Pensieri e parole...
Riflessioni, emozioni, musica, idee e sogni di un internauta alle prese con la vita... Porto con me sempre il mio quaderno degli appunti, mi fermo, scrivo, riprendo il cammino... verso la Luce
NON SONO GLI EVENTI A PORTARE LA FELICITA', MA E' LA FELICITA' A PORTARE EVENTI POSITIVI.
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CI SONO DIVERSI TIPI DI SORRISO. SI PUO' DECIDERE DI SORRIDERE CON GLI OCCHI, CON LA BOCCA O CON IL CUORE. E POI C'E' QUEL SORRISO CHE LI CONTIENE TUTTI.
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Messaggi di Settembre 2024
Post n°1923 pubblicato il 18 Settembre 2024 da scricciolo68lbr
Il movimento Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) è la risposta pacifica contro la politica di apartheid e l’occupazione israeliana, nata nel 2005 su iniziativa di 170 gruppi della società civile palestinese che comprendeva sindacati palestinesi, reti di rifugiati, organizzazioni femminili, associazioni professionali e comitati di resistenza popolare. Prende ispirazione dal movimento anti-apartheid sudafricano e attraverso una lotta non-violenta che vuole colpire l’economia del colonizzatore si prefigge tre obiettivi principali:
Per Israele il BDS è una spina nel fianco non da poco, tanto che nel 2015 è stato dichiarato “minaccia strategica” e il co-fondatore del movimento, Omar Barghouty, è stato minacciato da funzionari israeliani subendo in aggiunta la revoca della residenza permanente in Israele e vedendo negato il proprio diritto a spostarsi liberamente. Nel 2017 è stato vietato dalle autorità israeliane l’ingresso in Israele e nei Territori palestinesi occupati a chiunque sostenga o lavori per il boicottaggio. Anche in Europa non sono mancati tentativi di criminalizzare il movimento e nonostante il BDS rifiuti l’antisemitismo, il razzismo, l’islamofobia e ogni ideologia fondata su presunte supremazie etniche o razziali, sono state mosse accuse di antisemitismo. Due casi importanti riguardano la Germania e la Francia che hanno condannato gli attivisti che sostenevano pubblicamente le attività del BDS e che promuovevano il boicottaggio. Tuttavia, nel 2020 la Corte europea dei diritti dell’uomo ha stabilito con una sentenza che la condanna di 11 attivisti francesi che avevano organizzato iniziative per promuovere il boicottaggio di prodotti israeliani è una violazione del diritto alla libertà d’espressione e che le azioni degli attivisti rientrano nell’ambito dell’espressione politica e sono parte di un dibattito di interesse generale. Dal 7 ottobre 2023, a seguito dell’assedio totale su Gaza, trasformata in un “cimitero per migliaia di bambini”come riporta Unicef, le campagne di boicottaggio e disinvestimento sono sentite più urgenti che mai e il BDS ha stilato una lista di prodotti e aziende da boicottare che svolgono un ruolo attivo nel supportare Israele e le gravissime violazioni dei diritti dei palestinesi.
Il web e i social sono importanti alleati per la campagna di boicottaggio, terreni dove gli utenti trasformano il proprio senso di impotenza di fronte a un massacro di civili palestinesi (il 40% sono bambini), che va avanti da più di un mese, in azioni concrete di supporto e sensibilizzazione che hanno un impatto tale da travalicare confini, differenze culturali e barriere linguistiche. «Possiamo mettere da parte i nostri lussi giornalieri per non supportare un genocidio – dice la content creator Ariana Jasmine Afshar in un suo video diventato virale – Mentre il nostro drink da Starbucks – (altro marchio accusato di supportare Israele) – può essere sostituito, la gente di Gaza, in particolare i bambini di Gaza, non hanno scelta, sono costretti a subire tutto questo». |
Post n°1922 pubblicato il 14 Settembre 2024 da scricciolo68lbr
Sono seguite molti polemiche successivamente al viaggio del premier italiano Giorgia Meloni in visita in Cina, dovute alla presenza della figlia Ginevra. A distanza di più di un mese, cercherò di spiegare cosa è accaduto. In una intervista fiume al settimanale Chi, il premier italiani Giorgia Meloni commenta le polemiche susseguenti al viaggio con sua figlia durante la visita ufficiale in Cina e molto altro: "Per la sinistra qualsiasi cosa negativa è colpa della Meloni, ormai è una barzelletta".
