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Pensieri e parole...

Riflessioni, emozioni, musica, idee e sogni di un internauta alle prese con la vita... Porto con me sempre il mio quaderno degli appunti, mi fermo, scrivo, riprendo il cammino... verso la Luce

 

Messaggi di Febbraio 2025

UN PO’ DI “ZUCCHERO”.

Post n°1944 pubblicato il 03 Febbraio 2025 da scricciolo68lbr
 

Zucchero Fornaciari, pseudonimo di Adelmo Fornaciari è un cantautore e musicista italiano. 

Classe 1955, Adelmo Fornaciari è nato il 25 settembre in provincia di Reggio Emilia, per poi trasferirsi con la famiglia in Toscana, prima a Forte dei Marmi e poi a Carrara.

Studi da perito elettronico prima e da veterinario poi (non ha completato l’università), ha quindi deciso di inseguire il grande amore per la musica. E mentre tentava una carriera in questo ambito ha lavorato dedicandosi ai lavori più disparati.

I primi anni (dal 1968 al 1978) sono stati all’insegna di progetti con alcuni gruppi, poi nel 1981 è arrivata la vittoria con Canto te al Festival di Castrocaro e l’inizio di un nuovo percorso musicale.

Il 1982 è l’anno della sua prima partecipazione al Festival di Sanremo: lo ha fatto con Una notte che vola via con cui si è piazzato al penultimo posto, seguito solo da Vasco Rossi con Vado al massimo, nel 1983 ci ha riprovato con Nuvola ma anche questa volta non gli è andata bene, così come è accaduto al suo primo album Un po’ di Zucchero.

La terza partecipazione alla kermesse canora sanremese è con il brano Donne, uno dei suoi brani più celebri, che però a Sanremo si è classificata penultima ma che ha conquistato ugualmente il cuore del pubblico: il brano fa parte del suo secondo disco Zucchero & The Randy Jackson Band, registrato a San Francisco.

L’ultima volta di Adelmo Fornaciari a Sanremo è datata 1986 con Canzone triste, con cui si è piazzato nuovamente in penultima posizione. Ma questo non segna la fine della carriera, anzi, arriva la vera svolta: con il terzo album (Rispetto) Zucchero si impone sul mercato discografico italiano. Mentre nel 1987, con Blue’s, ha vinto il Festivalbar, e poi ha dato vita a pezzi come Con le mani, Senza una donna, Non ti sopporto più e molti altri.

Sono anni di importanti collaborazioni da Joe Cocker a Miles Davis, Randy Crawford, ma anche di esibizioni dal vivo con Ray Charles, Eric Clapton e Paul Young, solo per citarne qualcuno.

Tra gli altri successi si può ricordare il disco Oro, incenso e birra che può contare la cifra di 8 milioni di copie vendute in tutto il mondo.

Poi ci sono stati Miserere, Spirito DiVino, Shake, Fly, Chocabeck, La sesion cubana, Black cat e DOC, e tantissimi brani di successo che lui ha scritto per altri. Due esempi? Nel 2001, rispettivamente al primo e il secondo posto della classifica del Festival di Sanremo, ci sono due canzoni di cui è autore: Luce (tramonti a nord-est)cantata da Elisa e Di sole e d’azzurro cantata da Giorgia.

Fra i concerti internazionali a cui ha preso parte si possono ricordare, ad esempio, il Freddie Mercury tribute Concert dedicato al cantante dei Queen: era il 1992 e Zucchero era l’unico italiano presente, sul palco ha portato Las palabras de amor, ha suonato alla House of blues con Dan Aykroyd e John Belushi, ai Grammy Award cantando Va, pensiero, mentre nel 2009 è stato l’unico artista del nostro Paese al Nelson Mandela International Day. Questi sono solo alcuni dei tantissimi progetti e delle collaborazioni importanti che caratterizzano la carriera dell’artista.

Adelmo Fornaciari ha scelto il nome d’arte Zucchero perché così veniva chiamato da una maestra delle elementari.

Nel corso della sua vita ha avuto due relazioni importanti. La prima è quella con la ex moglie Angela Figliè, con lei ha avuto due figlie.

Zucchero si è sposato due volte. Dal primo matrimonio, quello con Angela Figliè appunto, ha avuto due figlie: Irene, cantante, e Alice. Dal secondo matrimonio con Francesca Mozer ha avuto un figlio: Adelmo Blue, laureato in giurisprudenza e dal 2024 talent scout dell'Inter.

Dopo la separazione  con Angela Figliè (e l’uscita dell’album di grande successo Oro, incenso e birra nel 1989) l’artista aveva raccontato di essere stato male. A Sette di Il Corriere della Sera aveva spiegato: “All’inizio degli anni Novanta ho attraversato un periodo di depressione totale dopo la separazione dalla mia prima moglie – si legge -. Stavo male ovunque fossi. Provai a tornare dai miei a Roncocesi, ma dopo una settimana fuggii. Mio padre non aveva capito che avevo successo. Non ero più quello che suonava nelle balere e mi svegliava alla mattina alle 6 per farmi andare a lavorare nei campi con lui. In una pizzeria incontrai Enrico Ferri, l’ex ministro, che mi offrì un aiuto per trovare casa a Pontremoli di cui era sindaco”.

