Creato da scricciolo68lbr il 17/02/2007

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Messaggi del 01/01/2023

SCIENZA: NESSUNA EMERGENZA CLIMATICA!

Post n°1438 pubblicato il 01 Gennaio 2023 da scricciolo68lbr
 

1.200 scienziati e professionisti dichiarano: "Non c'è nessuna emergenza climatica"

Chris Morrison

La finzione politica secondo cui gli esseri umani causano la maggior parte o la totalità dei cambiamenti climatici e la pretesa che la scienza alla base di questa nozione sia "consolidata", ha ricevuto un duro colpo dalla pubblicazione di una "Dichiarazione Mondiale sul Clima" (WCD) firmata da oltre 1.100 scienziati e professionisti. Secondo gli autori, provenienti da tutto il mondo e guidati dal premio Nobel per la fisica norvegese Ivar Giaever, non esiste alcuna emergenza climatica. La scienza del clima sarebbe degenerata in una discussione basata su convinzioni e non su una solida scienza autocritica.

 

La portata dell'opposizione alla moderna scienza climatica "consolidata" è notevole, considerando quanto sia difficile nel mondo accademico ottenere sovvenzioni per qualsiasi ricerca sul clima che si discosti dall'ortodossia politica. (Un altro autore principale della dichiarazione, il professor Richard Lindzen, ha definito "assurda" l'attuale narrativa sul clima, ma ha riconosciuto che trilioni di dollari e l'incessante propaganda di accademici dipendenti dalle sovvenzioni e di giornalisti guidati dall'agenda dicono attualmente che non è assurda.

 

Un'ira particolare nel WCD è riservata ai modelli climatici. Credere nel risultato di un modello climatico significa credere a ciò che i creatori del modello hanno inserito. I modelli climatici sono ormai al centro della discussione odierna sul clima e gli scienziati vedono in questo un problema. "Dovremmo liberarci dall'ingenua fiducia nei modelli climatici immaturi", afferma il WCD. "In futuro, la ricerca sul clima dovrà dare molta più importanza alla scienza empirica".

 

Da quando si è usciti dalla "Piccola era glaciale", intorno al 1850, il mondo si è riscaldato molto meno di quanto previsto dall'IPCC sulla base delle influenze antropiche modellate. "Il divario tra il mondo reale e quello modellato ci dice che siamo ben lontani dal comprendere il cambiamento climatico", osserva il WCD.

 

La Dichiarazione è un evento di enorme importanza, anche se sarà ignorato dai media tradizionali. Ma non è la prima volta che illustri scienziati chiedono maggiore realismo nella scienza del clima. In Italia, lo scopritore dell'antimateria nucleare, il professore emerito Antonino Zichichi, ha recentemente guidato 48 professori di scienze locali nell'affermare che la responsabilità dell'uomo nel cambiamento climatico è "ingiustificatamente esagerata e le previsioni catastrofiche non sono realistiche". Secondo il loro parere scientifico, "la variazione naturale spiega una parte sostanziale del riscaldamento globale osservato dal 1850". Il professor Zichichi ha firmato la WCD.

 

La Dichiarazione osserva che il clima della Terra è variato da quando esiste il pianeta, con periodi di freddo e di caldo naturali. "Non è una sorpresa che stiamo vivendo un periodo di riscaldamento", prosegue. I modelli climatici hanno molte lacune, si legge, "e non sono neanche lontanamente plausibili come strumenti di politica globale". Essi gonfiano l'effetto dei gas serra, come l'anidride carbonica, ma ignorano qualsiasi effetto benefico. "La CO2 non è un inquinante", si legge. "È essenziale per tutta la vita sulla Terra. La fotosintesi è una benedizione. Una maggiore quantità di CO2 è benefica per la natura, in quanto rende più verde la Terra; l'aumento di CO2 nell'aria ha favorito la crescita della biomassa vegetale globale. È un bene anche per l'agricoltura, in quanto aumenta la resa delle colture in tutto il mondo".

 

Inoltre, gli scienziati dichiarano che non vi è alcuna prova statistica che il riscaldamento globale stia intensificando uragani, inondazioni, siccità e disastri naturali simili, o che li renda più frequenti. "Non c'è alcuna emergenza climatica", prosegue la Dichiarazione. "Ci opponiamo fermamente alla dannosa e irrealistica politica di zero CO2 proposta per il 2050", si legge, aggiungendo che l'obiettivo della politica globale dovrebbe essere la "prosperità per tutti", fornendo energia affidabile e accessibile in ogni momento. "In una società prospera, uomini e donne sono ben istruiti, i tassi di natalità sono bassi e le persone si preoccupano dell'ambiente", conclude il documento.

 

Il WCD è l'ultimo segnale del fatto che la fantasia "consolidata" che circonda la scienza del cambiamento climatico sta rapidamente crollando. L'anno scorso Steven Koonin, sottosegretario alla Scienza nell'amministrazione Obama, ha pubblicato un libro intitolato Unsettled in cui osservava che "la scienza è insufficiente per fare proiezioni utili su come il clima cambierà nei prossimi decenni, tanto meno su quali saranno le nostre azioni". Ha anche osservato che promulgare rigidamente l'idea che il cambiamento climatico sia assodato svilisce e raffredda l'impresa scientifica, "ritardando il suo progresso in queste importanti questioni". Nel 2020, l'attivista ecologista di lunga data Michael Shellenberger ha scritto un libro intitolato Apocalypse Never, in cui affermava di ritenere che la conversazione sul cambiamento climatico e sull'ambiente negli ultimi anni fosse "andata fuori controllo". Gran parte di ciò che viene detto alla gente sull'ambiente, compreso il clima, è sbagliato, ha scritto.