Dalle pagine del settimanale, sulle polemiche nate dopo il suo recente viaggio in Cina, nel quale era accompagnata dalla figlia Ginevra, Giorgia Meloni spiega: “Il fatto che io sia arrivata con Ginevra in Cina, scendendo mano nella mano dall’aereo, ha fatto molto discutere. Non ne capisco la ragione, francamente. Tra viaggi e impegni sono stata via quasi una settimana, secondo chi critica tutto ciò, avrei dovuto lasciare mia figlia a casa, magari a casa di amici? Mi fa sorridere che certe persone si ritengano moralmente così superiori da poter insegnare a una madre come crescere la propria figlia“. Riguardo questa questione la Meloni spiega: “Io invece penso che ogni mamma sappia cosa sia meglio per la sua prole e debba scegliere in libertà. Ma c’è di più, è anche una sfida culturale che riguarda tutte le donne: penso che, se io, che sono presidente del Consiglio, riesco a dimostrare che il mio incarico è compatibile con la maternità, allora non ci saranno più scuse per quelli che usano la maternità come pretesto per non far avanzare le donne sul posto di lavoro. Sulla carta, fare un lavoro importante e dimostrare che si possono anche crescere dei figli non dovrebbe essere una rivoluzione, ma in questa società che spesso usa i figli per impedirti di raggiungere i tuoi traguardi, probabilmente lo è”. È vero che tra presidente del consiglio e un qualsiasi lavoro, un pò di differenza esiste, ma non voglio polemizzare, vado avanti. La Meloni conclude: “Per quello che riguarda la Cina, a Ginevra è piaciuta molto. Nella sua classe c’è una bambina cinese alla quale è molto legata, che era in Cina per le vacanze. Quindi era contentissima di vedere Chloe dall’altra parte del mondo”. Giorgia Meloni è al suo primo anno da mamma single, dopo la separazione dal compagno Andrea Giambruno, e su questo argomento così risponde a Chi con la consueta franchezza. “La domanda più frequente che mi fa Ginevra è: ‘Mamma, perché hai scelto questo lavoro?’. Credo che capisca a grandi linee che quello che faccio è importante, ma non abbastanza da considerare giusto che quel lavoro mi tolga il tempo da passare con lei. Di ritorno dalla Cina mi ha scritto un biglietto nel quale mi diceva che ogni volta che spegne le candeline, esprime il desiderio di passare più tempo con me. Mi ha fatto sentire molto in colpa. Di solito si dice che non sia una questione di quantità del tempo che passi con i figli, ma di qualità. Io penso che sia vero in astratto, ma non nel concreto. I bambini vogliono, giustamente, che tu ci sia quando accade qualcosa che li emoziona, perché la felicità ha bisogno di essere condivisa“. “Con i figli - aggiunge - non sai mai se stai facendo la scelta giusta. Essere genitori è un mestiere a cui nessuno sente di essere preparato, anche se in fondo tutti lo siamo. Ci facciamo domande, ci sentiamo eternamente in colpa, ed i bambini, nella loro ingenuità, sono in grado di dirti con semplicità la frase che ti rende felice come nient’altro al mondo e quella che ti distrugge. Anche Ginevra è così. Quando con Andrea ci siamo separati non è stato facile neanche per lei, ovviamente. È legatissima a entrambi. Con noi a lungo ha fatto finta di nulla, ma io so che piangeva quando non la vedevamo. Mi ha fatto venire il cuore come una nocciolina. Fortunatamente, io e Andrea, che rimane il padre migliore che potessi desiderare per mia figlia (se lo dice lei ci dobbiamo fidare ndr), abbiamo mantenuto un buon rapporto. Quando possiamo passiamo del tempo insieme con Ginevra. Penso sia importante far capire ai bambini che una separazione non debba scatenare per forza un conflitto tra i genitori e che i figli non debbano essere costretti a scegliere tra la mamma e il papà. Non