Da quel momento il cantante ha cercato (e poi trovato) il luogo dove oggi ha casa e vive con la nuova compagna Francesca Mozer, dalla quale ha avuto un figlio Adelmo Blue: una vera e propria fattoria.

Della nuova compagna, Zucchero aveva detto in un’intervista rilasciata a Vanity Fair datata qualche anno fa: “Stiamo insieme da tanti anni. Parla cinque lingue, le piace seguirmi quando le chiedo di seguirmi e mi lascia libero quando ho bisogno di essere lasciato libero”.

Sconfitte, successi, momenti difficili e altri di gioia, la vita di Zucchero è stata un po’ come quella di tutti: fatta di impegno, sacrifici, di risultati, traguardi ma anche di momenti complicati.

Tra le cose belle che caratterizzano il suo profilo professionale ci sono – ad esempio – i tanti riconoscimenti, come una candidatura ai Grammy o il Premio Tenco alla carriera. Inoltre, è stato insignito dell’onorificenza di commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana.

Tra i momenti difficili quello della lotta contro la depressione di cui ha raccontato di aver sofferto: “Tra il 1990 e il ’92 ero così depresso che solo l’idea di stare meglio mi spaventava – si legge su Vanity Fair -. In quel periodo capitavano le cose più incredibili: mi chiamava Brian May per il tributo a Freddie Mercury, quelli del successo di Senza una donna con Paul Young, della versione italiana di Mad About You di Sting, dei concerti con Pavarotti. Ma io non me le godevo, anzi non avevo voglia di farle: non me ne fregava niente”.

Poi la casa e il cambiamento: “Mi sono ricostruito sistemando la casa, stando coi contadini, mettendo animali, andando dai rigattieri. In un paio d’anni stavo meglio”.


 
 
 

LA STORIA DIETRO UN BRANO FAMOSO NEL MONDO

Post n°1943 pubblicato il 03 Febbraio 2025 da scricciolo68lbr
 

Gelato al cioccolato, il vero significato della canzone. Malgioglio: "Non è il membro di un ragazzo africano...".

Qual è il vero significato della canzone “Gelato al cioccolato“? Ce lo siamo chiesto in molti, soprattutto dopo le voci che volevano avesse un doppio senso a sfondo sessuale. Le dichiarazioni discordanti però di Pupo e Cristiano Malgioglio alimentano il mistero attorno al brano.

Nel testo del brano, scritto da Cristiano Malgioglio, si parla di un gelato al cioccolato “dolce un po’ salato”, e molti hanno pensato, effettivamente a un messaggio subliminali. È stato lo stesso Pupo, però, a confessarlo a TMNews un bel po’ di tempo fa, svelando che proprio l’autore di quel testo, Malgioglio, lo scrisse di ritorno da una vacanza in Tunisia che fu per lui di grandissima ispirazione. “Lo ha scritto Cristiano Malgioglio, io non mi ero mai interessato da dove avesse tratto l’ispirazione – confessò Enzo Ghinazzi, in arte Pupo - poi qualche anno fa, quindi a distanza di anni, quando la canzone era ormai un grande successo mondiale, Malgioglio mi raccontò tutto… Ecco da qual momento quando canto ‘Gelato al cioccolato’ non sono più lo stesso…”. 

Chiaramente, dopo aver scoperto come Cristiano Malgioglio avesse trovato la sua ispirazione per la stesura di questo brano, il modo in cui Pupo ha interpretato la canzone è cambiato, come lui stesso ha ammesso nel corso dell’intervista. “Ecco, io ogni volta che canto ‘Gelato al cioccolato’ mi vedo il tunisino con il gelato al cioccolato…” Un retroscena ormai non più tanto inedito quello del vero significato di “Gelato al cioccolato” ma sempre simpatico da ricordare.

Ma quello che Pupo racconta sul retroscena del brano Gelato al cioccolato, rappresenta davvero la verità su come Cristiano Malgioglio abbia tratto ispirazione, e cioè dall’incontro con un ragazzo tunisino durante una vacanza? Il paroliere ha sempre smentito questa versione. In un’intervista a Radio Deejay, ai microfoni di Linus e Nicola Savino, raccontò una storia diversa in merito al significato della canzone: “Mi avevano chiamato per scrivere una canzone e mi dissero ‘Fai una cosa sul gelato’. Stavo lavorando con Mina, non me la sentivo, poi sono tornato a casa e quel giorno mi preparo un budino. Solo che al posto dello zucchero ho messo il sale e così è venuto ‘dolce e un po’ salato’, voi pensate sempre al doppio senso, ma dico la verità“.

Una versione quella di Pupo che Cristiano Malgioglio ha smentito anche a Rai Radio2 nel format I Lunatici condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio: “Su questa canzone gira una leggenda metropolitana che si basa su una storia raccontata da Pupo. Il gelato al cioccolato in realtà non è il membro di un ragazzo africano, questo è molto lontano dalla mia testa, Pupo ha inventato questa cosa, magari per far ridere qualcuno mentre faceva uno spettacolo“.

 
 
 

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si ricordano
In qualche modo restano.
Le parole, quante volte rimangono
le parole feriscono
le parole ti cambiano
le parole confortano.
Le parole fanno danni invisibili
sono note che aiutano
e che la notte confortano.
                                  i
 
 

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