 

Naturalmente, gli estremisti verdi del mondo accademico, della politica e del giornalismo continueranno a sostenere il comando e il controllo che desiderano attraverso una politica Net Zero. Alla fine, la loro visione distorta dell'ambiente

 

ARTICOLO ORIGINALE 👇🏻👇🏻👇🏻👇🏻

1,200 Scientists and Professionals Declare: “There is No Climate Emergency”

The political fiction that humans cause most or all climate change and the claim that the science behind this notion is ‘settled’, has been dealt a savage blow by the publication of a ‘World Climate Declaration (WCD)’ signed by over 1,100 scientists and professionals. There is no climate emergency, say the authors, who are drawn from across the world and led by the Norwegian physics Nobel Prize laureate Professor Ivar Giaever. Climate science is said to have degenerated into a discussion based on beliefs, not on sound self-critical science.

The scale of the opposition to modern day ‘settled’ climate science is remarkable, given how difficult it is in academia to raise grants for any climate research that departs from the political orthodoxy. (A full list of the signatories is available here.) Another lead author of the declaration, Professor Richard Lindzen, has called the current climate narrative “absurd”, but acknowledged that trillions of dollars and the relentless propaganda from grant-dependent academics and agenda-driven journalists currently says it is not absurd.

Particular ire in the WCD is reserved for climate models. To believe in the outcome of a climate model is to believe what the model makers have put in. Climate models are now central to today’s climate discussion and the scientists see this as a problem. “We should free ourselves from the naïve belief in immature climate models,” says the WCD. “In future, climate research must give significantly more emphasis to empirical science.”

Since emerging from the ‘Little Ice Age’ in around 1850, the world has warmed significantly less than predicted by the IPCC on the basis of modelled human influences. “The gap between the real world and the modelled world tells us that we are far from understanding climate change,” the WCD notes.

The Declaration is an event of enormous importance, although it will be ignored by the mainstream media. But it is not the first time distinguished scientists have petitioned for more realism in climate science. In Italy, the discoverer of nuclear anti-matter Emeritus Professor Antonino Zichichi recently led 48 local science professors in stating that human responsibility for climate change is “unjustifiably exaggerated and catastrophic predictions are not realistic”. In their scientific view, “natural variation explains a substantial part of global warming observed since 1850”. Professor Zichichi has signed the WCD.

The Declaration notes that the Earth’s climate has varied for as long as the planet has existed, with natural cold and warm periods. “It is no surprise that we are experiencing a period of warming,” it continues. Climate models have many shortcomings, it says, “and are not remotely plausible as global policy tools”. They blow up the effect of greenhouse gases, such as carbon dioxide, but ignore any beneficial effects. “CO2 is not a pollutant,” it says. “It is essential to all life on Earth. Photosynthesis is a blessing. More CO2 is beneficial for nature, greening the Earth; additional CO2 in the air has promoted growth in global plant biomass. It is also good for agriculture, increasing the yield of crops worldwide.”

In addition, the scientists declare that there is no statistical evidence that global warming is intensifying hurricanes, floods, droughts and such-like natural disasters, or making them more frequent. “There is no climate emergency,” the Declaration goes on. “We strongly oppose the harmful and unrealistic net-zero CO2 policy proposed for 2050,” it says, adding that the aim of global policy should be “prosperity for all” by providing reliable and affordable energy at all times. “In a prosperous society, men and women are well educated, birth rates are low and people care about their environment,” it concludes.

The WCD is the latest sign that the ‘settled’ fantasy surrounding climate change science is rapidly breaking down. Last year, Steven Koonin, an Under-Secretary of Science in the Obama Administration, published a book titled Unsettled in which he noted that, “The science is insufficient to make useful projections about how the climate will change over the coming decades, much less what our actions will be.” He also noted that rigidly promulgating the idea that climate change is settled demeans and chills the scientific enterprise, “retarding its progress in these important matters”. In 2020, the long-time green activist Michael Shellenberger wrote a book called Apocalypse Never in which he said he believed the conversation about climate change and the environment had in the last few years “spiralled out of control”. Much of what people are told about the environment, including the climate, is wrong, he wrote.

Of course, green extremists in academia, politics and journalism will continue to argue for the command-and-control they crave through a Net Zero policy. In the end, their warped view of the scientific process will fade, leaving a trail of ludicrous Armageddon forecasts, and yet more failed experiments in hard-left economic and societal control.

Chris Morrison is the Daily Sceptic’s Environment Editor.

