, cioè dell’essere amati, conoscerete la verità e vi farà liberi. La verità però è anche da cercare, da accogliere, perché questo è un anelito che ci abita come uomini, come donne, ma che purtroppo molti lasciano soffocare, preferendo le scorciatoie, gli accomodamenti, far finta di niente. E così ci si smarrice, non si vive la vita a cui siamo stati chiamati.

L’amore vince la paura. Da questa ricerca della verità dipende la nostra capacità di pensare, di vedere, di decidere. Senza verità non c’è la capacità di pensare, di fare ragionamenti logici. Sono all’ordine del giorno tutte le cose strampalate che dicono politici, giornalisti, medici, cose senza logica e senza senso, eppure questa è la normalità a cui stiamo assistendo. Non c’è vita spirituale, autentica, senza la verità, l’umano evapora, si dissolve, con tutte le conseguenze che ne derivano in tutti gli ambiti e livelli.

Mi vengono in mente due passi della scrittura, uno è di Geremia, con queste parole fortissime, dice 14 Il Signore mi ha detto: «I profeti hanno predetto menzogne in mio nome; io non li ho inviati, non ho dato ordini né ho loro parlato. Vi annunziano visioni false, oracoli vani e suggestioni della loro mente». 15 Perciò così dice il Signore: «I profeti che predicono in mio nome, senza che io li abbia inviati, e affermano: Spada e fame non ci saranno in questo paese, questi profeti finiranno di spada e di fame. 16 Gli uomini ai quali essi predicono saranno gettati per le strade di Gerusalemme in seguito alla fame e alla spada e nessuno seppellirà loro, le loro donne, i loro figli e le loro figlie. Io rovescerò su di essi la loro malvagità». I miei occhi grondano lacrime, notte e giorni, senza cessare, perché da grande calamità è stata colpita la figlia del mio popolo, da una ferita mortale. E questa immagine che ci dice il senso di smarrimento, non solo nella società civile, ma nella Chiesa, se esco in aperta campagna, ecco i trafitti di spada, se percorro la città e con gli orrori della fame. Anche il profeta e il sacerdote si aggirano per il paese e non sanno che cosa fare”. C'è un versetto di Paolo nella seconda lettera Timoteo dove dice: "1Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù, che verrà a giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno: 2annuncia la Parola, insisti al momento opportuno e non opportuno, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e insegnamento. 3Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, pur di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo i propri capricci, 4rifiutando di dare ascolto alla verità per perdersi dietro alle favole. 5Tu però vigila attentamente, sopporta le sofferenze, compi la tua opera di annunciatore del Vangelo, adempi il tuo ministero. Insieme alla tragicità e gravità di quello che abbiamo visto e ascoltato, volevo sottolineare però anche le belle notizie, perché mi sembra giusto dire le belle notizie.

Il Papa? Sì, sì, è un vescovo anche lui, il papa è un vescovo. Si ha detto che era un atto d’amore. Si, si, lo sappiamo. Ho parlato, eh. Andrea, chi me lo ha detto? Eppure noi stasera siamo qui per aiutarci gli uni gli altri a fare tesoro di quello che è accaduto.

Ritrovarci tutti qui, sierati e non sierati, attorno a chi è rimasto gravemente danneggiato, mi sembra un atto di giustizia, di verità, questa è una bellissima notizia. Hanno cercato di dividerci e ci sono riusciti. Facciamo memoria di tutto quello che è accaduto. Ci sono riusciti creando mostri da combattere. Chi non ha subito queste violenze appunto, era considerato al pari di un mostro. Ci sono elenchi infiniti, trasformando i contrari al siero nelle stesse vittime. Guardate che è una cosa diabolica per cui appunto c’è il datore di lavoro con i propri operai impiegati, gli insegnanti con gli alunni, gli allenatori con i giocatori, i negozianti con i clienti, i genitori con i figli, i vescovi con i preti, i preti con i fedeli…”

 
 
 

CHI SPECULA SUL CLIMA?

Post n°1549 pubblicato il 20 Luglio 2023 da scricciolo68lbr

Caldo record fino a 50°C? I meteorologi smontano la bufala gonfiata dai media

È innegabile che le giornate di luglio appena trascorse siano state torride in tutta Europa. Eppure, sembra che, archiviato il Covid, con la guerra nucleare in stallo, ora il caldo venga utilizzato come nuovo spauracchio per terrorizzare le persone e alimentare la corsa ai click con l’ennesima emergenza mediatica. Come per le varianti del virus, ora la staffetta passa per i nomi degli anticicloni, altrettanto spaventosi, tratti dalle fiamme mitologiche dell’inferno, portatori di temperature roventi: Cerbero, Caronte, ecc. Dai TG ai quotidiani, si sente infatti parlare di “Bolla di fuoco”, “Tempesta di caldo”, “Settimana di fuoco”, ovunque. Campeggiano grafici del Mediterraneo completamente rossi, se non addirittura neri, e si utilizzano con disinvoltura parole come “estremo” e “fatale”. Vengono annunciate temperature fino ai 50°C e oltre in tutta l’Europa meridionale, ma si tratta di una bufala totale, come avvalorato dai dati reali e spiegato anche da due dei principali meteorologi italiani.