è sempre facile, mi rendo conto, ma quando è possibile è utile farlo. Faremo tutti e tre anche qualche giorno di vacanza insieme con un gruppo di amici e i loro figli. Per Ginevra. Ma anche perché siamo ancora amici e ci vogliamo bene. Entrambi vediamo quanto lei sia felice quando non si deve dividere tra l’uno e l’altra, e anche se la nostra separazione è definitiva, passeremo sempre del tempo felice insieme, come fanno molte altre famiglie con genitori separati“. Riguardo ai contrasti con l’opposizione Giorgia Meloni sempre nell’intervista rilasciata al settimanale Chi puntualizza: “Dalla sinistra vengo accusata di qualsiasi cosa. Centenario della Marcia su Roma? È colpa della Meloni. Strage di Bologna? È colpa della Meloni. Naufragio di Cutro? È colpa della Meloni. Femminicidi? È colpa della Meloni. Etc etc. Ormai è una barzelletta, e quello che non capiscono è che le persone di buon senso, anche di sinistra, lo vedono. Detto questo, sulla questione femminile credo che la sinistra non abbia superato lo shock di vedere che è stata la destra ad esprimere la prima donna Presidente del Consiglio in Italia. Per loro era inimmaginabile, ma io penso che fosse inevitabile”. E spiega: “C’è una differenza sostanziale tra il pensiero conservatore e liberale e quello di sinistra: noi crediamo che il merito venga prima di tutto, loro pensano che le etichette vengano prima di tutto. Risultato: da noi non c’erano preclusioni per alcuno, ma ognuno doveva dimostrare il suo valore e dare il massimo. Da loro le donne hanno spesso pensato che il ruolo ricoperto dovesse essere una concessione di una classe dirigente prevalentemente maschile, o un obbligo imposto attraverso quote rosa. Ma quando pretendi di essere il capo perché lo dicono le quote, non riesci a esercitare la leadership. Ecco perché è sempre stata la destra, e non la sinistra, a esprimere i principali ruoli di leadership femminile. Dopodiché, io non penso che si difendano i diritti delle donne con battaglie tipo farsi chiamare ‘la Presidenta’. Perché se ti chiamano presidenta, o assessora, ma vieni esclusa dal mondo del lavoro perché hai dei figli, temo che la parità sia ancora parecchio lontana. La sfida vera è costruire un mondo nel quale le donne non vengano discriminate perché sono madri, o potenziali madri. È per questo che abbiamo concentrato molte delle poche risorse che avevamo sulle mamme lavoratrici”. |
Post n°1921 pubblicato il 12 Settembre 2024 da scricciolo68lbr
I lockdown hanno provocato solo danni! Lo dice una ricerca condotta dall’University of Washington e pubblicata sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS). Le restrizioni imposte durante la pandemia e i lockdown avrebbero causato un livello di stress tale da accelerare il processo di maturazione cerebrale degli adolescenti, portando ad un “invecchiamento” di 4,2 anni nelle ragazze e di 1,4 anni nei ragazzi: è quanto emerge da una nuova ricerca sottoposta a revisione paritaria, condotta dall’University of Washington e pubblicata sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS). «Pensiamo alla pandemia di Covid-19 come a una crisi sanitaria, ma sappiamo che ha generato profondi cambiamenti nelle nostre vite, in particolare per gli adolescenti», spiegano gli autori, aggiungendo che le differenze riscontrate tra maschi e femmine potrebbero dipendere dal diverso valore che le relazioni sociali rivestono per i due sessi. Nonostante alcune limitazioni, si tratta di risultati che difficilmente possono essere ignorati e che, secondo gli autori, dovrebbero orientare le ricerche future. La ricerca, avviata nel 2018, è uno studio longitudinale che coinvolge 160 adolescenti di età compresa tra i 9 e i 17 anni, con