Postscript: When we posted this article on the Daily Sceptic Facebook page, it was labelled “False Information”, a conclusion reached after it was “checked by independent fact-checkers”. If you then click on “See Why”, you’re taken to this page on a website called Climate Feedback. It takes issue with this sentence in the Petition on Anthropogenic Global Warming started by Professor Antonino Zichichi: “Natural variation explains a substantial part of global warming observed since 1850.” This is “incorrect” for the following reason: “Natural (non-human) drivers of climate change have been mostly stable since the onset of modern warming and all the available scientific evidence implicates human greenhouse gas emissions as the primary culprit. Scientific evidence also indicates that climate change is contributing to intensified or more frequent natural disasters such as heatwaves, drought and heavy rainfall.”

To claim “all the available scientific evidence” supports the view that human activity is the “primary culprit” when it comes to climate change is a bit misleading, surely? In fact, Professor Zichichi refers to at least some scientific evidence that the anthropogenic responsibility for the climate change observed during the last century has been exaggerated on page 1 of his petition. Indeed, Climate Feedback’s labelling of the central claims made in the World Climate Declaration as “incorrect” is a step up from its previous analysis of the Declaration, which concluded that the scientific credibility of the Declaration was “very low”.

Chris Morrison responded to some of the criticisms to the above piece here and specifically to the Climate Feedback fact check here.

 
 
 

11 ANNI DI GOVERNI DI SINISTRA PER AVERE QUESTO RISULTATO!

Post n°1437 pubblicato il 01 Gennaio 2023 da scricciolo68lbr

Sanità: 2 anni in lista d’attesa: 5 milioni di italiani rinunciano alle cure

tagli alla sanità

Sanità, un anno per un’ecografia e due per una mammografia. Il governo è impegnato in una corsa contro il tempo per far approvare la manovra ed evitare l’esercizio provvisorio. Tra i fondi stanziati dall’esecutivo Meloni non c’è molto per la Sanità così come per tanti altri settori, la maggior parte delle risorse è stata destinata a soluzioni contro il caro-bollette per famiglie e imprese. Ma la situazione negli ospedali e negli ambulatori – si legge sulla Stampa – è davvero drammatica. Lo certificano i numeri, con moltissimi parametri in peggioramento. L’Italia spende meno della media europea per i servizi sanitari e le conseguenze sono queste.

Con quasi 100 milioni di visite ambulatoriali saltate durante il Covid e in parte da recuperare, un milione e 774mila ricoveri in meno rispetto all’era pre-pandemica, le liste d’attesa si allungano all’infinito. Tanto che una recente indagine di Cittadinanzattiva denuncia che il 71% degli assistiti si è trovato ad attendere oltre i limiti stabiliti dalla normativa nazionale. Il 53% dei casi ha riguardato gli interventi chirurgici e gli esami diagnostici, il 51% le visite di controllo. Cosi si arrivano ad attendere fino a due anni per una mammografia, circa un anno per una ecografia, una tac o un intervento ortopedico.

Perché – prosegue La Stampa – ad aggravare la situazione negli ospedali, già sguarniti di letti e personale, c’è la fuga di medici e infermieri verso il privato. Al quale, si rivolgono sempre più anche gli assistiti. Quando possono permetterselo. Perché, come rivela l’Istat, tanti rinunciano del tutto alle cure. Erano 3,1 milioni nel 2019, sono saliti a 4,8 l’anno successivo per arrivare a 5,6 lo scorso anno. Le proiezioni sui dati Agenas dicono che entro il 2027 andranno in pensione 41mila tra medici di famiglia e ospedalieri, che diventano 50mila se si considerano anche gli ambulatoriali. A questo si aggiungono gli 8mila camici bianchi che secondo il sindacato Anaao dal 2019 al 2021, stanchi di fare gli eroi, si sono licenziati. Magari per andarsene all’estero dove gli stipendi sono più alti e le condizioni di lavoro migliori. (affaritaliani.it)

 
 
 

COME DENTRO, COSÌ FUORI.

Post n°1436 pubblicato il 01 Gennaio 2023 da scricciolo68lbr

L’essere umano vive la sua vita credendo che ogni situazione che gli accade, ogni singolo istante che si trova ad affrontare, sia dovuto al caso, tutt’al più a delle circostanze che chiama “fortuna e sfortuna”.

Questo implica che puoi essere felice se le cose ti vanno bene e infelice se ti vanno maleMa non è una condizione troppo semplicistica e fatalistica? Quando è stata l’ultima volta che, davanti ad una incomprensione, davanti ad un disagio, di fronte a un dolore troppo grande, ad una paura, ti sei fermato ad ascoltare il tuo respiro e a chiederti perché ti sei ritrovato in quella precisa situazione?

Probabilmente molte volte. Ma hai ignorato il potere delle tue domande, hai messo da parte la tua fiducia nella parte più profonda di te che era, ed è, accanto a te, proprio per rispondere a tutti questi quesiti. La vita, l’esistenza, non si svolge solo su un piano prettamente materiale, quello visibile.

Esiste un altro volto della realtà, che possiamo chiamare mondo invisibile, all’interno del quale tu vivi, dove ci sono infinite situazioni da scoprire, riconoscere, comprendere e accettare per poter accedere ad un livello di consapevolezza più oggettivo, autentico e completo. Di questo mondo ne abbiamo già parlato in altre occasioni.

Molti esseri umani ignorano questo mondo, altri intuiscono la sua presenza, altri ancora lo sentono e lo vedono. C’è chi ci crede e chi no, ma non è solo una questione di quanto tu possa crederci. Stiamo parlando di sentire qualcosa che va al di là del ragionamento logico e razionale a cui la mente è abituata.