Se da un lato è verosimile che anche questa estate – come ha sottolineatol’Organizzazione Meteorologica Mondiale – abbia segnato l’ennesimo record in fatto di temperature medie globali, dall’altro è evidente quanto nell’informazione mainstream stia prendendo piede l’ennesima deriva allarmistica che non fa altro che aumentare lo scetticismo. A Milano, il 16 luglio, la temperatura era di 29°C, un valore che non si discosta molto da quello registrato negli anni precedenti. Nel 2022, nel 2020, nel 2019 e nel 2013 le temperature erano state simili o addirittura superiori. Questi dati dimostrano che picchi di temperatura, specie in un contesto di riscaldamento globalenon sono poi così eccezionali.

Le osservazioni delle temperature su alcune singole città potrebbero comunque apparire fuorvianti, tuttavia, a venire in soccorso del buonsenso sono stati anche alcuni tra i meteorologi più in vista d’Italia. La puntata di Agorà Estate del 17 luglio su RaiTre ha contribuito a gettare luce su questa questione. Il conduttore Lorenzo Lo Basso ha definito la giornata in questione come la “più calda del secolo”, ma il capitano del servizio meteorologico dell’Aeronautica militare, Stefania De Angelis, ha mantenuto un tono moderato e ha sottolineato che ondate di calore come questa sono già state sperimentate in passato.

È stata poi la volta del meteorologo de La7Paolo Sottocorona, che con ironia ha smentito gli annunci troppo allarmistici: «E anche oggi non abbiamo raggiunto i 47°C», ha esordito in diretta, prima di aggiungere: «I giornali stranieri parlano di caldo infernale in Italia? Questo dipende dal fatto che leggono i giornali italiani, altrimenti non scriverebbero sciocchezze di questo genere. Il caldo salirà un po’ fino a mercoledì e giovedì uguale ma non penso ai livelli che vengono minacciati, perché quelle non sono notizie, ma minacce».

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Dichiarazioni che evidentemente non sono piaciute ai padroni del discorso mediatico. La sua vena polemica lo ha fatto passare nientemeno che per un “negazionista del cambiamento climatico”, accusa dalla quale ha dovuto difendersi in un’intervista a La Repubblica, sottolineando che «La crisi del clima è grave. Ma non serve sparare temperature esagerate», rincarando la dose: «Chi inventa nomi come Caronte e preannuncia che arriveremo a 47°C sapendo che non è vero, solo per avere più clic al proprio sito, andrebbe denunciato per procurato allarme».

Un altro esperto che ha contribuito alla discussione è il celebre colonnello Mario Giuliacci, probabilmente il più famoso meteorologo italiano con un’esperienza pluridecennale, nonché docente di Fisica dell’atmosferaSecondo Giuliacci, le previsioni di temperature di 50 gradi centigradi in Italia sono infondate e si basano su un errore di interpretazione di un’immagine satellitare dell’ESA. L’immagine mostrava temperature di 46-48°C al suolo, ma si riferiva alla temperatura del suolo stesso e non dell’aria a 2 metri di altezza, che è quella comunemente considerata nelle misurazioni meteorologiche «e che è almeno 10°C più bassa di quella del suolo». Le temperature dell’aria saranno alte, ma non raggiungeranno livelli così estremi come quelli riportati in alcuni resoconti sensazionalistici. Per Giuliacci non esiste neppure alcuna tempesta di caldo in arrivo: «Anche questa è una bufala», dovuta a «un errore nella comprensione dei dati ESA», ha spiegato il colonnello.

In conclusione, affinché i lettori si fidino di quanto dichiarato, una sana informazione dovrebbe evitare un approccio emergenziale. È provato, infatti, che siamo in un contesto di clima che cambia e dove gli eventi metereologici estremi (di cui i picchi di calore fanno parte) aumentano di frequenza, ma “dare i numeri” non aiuta. Ad esempio, è vero che le ondate di calore mettono a rischio le fasce più vulnerabili della popolazione (in Europa sarebbero stati registrati oltre 60mila decessi legati al caldo nel solo 2022). Proteggere i più deboli da un calore eccessivo, e sempre più frequente, dovrebbe però andare di pari passo anche col proteggerli dalla disinformazione. Altrimenti si rischia l’effetto opposto, e sappiamo tutti come è andata a finire la storia di “al lupo al lupo”.

 
 
 

BASTA CON LE FALSE EMERGENZE!

Post n°1548 pubblicato il 20 Luglio 2023 da scricciolo68lbr
 

FONTE:
https://www.meteoweb.eu/2023/02/basta-castrafismi-clima-scienziati-scrivono-giorgia-meloni/1001208225/

.