l’obiettivo di valutare i cambiamenti nella struttura cerebrale durante l’adolescenza. La coorte avrebbe dovuto essere riesaminata nel 2020, ma la pandemia ha causato un ritardo nei test, che sono stati poi eseguiti nel 2021. Utilizzando i dati raccolti in precedenza, i ricercatori hanno creato un modello di assottigliamento corticale previsto per l’adolescenza e, analizzando nuovamente l’80% dei partecipanti, hanno osservato un assottigliamento corticale in tutti i lobi e in entrambi gli emisferi cerebrali nelle ragazze, mentre nei ragazzi l’effetto è stato rilevato solo nella corteccia visiva. Queste differenze, spiegano i ricercatori, potrebbero dipendere dall’importanza che le ragazze attribuiscono all’interazione sociale, poiché «le adolescenti tendono a fare affidamento sulle relazioni con altre ragazze, dando priorità al riunirsi, al parlare e al condividere sentimenti, mentre i ragazzi si aggregano principalmente per attività fisiche». «Gli adolescenti camminano davvero su una corda tesa, cercando di rimettere insieme le loro vite. Sono sotto una pressione tremenda. Poi arriva una pandemia globale e i loro normali canali di rilascio dello stress spariscono. Quei canali di rilascio non ci sono più, ma le critiche e le pressioni sociali rimangono a causa dei social media. Ciò che la pandemia sembra aver fatto davvero è isolare le ragazze. Tutti gli adolescenti sono stati isolati, ma le ragazze hanno sofferto di più. Ha influenzato il loro cervello in modo molto più drammatico», ha dichiarato Patricia Kuhl, co-direttrice dell’UW Institute for Learning & Brain Sciences e coautrice della ricerca. Kuhl ha inoltre aggiunto che è improbabile che la corteccia cerebrale possa ispessirsi di nuovo: «È possibile che ci sia una qualche ripresa, ma d’altra parte è anche possibile che la maturazione cerebrale resti accelerata in questi adolescenti», ha concluso. La ricerca presenta però alcune limitazioni, come sottolineato alla CNN da Max Wiznitzer, professore di pediatria e neurologia alla Case Western Reserve University School of Medicine, non coinvolto nello studio. «L’autrice principale Kuhl ha contribuito alla ricerca per la rivista, il che significa che è stata anche una curatrice dello studio e ha potuto influenzare, seppur con alcune restrizioni, la scelta di chi lo sottoponeva a revisione paritaria». Inoltre, l’assenza di un gruppo di controllo ha costretto gli autori a utilizzare un modello per stimare i valori normali attesi. «Si tratta di uno studio valido, ma il campione potrebbe non essere abbastanza ampioda confermare in modo affidabile la differenza di genere nell’invecchiamento del cervello», ha affermato il dottor Ian Gotlib, direttore dello Stanford Neurodevelopment, anch’egli non coinvolto nello studio. Nonostante ciò, esistono altri studi che, pur con altre limitazioni, includono un gruppo di controllo, e uno di questi è firmato proprio dal dottor Gotlib. Nel 2022, una sua ricerca ha concluso che gli adolescenti che hanno vissuto il lockdown durante la pandemia presentano segni di invecchiamento precoce del cervello. Sempre durante il lockdown, inoltre, sono significativamente aumentati i problemi legati all’alcol tra i ragazzi e sono stati condotti ulteriori studi che hanno sollevatopreoccupazioni sugli effetti sulle persone con disabilità. In conclusione, questa ricerca si inserisce nel crescente corpus di evidenze scientifiche che mostrano le criticità legate alle restrizioni imposte durante la pandemia. Tuttavia, come affermano gli stessi autori, le limitazioni dello studio richiedono cautela, e saranno necessari ulteriori approfondimenti per confermare tali risultati e per indagare i possibili sviluppi e scenari futuri. [di Roberto Demaio] |
