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Messaggi del 09/05/2022

Così nacque l’Europa... istituto da conservare o rifondare?

Post n°1236 pubblicato il 09 Maggio 2022 da scricciolo68lbr

 

La dichiarazione Schuman è il discorso tenuto a Parigi alle ore 16 del 9 maggio 1950 da Robert Schuman, l'allora Ministro degli esteridel governo francese. È considerato il primo discorso politico ufficiale in cui compare il concetto di Europa intesa come unione economica e, in prospettiva, politica tra i vari Stati europei ed è perciò considerato come punto di partenza del processo d'integrazione europea.

La dichiarazione prospetta il superamento delle rivalità storiche tra Francia e Germania, legate anche alla produzione di carbone e acciaio, grazie alla realizzazione di un'Alta Autorità (innovativa rispetto alla già esistente Autorità internazionale della Ruhr), per la messa in comune e il controllo delle riserve europee di tali strategiche materie prime. L'auspicio trovò realizzazione poco meno di un anno dopo, con la creazione della Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio (CECA). Mettendo in comune la produzione di acciaio e carbone tra le nazioni più potenti del continente, si sperava di poter evitare future guerre. I primi Stati ad aderire a questa Comunità furono FranciaGermaniaBelgioItaliaLussemburgo e Paesi Bassi. Alla CECA venne poi ad aggiungersi la Comunità Economica Europea nel 1957, che sarebbe stata poi sostituita dalla Comunità Europea nel 1992 ed infine dall'Unione europea nel 2007. Il discorso diede quindi avvio al processo di creazione delle Comunità europee, da sviluppare come base concreta per una futura unione federale.

La dichiarazione Schuman si colloca in una fase storica nella quale gli Stati Uniti d'America erano favorevoli ad una ripresa economica della Repubblica Federale Tedesca, che avrebbe permesso di arginare ulteriori avanzate sovietiche in Europa, nonché combattere eventuali malcontenti che sarebbero potuti nascere al diffondersi delle idee del comunismo. La Francia era quindi desiderosa di essere considerata dagli USA l'alleato privilegiato in Europa al posto del Regno Unito; tuttavia era anche timorosa di fronte alla prospettiva di una ripresa tedesca, infatti nei secoli precedenti le due nazioni, divise da una storica rivalità, si erano più volte scontrate: nella Guerra Franco-Prussiana del 1870, nella Grande Guerra e nella Seconda Guerra Mondiale. Una delle cause di queste continue guerre era proprio rintracciabile nelle dispute territoriali: le ricchezze minerarie della Regione della Ruhr e della Saar avevano infatti acceso più volte gli appetiti dei governi di Parigi e Berlino, sfociando però in tre tragici conflitti, che avevano causato oltre sessanta milioni di vittime.

È in questo contesto che nel 1943 Jean Monnet, divenuto un membro del Comitato francese di Liberazione nazionale, espresse per la prima volta la sua visione di un'unione europea per ristabilire e mantenere la pace tra i vari Stati. Il 5 agosto dello stesso anno Monnet affermò:

«Non ci sarà pace in Europa se gli Stati verranno ricostituiti sulla base della sovranità nazionale [...] gli Stati europei sono troppo piccoli per garantire ai loro popoli la necessaria prosperità e lo sviluppo sociale. Le nazioni europee dovranno riunirsi in una federazione.[1]»

La Francia suggerì quindi di fare, dell'acciaio e del carbone tedeschi e francesi, acciaio e carbone "europei". In questo modo una futura guerra tra Francia e Germania sarebbe stata impensabile e impossibile, in quanto lo storico motivo di discordia tra le due nazioni sarebbe diventato un motivo di integrazione e pacificazione. Fu sulla base di queste idee che Robert Schuman, il 9 maggio 1950, a Parigi, pronunciò la sua dichiarazione nella Sala dell'orologio della sede del Ministero degli esteri francese al n.37 del Quai d'Orsay.

La dichiarazione Schuman rappresentò quindi un punto di svolta nella storia delle relazioni internazionali tra gli stati europei: mettere in comune gli interessi economici avrebbe contribuito ad innalzare i livelli di qualità della vita e sarebbe stato il primo vero passo verso un'Europa più unita. Infatti, l'adesione alla CECA non era limitata a Francia e Germania, ma era aperta anche ad altri paesi europei.

In ricordo di tale iniziativa il Consiglio europeo, riunito al vertice di Milano del 1985, proclamò, per il 9 maggio, la celebrazione del giorno europeo, detta anche Festa dell'Europa.

 

Il testo integrale della dichiarazione di Robert Schuman, l'allora Ministro degli Esteri francese, rilasciata il 9 maggio 1950 e che diede origine al processo di integrazione europea:

La pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano.

Il contributo che un'Europa organizzata e vitale può apportare alla civiltà è indispensabile per il mantenimento di relazioni pacifiche. La Francia, facendosi da oltre vent'anni antesignana di un'Europa unita, ha sempre avuto per obiettivo essenziale di servire la pace. L'Europa non è stata fatta : abbiamo avuto la guerra.