Quanto davvero vuoi andare nelle profondità del tuo essere, a costo di attraversare l’inferno emotivo che ti porti dietro da sempre, pur di scoprire la verità su chi sei?Quanto ancora vuoi aspettare, lasciandoti prendere in giro dalla confusione che invade la tua mente, i tuoi pensieri, la tua vita? Quando fai la guerra al mondo esterno, esso ti ricambia non certamente dandoti le armi, ma le conseguenze di quella guerra. Ossia, una sconfitta. Quando comprendi che il campo di quella battaglia non è la fuori, ma dentro, allora le probabilità di vittoria possono aumentare. Sempre e solo se l’ego si fa da parte.

L’assenza di pensieri ti permette di poter compiere una scelta più autentica. Quante volte hai provato a chiedere davvero alla vita cosa fare, anziché lasciar decidere all’ego? Quando dici “sono i miei pensieri” in realtà non sono partoriti volutamente da te. E così la tua vita viene quasi interamente manipolata da interferenze, di cui spesso neanche ci si accorge. Chi sta parlando ora nella tua testa? Chi sta scegliendo per te cosa è giusto o sbagliato?

La mente vuole sempre la ragione su tutto. Crede di essere sempre dalla parte del giusto e che gli altri siano la causa del suo malessere, ma non si rende conto che ciò che accade è solo la conseguenza di ciò che si porta dentro.

Apri dunque la mente e concediti una visione più oggettiva. Quante volte ti sei fermato ad ascoltarti davvero? Quante volte hai messo in discussione le tue idee e le tue convinzioni su di te e sugli altri? Quante volte hai scelto davvero di rimanere ad osservare quanto rumore fanno tutti quei pensieri che ti dicono cosa fare?

Guardati allo specchio tutti i giorni per alcuni minuti e osserva i pensieri che giungono senza un reale controllo. Quanti di questi ti buttano giù? Quanti di questi si creano aspettative sul futuro? Quanti di questi sembrano positivi? Bene, in ogni caso sono tutte illusioni perché è l’assenza di pensieri il tuo reale stato.

Forse è giunto il momento di rientrare dentro te stesso e cominciare a camminare verso ciò che sei davvero, anche attraversando la “notte buia dell’anima”.

Arriverà un momento in cui dovrai fare i conti con tutte le tue paure e dovrai scegliere se alzare la testa per affrontarle una volta per tutte, o continuare a soccombere, raccontandoti di essere solo una vittima del destino. Prendi in mano la responsabilità della tua vita.

 
 
 

META & BORSA: CONTINUA LA PERDITA IN BORSA!

Post n°1435 pubblicato il 01 Gennaio 2023 da scricciolo68lbr
 

CROLLO RECORD PER META

Le azioni Meta hanno perso il 65% in un anno, Apple - 26%, Google - 38%, - (Washington Post).

Le azioni Meta, la capogruppo di Facebook, nella seduta di giovedì 29 dicembre 2022, hanno perso oltre 200 miliardi in termini di capitalizzazione mettendo a segno un nuovo record storico.

 
 
 

RUSSIA: ECONOMIA CONTINUA A CRESCERE.

Post n°1434 pubblicato il 01 Gennaio 2023 da scricciolo68lbr
 

La domanda interna ha più che compensato il calo delle vendite all'esportazione per guidare la crescita della produzione russa a dicembre, ha mostrato un sondaggio giovedì, portando al più rapido aumento mensile della creazione di posti di lavoro nel settore in oltre 21 anni. L'indice S&P Global Purchasing Managers' Index (PMI) è sceso a dicembre a 53,0 da 53,2 di novembre, ma era ancora al di sopra della soglia di 50 che separa l'espansione dalla contrazione. La lettura di novembre è stata la più alta da gennaio 2017.  "Livelli di produzione più elevati sono stati collegati a un'altra ripresa mensile dei nuovi ordini e all'acquisizione di nuovi clienti", ha affermato S&P Global. "Il tasso di crescita della produzione si è attenuato rispetto al recente massimo di novembre, ma è stato il secondo più veloce dall'agosto 2020".

(Fonte: Reuters)

 
 
 

LA PSICOLOGIA DELLE FOLLE.

Post n°1433 pubblicato il 01 Gennaio 2023 da scricciolo68lbr
 

La psicologia delle folle Gustave Le Bon, 1895

a cura di Ilenia Colonna

Contesto storico e sociale nel quale fu scritta l’opera

Il periodo in cui Le Bon scrive il suo pamphlet è quello di un fine secolo caratterizzato da convulsi cambiamenti che segnano una fase decisiva dello sviluppo della società di massa in Europa. I processi di modernizzazione, industrializzazione e urbanizzazione hanno, infatti, scardinato gli elementi su cui si erano basate le società tradizionali, facendo emergere nuovi soggetti e nuove dinamiche che mettono completamente in discussione quella che era stata la realtà, fino a quel momento.