Oramai il fatto che su internet siamo controllati, spiati, che tutti i nostri dati di navigazione vengono intercettati ed arbitrariamente (illegalmente) registrati, è risaputo. Però adesso l'attività di browser come GOOGLE sfocia nell'illegalità. E la stessa attività illegale viene svolta da tanti altri siti. Si leggono sempre più spesso casi in cui GOOGLE blocchi l'attività degli utenti, che per sfuggire alle intercettazioni, si avvalgano dell'attività di una VPN, una cosa perfettamente legale ed a pagamento, mentre l'attività di GOOGLE è palesemente illegale e svolta all'insaputa degli utenti. SI, È ILLEGALE! Che cos'è una VPN? Una VPN (Virtual Private Network o Rete virtuale privata) crea una connessione di rete privata tra dispositivi per la navigazione su Internet. Sono utilizzate per trasmettere dati sulle reti pubbliche in modo anonimo e sicuro, camuffando gli indirizzi IP dell'utente e crittografando i dati in modo che non possano essere letti da chi non è autorizzato a riceverli. Un servizio VPN viene utilizzato principalmente per trasmettere dati via Internet in modo sicuro. Le tre funzioni principali delle VPN sono: 1. Privacy: senza una VPN, i tuoi dati personali come le password, le informazioni della carta di credito e la cronologia possono essere registrate e vendute da terzi. Le VPN utilizzano la crittografia per mantenere private queste informazioni confidenziali, specialmente quando ti connetti da reti Wi-Fi pubbliche. 2. Anonimato: il tuo indirizzo IP (Internet Protocol) contiene informazioni sulla tua posizione e sulla tua attività online. Tutti i siti Web online tracciano questi dati utilizzando i cookie (che si installano sul tuo device) e tecnologie simili. Possono identificarti ogni volta che li visiti. Una connessione VPN nasconde il tuo indirizzo IP in modo che tu possa restare anonimo su Internet. 3. Sicurezza: un servizio di VPN utilizza la crittografia per proteggere la tua connessione Internet dagli accessi non autorizzati. Può anche agire come meccanismo di arresto, chiudendo determinati programmi preselezionati in caso di attività sospetta su Internet. Questo riduce la possibilità che i dati vengano compromessi. Queste caratteristiche permettono alle società di fornire, a utenti autorizzati, accesso da remoto alle loro reti aziendali.
La VPN funziona in maniera tale che una connessione VPN reindirizza i pacchetti di dati dalla tua macchina a un altro server remoto prima di inviarli a terze parti su Internet. Tra i principi chiave dietro alla tecnologia VPN possiamo trovare: 1. Protocollo di tunneling: una rete privata virtuale crea un tunnel dati sicuro tra il tuo computer locale e un altro server VPN in una posizione a migliaia di chilometri di distanza. Quando ti connetti, questo server VPN diventa la fonte di tutti i tuoi dati. Il tuo fornitore di servizi Internet (ISP) e altre terze parti non possono più visualizzare i contenuti del tuo traffico Internet. 2. Crittografia: i protocolli VPN come l'IPsec codificano i tuoi dati prima di inviarli attraverso il tunnel dati. L'IPsec è una suite di protocolli che si prefigge di ottenere connessioni sicure a livello di protocollo IP mediante l'autenticazione e la crittografia dei singoli pacchetti IP del flusso dei dati. Il servizio VPN agisce come filtro, rendendo i tuoi dati illeggibili da un lato e decodificandoli dall'altro lato: questo impedisce l'utilizzo improprio dei dati personali, anche se la tua connessione Internet dovesse essere compromessa. Il traffico di rete non è più vulnerabile agli attacchi e la tua connessione Internet è sicura. Visto che tutti i siti, i motori di ricerca come GOOGLE penetrano di prepotenza nelle tue navigazioni, intercettano