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Messaggi del 08/05/2022

I due papi

Post n°1235 pubblicato il 08 Maggio 2022 da scricciolo68lbr

La morte di Anna Katharina Emmerick e la sua profezia dei 2 Papi

Il misticismo è da sempre un argomento in grado di dividere l’opinione pubblica in due macrogruppi: coloro i quali credono nelle capacità di alcuni “prescelti” di entrare in contatto con il divino e, quindi, di rivelare gli avvenimenti futuri, contrapposti agli scettici, che mettono in dubbio la sopracitata possibilità in quanto mancante di basi scientifiche.

In questo articolo, però, non entreremo nei dettagli della controversia, ma parleremo di una profezia che impegna da secoli i teologi:

L’avvento dei due Papi profetizzato dalla mistica Anna Katharina Emmerick il 13 maggio 1820

Di Anna Katharina Emmerick sappiamo che nacque l’8 settembre del 1774 a Coesfeld, una cittadina tedesca che oggi conta 37.000 abitanti. Proveniente da una famiglia di contadini molto numerosa, quinta di nove figli, Anna fin da piccola dovette adeguarsi ai lavori più umili per contribuire al sostentamento della famiglia, che versava in condizioni di disagio economico e, per questo motivo, fu costretta ad abbandonare la scuola.

Nel breve periodo nel quale frequentò le lezioni scolastiche, i genitori e gli insegnanti si resero conto del fascino che suscitavano nella bambina i temi inerenti la religione e, ben presto, la piccola manifestò la volontà di diventare suora, per dedicarsi unicamente alla preghiera e alla speciale devozione nei confronti della Vergine Maria che, come lei, nacque l’8 settembre. Fu proprio in quel momento che, oltre al lavoro in campagna, Anna iniziò a dedicarsi al cucito, con il fine ultimo di realizzare il suo sogno di entrare in monastero. Poiché la ragazza non possedeva nessuna dote particolarmente spiccata, molti monasteri rifiutarono la sua candidatura.

La casa in cui visse Anna Katharina Emmerick. Fotografia di MrsMyerDE condivisa con licenza Creative Commons via Wikipedia:

 

Nel 1802, però, il monastero di Sant’Agostino accettò che la giovane entrasse come novizia. Per seguire la sua vocazione, la Emmerick, si trasferì a Dulmen. Nei nove anni successivi, dopo aver preso i voti, Anna si dedicò alla fede e alla vita di clausura con fervore, assumendosi, spesso, incarichi anche molto pesanti, nonostante il suo stato di salute precario. Era il 1811 quando il monastero di Sant’Agostino venne soppresso e la monaca fu costretta a chiedere accoglienza come domestica a un prete fuggito dalla Francia, l’Abbè Lambert.

Nel frattempo la salute di Anna Katharina peggiorò visibilmente, e fu costretta a restare a letto a causa dei dolori lancinanti dei quali soffriva.

Dolori che furono anticipatori delle stigmate e di altri fenomeni soprannaturali come la levitazione, la divinazione e l’estasi

I particolari più salienti delle doti della mistica tedesca furono fissati, in un diario, dal medico che andava a farle visita, Franz Wesener, il quale si rivelò essere, per la monaca, un amico fedele e premuroso. Un dettaglio da non sottovalutare fu l’amore che Anna Katharina nutriva per le persone in generale e, in particolare, per i poveri e gli emarginati, che aiutava accogliendoli, pregando, dando loro conforto, incoraggiamento e cucendo vestiti per i bambini.

 

Di grande importanza fu l’incontro con il poeta e scrittore Clemens Brentano, avvenuto nel 1818. Clemens restò talmente affascinato dalla monaca che raccolse giornalmente le visioni di Anna Katharina in un’opera sulla Passione di Cristo, la “Das bittere Leiden unseres Herrn Jesu Christi”.

Nell’estate del 1823 le condizioni della mistica divennero sempre più critiche e le visioni, delle quali sono rimaste a testimonianza numerose profezie, sempre più frequenti. Tra le rivelazioni più suggestive della monaca vi è sicuramente la Passione di Cristo descritta in ogni singolo dettaglio e in modo sconvolgentemente realistico, il dolore del quale fu vittima il cuore della Vergine Maria nel vedere il corpo martoriato del figlio mentre lo accompagnava lungo la via della croce.