Fenomeni come la nascita del proletariato industriale urbano, la diffusione delle idee socialiste e le azioni del nascente movimento operaio, le proteste e i violenti scioperi che si succedono in varie zone dell’Europa, fanno affiorare e mettere in evidenza la dimensione collettiva e di massa di esperienze che fino a poco tempo prima erano state appannaggio di pochi gruppi ristretti, non solo in merito alla partecipazione politica, ma anche riguardo all’alfabetizzazione, all’accesso ai beni di consumo non di prima necessità, al consumo culturale (con la diffusione della letteratura e delle arti).

Molte aree del Vecchio Continente sono, dunque, attraversate da una forte instabilità sociale, la cui protagonista è la folla. In un clima di forte conflittualità, gli attori sociali si trovano di fronte a una realtà nuova e spiazzante, che induce i vari governi a reagire in modo incerto, oscillando tra azioni repressive e concessioni democratiche, mentre la borghesia e la grande proprietà terriera guardano con timore crescente all’avanzata delle folle che danno l’impressione di sfuggire a qualsiasi controllo, minacciando il loro potere.

L’interesse per le folle, soprattutto per le dinamiche psicologiche ad esse relative, nasce proprio da questo diffuso clima di paura e si sviluppa inizialmente e in simultanea in Francia e Italia, in un momento in cui l’interpretazione in termini psicologici dei comportamenti collettivi è favorita dall’interesse che il mondo della cultura e della scienza riserva agli elementi irrazionali e ai moventi più nascosti che guidano l’agire umano.

Tali interessi, sollecitati anche dalle contemporanee scoperte in campo psichiatrico, sono volti a studiare in maniera più approfondita questi fenomeni, in mondo da poterli contenere e controllare1. Il tentativo di Le Bon di fornire una spiegazione alla “psicologia delle folle”, si pone all’interno del contesto appena descritto, nel quale molti intellettuali europei si trovano a confrontarsi con nuove dinamiche e nuovi fenomeni che mettono in discussione il loro stesso ruolo.

Chi era Gustave Le Bon (1841-1931)

Gustave Le Bon, intellettuale di formazione positivista, ha cinquantaquattro anni quando pubblica Psychologie des foules, il pamphlet che gli ha dato notorietà mondiale. Le Bon spicca per la sua ecletticità e per essere uno scrittore poligrafo che si interessa e scrive di medicina, fisica, fotografia, fisiologia, archeologia, antropologia, etnologia, sociologia. Tali caratteristiche lo portano ad apparire come un personaggio di difficile identificazione e alquanto misterioso. Tuttavia, la

 1 Treccani.it, http://www.treccani.it/enciclopedia/folla_(Enciclopedia-delle-scienze-sociali)/i, consultato il 7.10.2015.

 

pubblicazione del suo lavoro più famoso, nel 1895, suscita subito polemiche, attirando, anche in seguito, l’interesse di importanti studiosi: Carl Gustav Jung affermò che le sue idee sull’ uomo massa coincidevano con quelle espresse da Le Bon2, e Sigmund Freud disse di averlo molto apprezzato, tanto da dedicare un intero capitolo di un suo saggio del 1921 all’opera di Le Bon, sottolineandone l’interessante analisi dell’attività psichica dell’inconscio all’interno delle folle3.

Le Folle

L’intellettuale francese, che non fornisce una definizione chiara e univoca della folla - identificabile con qualsiasi raggruppamento umano (masse popolari, classe proletaria, assemblee governative, ecc.) – suddivide il suo oggetto di studio in base a criteri di razza (probabilmente intesa nel senso del carattere nazionale o para-nazionale, come la “razza latina”), di eterogeneità e omogeneità4. Sicuramente, il ruolo attribuito alle folle è di primaria importanza, ed emerge già dalle prime pagine del saggio, nelle quali Le Bon parte da un’analisi storica:

Non più̀ di un secolo fa la politica tradizionale degli Stati e le rivalità̀ tra i principi costituivano i principali fattori degli avvenimenti. L’opinione delle folle, nella maggioranza dei casi, non contava affatto. Oggi, invece, le tradizioni politiche, le tendenze individuali dei sovrani e le rivalità̀ esistenti tra questi ultimi hanno ben scarso peso. La voce delle folle è diventata preponderante. Detta ordini ai re. È nell’anima delle folle, e non più̀ nei consigli dei principi, che si preparano i destini delle nazioni5 (Le Bon, 1985 p. 33)

La connotazione delle folle è certamente negativa6. L’analisi di Le Bon tratta di fenomeni che attengono propriamente alla folla, intesa come moltitudine di individui tra loro interagenti sulla base di pulsioni e credenze condivise, ancorché elementari. Le Bon usa anche il termine “massa”, con il quale intende sia gli individui nella folla, che sono “trasformati in masse”, sia le moltitudini anonime, da cui le folle in senso proprio emergono. Quest’uso libero e critico del termine, gli verrà rimproverato da molti sociologi posteriori7.

Una caratteristica importante che Le Bon attribuisce alle folle è quella di essere un’entità che non necessariamente deve essere riunita nello stesso posto nello stesso momento. Infatti, ciò che unisce gli individui è una sorta di anima collettiva che agisce a livello spirituale.

All’interno della folla emergono i lati peggiori dell’individuo, il quale regredisce a forme arcaiche di irresponsabilità e di violenza, che ciascun singolo, preso a sé, respingerebbe con sdegno.