i tuoi dati ai fini di controllo sulle tue attività, tutti dovrebbero utilizzare una VPN. Questa favorisce un accesso sicuro alla rete Internet pubblica. Le reti virtuali private rendono l'attività online in movimento più sicura per tutti. Oggi le persone sono abituate a leggere articoli di giornale al bar, controllare le email al supermercato o accedere ai conti bancari dai loro dispositivi mobili. Questo tipo di connessione Internet è vulnerabile alle attività degli hacker poiché avviene su reti Wi-Fi pubbliche. Utilizzare i servizi VPN quando ti connetti a hotspot Wi-Fi pubblici non protetti, tiene al sicuro sia i tuoi dati che il tuo dispositivo. Una VPN mantiene privata la tua cronologia di ricerca. Non è un segreto che il tuo fornitore di servizi Internet e il tuo browser tengano traccia della tua cronologia di ricerca. Spesso, possono vendere la tua cronologia di ricerca a fini di marketing. Ad esempio, la ricerca di articoli su rubinetti che perdono può generare annunci mirati di idraulici della zona. La tua connessione VPN ti proteggerà dall'utilizzo improprio dei dati. Una VPN permette di accedere ai servizi di streaming in tutto il mondo. Quando viaggi al di fuori del tuo Paese, i tuoi servizi di streaming a pagamento potrebbero non essere disponibili a causa di termini contrattuali e regolamenti. La tua connessione VPN ti permetterà di cambiare il tuo indirizzo IP dal tuo Paese e di accedere ai tuoi programmi preferiti ovunque ti trovi. Una VPN protegge la tua identità. Mantenendoti nell'anonimato, i servizi VPN ti proteggono dalla sorveglianza digitale. Prevengono il tracciamento dei tuoi commenti e delle tue conversazioni su Internet e proteggono il tuo diritto alla libertà di espressione a patto che non utilizzi la tua vera identità sulle piattaforme di social media. Nonostante tutto questo, nonostante gli utenti paghino un servizio legale, GOOGLE (e molti altri siti) svolge attività illegale e si permette di bloccare le VPN perchè non riesce più ad intercettare i dati personali. SAREBBE DA DENUNCIARE ALLE PUBBLICHE AUTORITÀ nella speranza tuttavia, di trovare dei giudici onesti, che ti diano ragione... |
Post n°1919 pubblicato il 03 Settembre 2024 da scricciolo68lbr
Che non si debba necessariamente soffrire nella vita credo sia chiaro a tutti, come a,trettanto lo è il concetto che assai spesso le lezioni più importanti della vita passano per la sofferenza. Innanzitutto perchè la sofferenza è il rovescio della medaglia e serve per comprendere meglio la gioia. Cancellare una delle due facciate è assai pericoloso, perchè la dualità va vissuta in maniera completa, l'un asletto vive nell'altro. Eliminarne uno rischia di portare la mente e peggio, l'anima, verso il delirio. Abito doppiopetto rosa con una lunga foglia d'oro sul revers per Pedro Almodovar stasera sul red carpet di Venezia 81 per l'anteprima mondiale in concorso del suo film: "La stanza accanto", con Tilda Swinton e Julianne Moore. Un look ambiguo, woke, inclusivista si, forse distante dal film, che racconta la storia di una malata terminale di cancro che sceglie l'eutanasia per dire addio alla vita, chiedendo ad una sua fedele amica di stare 'nella stanza accanto' quando accadrà. La stanza accanto, al cinema dal 5 dicembre, è uno dei film del giorno alla mostra del cinema di Venezia. L'altro, con una accoglienza sentita e una decina di minuti di applausi, è l'italiano Vermiglio di Maura Delpero, un film 'alla Olmi', che evoca l'Albero degli zoccoli, una storia di radici, comunità e destini ambientata in un piccolo paesino della Val di Sole nel 1944, con facce autentiche, attori perlopiù non professionisti e uso del dialetto. Il film uscirà in sala dal 19 settembre.