Basta con i catastrofismi sul clima, esperti italiani scrivono a Giorgia Meloni: “nessun fondamento scientifico”Un folto gruppo di scienziati italiani ha deciso di scrivere a Giorgia Meloni per fare chiarezza sull'eccesso di allarmismo per i cambiamenti climatici

Noi sottoscritti di Clintel-Italia inviamo la seguente nota al Presidente del Consiglio del Governo Italiano“, inizia così una lettera sottoscritta da numerosi esperti italiani, inviata al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che hanno deciso di fare luce sull’allarmismo, infondato, in merito ai cambiamenti climatici. In particolare, gli scienziati pongono l’accento sul catastrofismo eccessivo.

Posto che quella dell’emergenza climatica causata dalle emissioni antropiche è un’emergenza priva di fondamento scientifico, e posto che i sostenitori della stessa si sono più volte sottratti al confronto scientifico, rimane comunque il fatto che la misura di riduzione al 100% delle emissioni da parte della sola Italia, o anche della sola Unione Europea, neanche scalfirebbe il presunto problema.
Infatti, le emissioni italiane e della UE-27 incidono, rispettivamente, per meno dello 0.9% e per meno del 9% su quelle mondiali (dati EDGAR – Emissions Database for Global Atmospheric Research 2022, European Commission) – scrivono gli studiosi -. Le emissioni mondiali sono aumentate del 60% rispetto ai livelli del 1990, e i soli due Paesi Cina e India, le cui emissioni sono oltre il 40% di quelle mondiali, stanno attuando politiche energetiche che, a dispetto di ogni dichiarazione, sono di fatto volte all’incremento cospicuo delle emissioni (rispetto ai livelli del 1990 le hanno aumentate di oltre il 350%)”.

Né il persistere, dell’Italia e della Ue, con le politiche di riduzione può essere giustificato dal desiderio di voler essere di esempio per il resto del mondo: l’esempio in parola non sarebbe come una innocua fiaccolata dimostrativa ma comporterebbe un gravissimo impoverimento della popolazione italiana ed europea, a tutto vantaggio di una minoranza di profittatori senza scrupoli che con quelle misure di riduzione si arricchirebbe, senza alcun beneficio ma con nocumento per la collettività. La mole di risorse impegnate verso la presunta emergenza verrebbe invece stornata da emergenze reali e concretequelle da terremoti o da dissesto idrogeologico sono solo due esempi.

Noi di Clintel-Italia chiediamo pertanto che, in proposito, il Governo italiano faccia sentire la propria voce in sede Europea. Naturalmente reiteriamo quella sfida al confronto scientifico al quale gli assertori dell’emergenza climatica indotta dalle emissioni antropiche di COsi sono sempre sottratti“, conclude la missiva.

A sottoscrivere la lettere sono: Uberto Crescenti, Professore Emerito di Geologia Applicata (già Magnifico Rettore), Università di Chieti-Pescara Presidente di Clintel-Italia; Alberto Prestininzi, Professore di Geologia Applicata, Università La Sapienza, Roma Ambasciatore per l’Italia della Fondazione Internazionale Clintel; Franco Battaglia, Professore di Chimica Fisica Università di Modena; Mario Giaccio, Professore di Economia delle Fonti d’Energia (già Preside della Facoltà di Economia) Università di Chieti-Pescara; Enrico Miccadei, Professore di Geografia Fisica e Geomorfologia Università di Chieti-Pescara; Giuliano Panza, Professore di Sismologia, Accademico dei Lincei e dell’Accademia Nazionale delle Scienze, detta dei XL. Università di Trieste; Franco Prodi, Professore di Fisica dell’Atmosfera Università di Ferrara; Nicola Scafetta, Professore di Fisica dell’Atmosfera e Oceanografia Università Federico II di Napoli

 
 
 

HANNO SCRITTO AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO GIORGIA MELONI!

Post n°1547 pubblicato il 20 Luglio 2023 da scricciolo68lbr
 

20 luglio 2023 

FALSA EMERGENZA CLIMATICA


"200 SCIENZIATI ITALIANI HANNO SCRITTO A GIORGIA"

di Roberto Nuzzo 

Notizia del TG TELECOLOR
https://rumble.com/v1kayh5-tg-telecolor-news-6-interv.-geoingegneria-illegale-scie-chimiche.html

Link petizione 200 scienziati italiani:
http://www.scienzanazionale.it/e-nata-astri-per-la-ricerca-italiana/petizione-sul-riscaldamento-globale-antropico/

Basta con i catastrofismi sul clima, esperti italiani scrivono a Giorgia Meloni: “nessun fondamento scientifico”
https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://www.meteoweb.eu/2023/02/basta-castrafismi-clima-scienziati-scrivono-giorgia-meloni/1001208225/&ved=2ahUKEwjr2Z_O3rf-AhU8QfEDHZBJDCwQFnoECAsQAQ&usg=AOvVaw2x-44w1hiGNXpTIpXo7jkq

 

 
 
 

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