La legge dell’unità mentale delle folle

Al fine di spiegare il comportamento collettivo, dunque il comportamento delle folle, Le Bon propone una legge dell’unità mentale delle folle, punto di partenza della sua analisi: un sorta di meccanismo-base che agisce nelle situazioni collettive. Le Bon sostiene che, in particolari

2 Melograni P., “Un Bagno di Folla”, in Il Corriere della Sera, 6.06.1995, pag. 25; cfr. http://archiviostorico.corriere.it/1995/giugno/06/bagno_folla_co_0_95060611106.shtml, consultato il 7.10.2015.

3 “La Psicologia delle folle” in,

http://www.atuttascuola.it/tesine/files/i_mezzi_di_comunicazione1.htm, consultato il 7.10.2015.

4 Cristante S., 2004, Potere e Comunicazione. Sociologie dell’opinione pubblica, Liguori, Napoli, p. 54.

5 Le Bon G., (1895), Psychologie des foules, p. 33, in Cristante S., 2004, Potere e Comunicazione. Sociologie dell’opinione pubblica, Liguori, Napoli, p. 53.

6 Tuttavia, Le Bon riesce a intravvedere anche alcune qualità delle folle. Infatti, sostiene che esse possono rivelarsi moralmente elevate e perfino eroiche.

7 Gallino L., 2006, Dizionario di Sociologia,Vol II, Gruppo Editoriale L’Espresso, Roma, p. 34

 

circostanze, un insiemi di individui assume uniformità comportamentali che non coincidono con la somma delle caratteristiche dei singoli8 .

Nella folla, l’individuo subisce un mutamento radicale a livello psicologico. Spinto dalla folla, egli compie azioni che non compirebbe mai da solo, perché questo sentimento collettivo orienta i sentimenti e i pensieri di tutti nella medesima direzione, producendo una diminuzione delle capacità intellettuali dei singoli individui e un aumento dell’impulsività, della volubilità e della violenza. Tutto ciò è favorito dal fatto che la situazione di folla, essendo quest’ultima anonima, assicura l’impunità9. Le Bon individua le cause di tale fenomeno, in di tre meccanismi fondamentali:

- l’essere immerso in una folla consente all’individuo di acquisire un “senso di potenza invincibile”; sentendosi spiritualmente vicino con una grande quantità di persone, si tende a cedere a istinti, che nel singolo sono repressi, e viene meno anche il senso di responsabilità;

- nella folla agisce la “suggestione”, che riduce l’individuo in uno stato particolare, come se fosse ipnotizzato;

- i sentimenti, la suggestione collettiva si trasmettono da un individuo all’altro “per contagio” (come avviene per le malattie infettive).

Le Bon tende a spiegare il comportamento collettivo come fosse una sorta di epidemia psichica, nel corso della quale gli individui sono quasi forzati a imitare il comportamento di altri, sulla sola base della suggestione altrui rafforzata dal numero10.

L’azione delle folle si caratterizza per l’ istintività, in quanto esse sono completamente dominate dall’aspetto inconscio degli individui, i quali perdono la capacità critica, facendosi suggestionare da tutto ciò che colpisce l’immaginazione, anche se si tratta di cose poco o per nulla realistiche.

Ad esercitare un impatto immediato sulla folla, secondo Le Bon, sono soprattutto le parole, il cui potere ipnotizzante è dato dalla loro indeterminatezza e dal legame con immagini che suggestionano; più i significati dei termini sono confusi, più aumenta il loro potere. Fondamentale è anche il modo in cui vengono dette, e di queste caratteristiche deve tener conto colui che vuole governare le folle.

La questione della Leadership

Oltre all’emotività, alla suggestione e allo strumento di diffusione del contagio, un’altra caratteristica che Le Bon rinviene nelle folle, è la necessità di essere guidate, di ricercare un capo, un trascinatore. Innanzitutto, questo, per poter controllare le folle deve appartenere ad esse, perché solo in questo modo può conoscerne gli aspetti psicologici.

Deve, poi, essere in grado di usare sapientemente le parole. Dato che le folle sono influenzate da frasi semplici ma di grande effetto, da idee e parole che evocano immagini che suscitano forti sentimenti, il leader deve utilizzare un tipo di linguaggio elementare e colorito, che riesca a fare riferimento al terreno del “meraviglioso”. Scrive Le Bon: “conoscere l’arte di impressionare l’immaginazione delle folle vuol dire conoscere l’arte del governare”11.

Per fare in modo che l’azione delle parole sia efficace, i leaders utilizzano tre procedimenti:

8 Cristante S., 2004, op. cit., p. 54

9 Treccani.it, http://www.treccani.it/enciclopedia/folla_(Enciclopedia-delle-scienze-sociali)/i

10 Gallino L., 2006, Dizionario di Sociologia,Vol I, Gruppo Editoriale L’Espresso, Roma, p. 232 11 Le Bon G., 1895, op.cit., p.160, in Cristante S., 2004, op. cit., p. 54.