L'Europa non potrà farsi un una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto. L'unione delle nazioni esige l'eliminazione del contrasto secolare tra la Francia e la Germania: l'azione intrapresa deve concernere in prima linea la Francia e la Germania.

A tal fine, il governo francese propone di concentrare immediatamente l'azione su un punto limitato ma decisivo.

Il governo francese propone di mettere l'insieme della produzione franco-tedesca di carbone e di acciaio sotto una comune Alta Autorità, nel quadro di un'organizzazione alla quale possono aderire gli altri paesi europei.

La fusione della produzioni di carbone e di acciaio assicurerà subito la costituzione di basi comuni per lo sviluppo economico, prima tappa della Federazione europea, e cambierà il destino di queste regioni che per lungo tempo si sono dedicate alla fabbricazione di strumenti bellici di cui più costantemente sono state le vittime.

La solidarietà di produzione in tal modo realizzata farà si che una qualsiasi guerra tra la Francia e la Germania diventi non solo impensabile, ma materialmente impossibile. La creazione di questa potente unità di produzione, aperta a tutti i paesi che vorranno aderirvi e intesa a fornire a tutti i paesi in essa riuniti gli elementi di base della produzione industriale a condizioni uguali, getterà le fondamenta reali della loro unificazione economica.

Questa produzione sarà offerta al mondo intero senza distinzione né esclusione per contribuire al rialzo del livello di vita e al progresso delle opere di pace. Se potrà contare su un rafforzamento dei mezzi, l'Europa sarà in grado di proseguire nella realizzazione di uno dei suoi compiti essenziali: lo sviluppo del continente africano. Sarà così effettuata, rapidamente e con mezzi semplici, la fusione di interessi necessari all'instaurazione di una comunità economica e si introdurrà il fermento di una comunità più profonda tra paesi lungamente contrapposti da sanguinose scissioni.

Questa proposta, mettendo in comune le produzioni di base e istituendo una nuova Alta Autorità, le cui decisioni saranno vincolanti per la Francia, la Germania e i paesi che vi aderiranno, costituirà il primo nucleo concreto di una Federazione europea indispensabile al mantenimento della pace. Per giungere alla realizzazione degli obiettivi così definiti, il governo francese è pronto ad iniziare dei negoziati sulle basi seguenti.

Il compito affidato alla comune Alta Autorità sarà di assicurare entro i termini più brevi: l'ammodernamento della produzione e il miglioramento della sua qualità: la fornitura, a condizioni uguali, del carbone e dell'acciaio sul mercato francese e sul mercato tedesco nonché su quelli dei paese aderenti: lo sviluppo dell'esportazione comune verso gli altri paesi; l'uguagliamento verso l'alto delle condizioni di vita della manodopera di queste industrie.

Per conseguire tali obiettivi, partendo dalle condizioni molto dissimili in cui attualmente si trovano le produzioni dei paesi aderenti, occorrerà mettere in vigore, a titolo transitorio, alcune disposizioni che comportano l'applicazione di un piano di produzione e di investimento, l'istituzione di meccanismi di perequazione dei prezzi e la creazione di un fondo di riconversione che faciliti la razionalizzazione della produzione. La circolazione del carbone e dell'acciaio tra i paesi aderenti sarà immediatamente esentata da qualsiasi dazio doganale e non potrà essere colpita da tariffe di trasporto differenziali. Ne risulteranno gradualmente le condizioni che assicureranno automaticamente la ripartizione più razionale della produzione al più alto livello di produttività.

Contrariamente ad un cartello internazionale, che tende alla ripartizione e allo sfruttamento dei mercati nazionali mediante pratiche restrittive e il mantenimento di profitti elevati, l'organizzazione progettata assicurerà la fusione dei mercati e l'espansione della produzione.

I principi e gli impegni essenziali sopra definiti saranno oggetto di un trattato firmato tra gli stati e sottoposto alla ratifica dei parlamenti. I negoziati indispensabili per precisare le misure d'applicazione si svolgeranno con l'assistenza di un arbitro designato di comune accordo : costui sarà incaricato di verificare che gli accordi siano conformi ai principi e, in caso di contrasto irriducibile, fisserà la soluzione che sarà adottata.

L'Alta Autorità comune, incaricata del funzionamento dell'intero regime, sarà composta di personalità indipendenti designate su base paritaria dai governi; un presidente sarà scelto di comune accordo dai governi; le sue decisioni saranno esecutive in Francia, Germania e negli altri paesi aderenti. Disposizioni appropriate assicureranno i necessari mezzi di ricorso contro le decisioni dell'Alta Autorità.

Un rappresentante delle Nazioni Unite presso detta autorità sarà incaricato di preparare due volte l'anno una relazione pubblica per l'ONU, nelle quale renderà conto del funzionamento del nuovo organismo, in particolare per quanto riguarda la salvaguardia dei suoi fini pacifici.

L'istituzione dell'Alta Autorità non pregiudica in nulla il regime di proprietà delle imprese. Nell'esercizio del suo compito, l'Alta Autorità comune terrà conto dei poteri conferiti all'autorità internazionale della Ruhr e degli obblighi di qualsiasi natura imposti alla Germania, finché tali obblighi sussisteranno.

 
 
 

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