Le èlite finanziarie pedo-sataniste, la razza askenazita khazariana ormai pasesa il suo dogma: quello della morte! Parlare della vita per loro non è edificante, preferiscono incensare invece il culto della morte. "È difficile parlare della morte - ha detto al Lido Almodovar alla prima mondiale della Stanza Accanto -. Io l'idea che qualcosa di vivo debba morire non l'accetto, sono forse infantile, immaturo anche se poi la morte è dappertutto, basti pensare alle guerre che ci circondano". Qui salta subito agli occhi la contraddizione del regista spagnolo: "Io l'idea che qualcosa di vivo debba morire, non l'accetto", certo Almodovar non accetta il concetto di morte per mano della sofferenza indotta da quella atroce malattia, però poi lamprotagonista vuole ricorrere alla EUTANASIA, e cosa pensa che sia l'eutanasia Almodovar, un giro sulle montagne russe al parco giochi? Nel film, tratto dal romanzo 'Attraverso la vita' di Sigrid Nunez, il primo in inglese per l'autore spagnolo, Ingrid (Giulianne Moore), scrittrice di romanzi, viene a sapere che Martha (Tilda Swinton), ex reporter di guerra, che non vede da tempo, è una malata terminale di cancro e la va a trovare. Le due antiche amiche si ritrovano in confidenza e malinconia a parlare del passato, della vita di successi avuti e Martha racconta a Ingrid del dolore per la incomunicabilità con la figlia avuta da adolescente e di sentirsi per questo una madre imperfetta. Senza voglia di affrontare una nuova cura sperimentale (non sia mai funzioni...) e contraria ad ogni retorica sulla 'lotta' dei malati 'per sconfiggere' il cancro (il CULTO DELLA VITA SOSTITUITO DA QUELLO DELLA MORTE SCELTA), chiede a Ingrid di aiutarla nell'eutanasia (ha comprato la pillola giusta sul dark web). Per farlo andranno insieme in una meravigliosa villa isolata tra i monti a due ora da New York. "È un film a favore dell'eutanasia - ha detto Almodovar - la cosa terribile è che queste due donne devono comportarsi come delinquenti per portare avanti il loro progetto. In Spagna noi abbiamo una legge che permette l'eutanasia, una legge che dovrebbe però esistere in tutto il mondo" (Almodovar scenda in politica e si impegni allora, invece di fare il pupazzo e dispensare parole di saggezza/stupidaggini). Il film mette al centro "una donna agonizzante, malata terminale, ma in un mondo altrettanto agonizzante", ha concluso il regista scagliandosi contro i negazionisti del cambiamento climatico e gli odiatori razzisti. Vedete che ho ragione? Almodovar vuole fare politica, però invece di sudare e rimboccarsi le maniche, pensa sia più sensato farlo dal mondo dorato del cinema, marcio e corrotto altrettanto quanto il mondo della politica, per raggiungere i suoi scopi. Odiatore seriale, anzichè affrontare un dibattito sui temi reali, lui si caglia contro gli odiatori e i negazionistk del cambiamento climatico... Almodovar, che ca...spita dici, ti sei bevuto quel poco di cervello che ancora ti è rimasto? E su cosa basa le sue certezze, il regista spagnolo, tanto da sentirsi esente di doverle dimostrare di fronte a chi nega il contrario? Non mi sembra un messaggio, né un atteggiamento democratico il tuo, tutt'altro, a me sembra il messaggio di un sedicente vate uscito di senno...