 

- l’affermazione, che viene contrapposta al senso di invincibilità delle folle. L’affermazione deve essere semplice, concisa, in modo che possa penetrare nello “spirito delle folle”;

- la ripetizione, che agisce sulla suggestionabilità delle folle. L’affermazione, ripetuta di continuo, acquista una vera e reale influenza, riuscendo a penetrare nelle zone più profonde dell’inconscio e diventando una sorta di verità inviolabile. Le Bon anticipa, in questo modo, il principio sfruttato dall’arte della pubblicità;

- il contagio, che subentra quando l’ affermazione è stata ripetuta a sufficienza; i leaders, al fine di agevolare il contagio, puntano alla cristallizzazione delle opinioni, emozioni, credenze. A tal proposito Le Bon sostiene che le folle manifestano una “ ‘estrema mobilità di idee’ , resa più facile dalla ‘recente diffusione della stampa che senza sosta fa conoscere le opinioni più disparate”. Una stampa che sarebbe in mano alle folle; scrive Le Bon: “ [La stampa] subisce tutti i mutamenti dell’opinione pubblica, anzi, vi è costretta se non vuole perdere i lettori per la legge della concorrenza”12.

Oltre a questi procedimenti, a esercitare un ruolo importante nella guida del leader è il suo prestigio, una sorta di fascino che un individuo, una dottrina o un’opera esercitano sull’uomo, facendo venire meno la sua capacità critica.

Il successo dell’opera

Durante il periodo che precedette la Seconda Guerra Mondiale, il libro di Le Bon esercitò una notevole influenza non solo negli ambienti scientifici ma anche, e con un notevole impatto, in quelli politici. La Psicologia delle folle, infatti, fu attentamente analizzato, per scopi pratici, da molti capi politici dell’epoca. Benito Mussolini considerò Le Bon come uno dei suoi maggiori maestri, e nel 1926 dichiarò di aver letto e riletto il testo. Anche Adolf Hitler conobbe bene l’ opera di Le Bon e ne seguì i consigli. In merito a Lenin, negli oltre quaranta volumi delle sue opere, non si trova citato il nome di Le Bon neppure una volta. Ma un segretario di Stalin poi fuggito in Occidente, rivelò nelle sue memorie di aver chiesto alle segretarie di Lenin quali fossero le opere che il loro capo preferiva leggere. Ed esse gli risposero che Lenin leggeva Le Bon13.

La Psicologia delle folle nel 1928 aveva avuto trentacinque edizioni e rimane tuttora il libro di Le Bon più noto e diffuso.

Nel 2009, dal 1 ottobre, il quotidiano francese Le Monde pubblicò ogni settimana un libro facente parte di una collezione intitolata “I venti libri che hanno cambiato il mondo”. Il primo libro fu L’origine della specie di Charles Darwin, seguito da Come vedo il mondo di Albert Einstein. Il Manifesto del partito comunista di Karl Marx e Friedrich Engels era al diciannovesimo posto, mentre al quattordicesimo vi era La psicologia delle folle di Gustave Le Bon14.

12 Le Bon G. (1895), Psychologie des foules, pp. 187-188, in Cristante S., 2004, op. cit., p. 54. 13 Melograni P., 1995, op. cit.

14

     Gentile E., “Così il capo conquista la folla”, in Ilsole24ore.it, del 28.09.2014, http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2014-09-28/cosi-capo-conquista-folla-081514.shtml?uuid=ABSqrvxB, consultato il 7.10.2015.

 

Riferimenti bibliografici

Cristante S., 2004, Potere e Comunicazione. Sociologie dell’opinione pubblica, Liguori, Napoli. Gallino L., 2006, Dizionario di Sociologia,Vol I,II Gruppo Editoriale L’Espresso, Roma.

Le Bon G., 1895, Psychologie des foules; tr. it., 1992, Psicologia delle folle, Longanesi, Milano.

Sitografia Archiviostorico.corriere.it Atuttascuola.it Ilsole24ore.com Treccani.it

 
 
 

LA RAGIONEVOLEZZA DELLA FEDE.

Post n°1432 pubblicato il 01 Gennaio 2023 da scricciolo68lbr

"Come si evince anche dal famoso discorso di Ratisbona, per Benedetto XVI è sempre stato importante mostrare la ragionevolezza della fede e l'aiuto reciproco tra ragione e fede: la ragione aiuta la fede a non cadere nel fondamentalismo, la fede aiuta la ragione a non cadere nel totalitarismo". (dall'intervista di Martina Pastorelli allo storico della Chiesa e del Papato prof. Don Roberto Regoli)

Vi invito a riflettere su queste parole. Non importa se siete credenti oppure atei, se avete avuto una buona oppure una cattiva opinione di Ratzinger, se amate o detestate la Chiesa cattolica. Resta questa comunque, una riflessione “fondamentale”, che non ha né appartenenza ad una casacca (la fede può benissimo essere concentrata nel Dio che preferite, al quale credete), né tempo, ma è utile per capire il pensiero moderno, e merita la vostra attenzione.

La fede, il credere nello spirituale (in Dio per i cattolici), è stata via, via nel tempo sostituita dalla “fede acritica nella scienza e nella tecnica”, portata allo scientismo, quell'ingenua convinzione secondo cui la civiltà cammina naturalmente e in modo lineare verso il progresso e verso il Bene e la scienza è scevra da qualsiasi interesse economico, da qualsiasi condizionamento politico o ideologico, da qualsiasi credenza personale.