Anna Katharina Emmerick si spense il 9 febbraio 1824, e le persone che presero parte al suo funerale furono moltissime a causa della voce che il cadavere di Anna fosse stato trafugato. La tomba, nei giorni che seguirono, fu aperta due volte “scoprendo” invece che il corpo era intatto e al suo posto. Il 3 ottobre 2004 Anna Katharina Emmerick venne beatificata da Papa Giovanni Paolo II.

La profezia dei due Papi

Come sappiamo, Anna Katharina, dopo aver ricevuto il dono delle stigmate, iniziò ad avere premonizioni sempre più frequenti che, molto spesso, avevano al centro la catastrofica sorte della Chiesa d’Occidente. Immagini di violenza, corruzione e di graduale degrado annebbiavano la mente della monaca. Profezie, queste, giunte a noi e che, a distanza di quasi 200 anni dalla morte della santa, appassionano e incuriosiscono fedeli e teologi di tutto il mondo. Il 13 maggio del 1820 Anna, debole e malata, confessò di aver visto, in un momento di estasi, la coesistenza futura di due Papi.

Sotto, Anna Katharina Emmerick dipinta da Gabriel von Max nel 1885:

 

Queste furono le sue parole: ”[…]Vidi anche il rapporto tra i due Papi. Vidi quanto sarebbero state nefaste le conseguenze di questa falsa Chiesa. L’ho veduta aumentare di dimensioni; eretici di ogni tipo venivano nella città (di Roma). Il clero locale diventava tiepido, e vidi una grande oscurità”.

Queste affermazioni della beata rimangono ancor oggi uno dei tanti enigmi che si celano dietro la religione cristiana. C’è da dire che, in questo preciso periodo storico, nel quale appunto vi è la compresenza di due Pontefici, la profezia della Emmerick sembra essersi avverata.

Quando si parla di profezie, però, ogni parola va presa con le pinze e, proprio a questo proposito, oggi, c’è chi sostiene che le parole della monaca non si riferissero a quella che è la situazione odierna che vede al soglio pontificio Papa Francesco eletto dopo le dimissioni di Benedetto XVI.

Alcuni teologi credono, infatti, che la profezia della Emmerick riguardi la drammatica situazione della Chiesa nel XIX secolo, e che i Papi ai quali si riferisce fossero Bonifacio IV (550-615), sessantasettesimo pontefice della Chiesa Cattolica vissuto nel millennio precedente, e Pio VII (1742-1823), pontefice dal 1800 al 1823, due papi che la donna ammirava profondamente ma che, ovviamente, non possono aver coabitato al Palazzo del Quirinale o a quello del Laterano. L’enigma resta, per adesso, un caso irrisolto al centro di studi di approfondimento e di polemiche.

Per approfondire, questo il libro “La profezia dei due papi” di Saverio Gaeta:


 
 
 

Fiducia nell’Universo...

Post n°1234 pubblicato il 08 Maggio 2022 da scricciolo68lbr

... “Voi avete sempre la tendenza a considerare le difficoltà come impedimenti. In realtà è spesso nelle condizioni difficili che si hanno le migliori capacità di crescita, e questo proprio perché si è alle strette. Osservate come l’albero della foresta risolve questo problema. In una foresta, tutti gli alberi sono talmente fitti che se uno di essi vuole espandersi gli altri glielo impediscono. Allora l’albero dice a se stesso:«Qui non ci sono buone condizioni per il mio sviluppo, ma io troverò una soluzione...» e si lancia verso l’alto. In quella direzione lo spazio è libero, e l’albero non incontra più ostacoli. Lo stesso vale per l’essere umano. Quando non può più andare né avanti né indietro né di lato, non gli resta che dirigersi verso l’alto, ossia lanciarsi tramite il pensiero verso il mondo spirituale, poiché in quella direzione nulla può opporsi alle sue aspirazioni.”

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