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Post n°1918 pubblicato il 01 Settembre 2024 da scricciolo68lbr
Il calcio non piace più agli italiani. Un milione in meno di spettatori dopo due turni di serie A. Parlare di dati ed ascolti dopo appena due giornate, non fa statistica, tanto più se giocati in pieno agosto eppure né in Lega, né a Dazn sorridono di fronte ai primi dati sull’andamento degli ascolti in tv del calcio. Eppure solitamente gli appassionati dopo l'astinenza estiva, si gettano a capofitto sul campionato, non appena riparte. Eppure non è andata proprio così. Nessuno si sbilancia o azzarda ipotesi, tuttavia, davanti a quasi un milione di spettatori in meno dopo le prime due giornate di serie A rispetto a un anno prima, qualche dubbio nasce. E comunque questa a me pare proprio una bella notizia!!! Nessuno arriva a dire che il pallone non seduce più, che quello che un tempo era presentato come il campionato più bello del mondo perde appeal, soprattutto tra le nuove generazioni, ma i numeri sono numeri. E allora leggiamoli. La Juventus per la seconda settimana di fila ha vinto la sfida degli ascolti (oltre a quella sul campo, visto che è rimasta l’unica a punteggio pieno), mettendo insieme per la gara a Verona quasi un milione di spettatori. Ecco, ma proprio come una settimana fa, non è riuscita a raggiungere i sei zero: 963 mila spettatori lunedì sera, 943 mila per la gara d’esordio con il Como. Dietro va anche peggio: questa settimana la partita più vista dopo i bianconeri è stata Parma-Milan che ha raccolto 545 mila abbonati. Centomila spettatori in meno per Napoli-Bologna (411 mila per la precisione) mentre l’Inter campione d’Italia ha richiamato davanti alla tv 366 mila tifosi. Al quarto posto c’è stata Torino-Atalanta con 259 mila utenti. A ruota Cagliari-Como (243 mila) che ha interessato più appassionati di Roma-Empoli (223 mila). Una settimana fa alle spalle di Juve-Como si era piazzata Genoa-Inter (670 mila). Complessivamente il primo turno aveva garantito a Dazn 3 milioni e 964 mila spettatori. Il turno finito con Verona-Juventus ne ha messi insieme 3 milioni 932 mila. Insomma, ballano come differenza trentamila spettatori. Ma un anno fa alla stessa giornata gli spettatori erano stati 600 mila in più: 4 milioni 540 mila. Ed è forse la crepa più evidente. Questa settimana la partita meno vista ha fatto decisamente meglio di quella del primo turno: allora Empoli-Monza aveva messo insieme 11 mila tifosi, cinquantamila in meno di Monza-Genoa che ha richiamato 60 mila appassionati. Nel complesso solo altre due partite dell’ultima giornata sono state sotto quota centomila: Udinese-Lazio (72 mila) e Fiorentina-Udinese (94mila). Eppure i conti non tornano, almeno per ora. Il peso delle vacanze sull'auditel? Difficile ipotizzare stanchezza nel tifoso dopo appena due turni (tanto più che per ora non si giocano le competizioni internazionali e dunque la giornata di campionato è spalmata su tre giorni, gli altri quattro restano liberi) forse pesa di più il periodo agostano, da sempre dedicato dagli italiani alle vacanze. Magari già dal prossimo turno i numeri lieviteranno sensibilmente prima della pausa per la nazionale, complici sfide di grande interesse come Atalanta-Inter, Lazio-Milan e Juventus-Roma. Però che la serie A non sia più quella macchina di successo di inizio millennio lo rivela una recente ricerca di StageUp-Ipsos pubblicata dalla Gazzetta dello sport. Negli ultimi vent’anni, tra il primo dei cinque scudetti dell’Inter morattiana (2005/2006) e il primo conquistato dai neroazzurri allenati da Inzaghi, il numero degli appassionati di calcio è sempre oscillato tra i 28 e 29 milioni, con una punta di 30 toccata nell’anno del nono scudetto di fila della Juventus che aveva in campo Ronaldo. Di questi il 46% (13,5 milioni) sono fruitori regolari della serie A. Un altro 26% (7,8 milioni) tifosi abbastanza regolari. Quelli saltuari (il 28% del totale) sono otto milioni. Su cento appassionati 67 sono uomini e 33 donne. Il Sud e le isole è l’area che segue il calcio con più passione (qui è concentrato il 39% del totale) seguito dal Nord Ovest (25%), Centro (19%) e Nord Est (16%).
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