Oggi milioni di persone affermano, senza contezza dell'ossímoro, di "credere (aver fede) nella scienza": di fatto con la scienza hanno sostituito Dio e lo spirituale, con l'OMS o con il televirologo di turno. 

La scienza è dialettica oppure non è scienza. Non può esistere vera scienza senza il ragionevole dubbio. E più ancora: una scienza che rifiuti aprioristicamente il confronto al proprio interno e allontani da sé il dubbio etichettandolo a priori come "pseudoscienza" o "disinformazione", presto o tardi cessa di essere al servizio dell'umanità e fatalmente si trasforma in qualcosa contro l'umanità.

Diventa una scienza di pochi e per pochi.

 
 
 

LA DE-DOLLARIZZAZIONE AVANZA NEL MONDO!

Post n°1431 pubblicato il 01 Gennaio 2023 da scricciolo68lbr

DE-DOLLARIZZAZIONE IN ATTO. LA VENDITA GLOBALE DI OBBLIGAZIONI DENOMINATE IN DOLLARI È SCESA NEL 2022 AL MINIMO STORICO DEL 37% 
Il Re Dollaro sta affrontando una rivolta.
Stanche di un biglietto verde troppo forte e recentemente utilizzato come un'arma, alcune delle più grandi economie del mondo stanno esplorando modi per aggirare la valuta statunitense. Anche le nazioni più piccole, di cui almeno una dozzina in Asia, stanno sperimentando la de-dollarizzazione. E le aziende di tutto il mondo stanno vendendo una parte senza precedenti del loro debito in valute locali, diffidenti nei confronti di un'ulteriore forza del dollaro.
Paradossalmente, la stessa forza del dollaro, il suo utilizzo sotto il presidente Joe Biden per imporre sanzioni alla Russia quest'anno e le nuove innovazioni tecnologiche stanno nel loro complesso spingendo le nazioni a iniziare a intaccare la sua egemonia.
"L'amministrazione Biden ha commesso un errore di usare il dollaro USA e il sistema di pagamento globale come un'arma", ha scritto in una newsletter la scorsa settimana John Mauldin, stratega degli investimenti e presidente di Millennium Wave Advisors con oltre tre decenni di esperienza nei mercati. "Ciò costringerà gli investitori e le nazioni non statunitensi a diversificare le proprie partecipazioni al di fuori del tradizionale rifugio sicuro degli Stati Uniti".
Pagamenti bilaterali
I piani già in corso in Russia e Cina per promuovere le loro valute per i pagamenti internazionali, anche attraverso l'uso di tecnologie blockchain, hanno subito un'accelerazione dopo l'invasione dell'Ucraina. La Russia, ad esempio, ha iniziato a chiedere una remunerazione per le forniture energetiche in rubli. Ben presto anche Bangladesh, Kazakistan e Laos hanno intensificato i negoziati con la Cina per aumentare il loro uso dello yuan. L'India ha iniziato a parlare più intensamente di internazionalizzazione della rupia e proprio questo mese ha iniziato a garantire un meccanismo di pagamento bilaterale con gli Emirati Arabi Uniti.
In primo luogo, le sanzioni statunitensi alla Russia hanno alimentato la preoccupazione che il dollaro potesse diventare in modo più permanente uno strumento politico palese, una preoccupazione condivisa soprattutto dalla Cina, ma anche al di là di Pechino e Mosca. L'India, ad esempio, ha sviluppato un proprio sistema di pagamenti interno che imiterebbe in parte lo SWIFT. 
In secondo luogo, la decisione degli Stati Uniti di utilizzare la valuta come parte di una forma più aggressiva di governo economico esercita un'ulteriore pressione sulle economie asiatiche affinché scelgano da che parte stare. Senza alcun sistema di pagamento alternativo, correrebbero il rischio di essere costretti a rispettare o applicare sanzioni con cui potrebbero non essere d'accordo e perdere il commercio con partner chiave.
Nel frattempo, la vendita di obbligazioni denominate in dollari da parte di società non finanziarie è scesa al minimo storico del 37% del totale globale nel 2022. Hanno rappresentato più del 50% del debito venduto in un anno in diverse occasioni nell'ultimo decennio.
Risultato: King Dollar potrebbe ancora regnare incontrastato per i decenni a venire, ma il crescente slancio per transazioni in valute alternative non mostra segni di rallentamento.

(Fonte: Bloomberg)

 
 
 

LE ÉLITE ODIANO IL SACRO!

Post n°1430 pubblicato il 01 Gennaio 2023 da scricciolo68lbr

Ogni Natale l'orda globalista si scatena contro la festività che disprezza più di tutte.
Gli stessi giullari che ci riempiono le orecchie di termini come "tolleranza" e "inclusività" sono i primi ad assaltare la principale festività cristiana. E lo fanno con sempre più astio, con la bava alla bocca.
Ora, il sottoscritto non parla da particolare credente né ha gli strumenti per imbastire un trattato di teologia, ma è evidente anche ad un bambino come una certa parte di mondo sia letteralmente allergica alla cristianità. E a tutta la cultura ad essa legata.
Anche quest'anno abbiamo dovuto sorbirci i deliri di Saviano sul Cristo migrante e la bile della Murgia, che è arrivata a dire che adorare Gesù bambino significa "rifiutare la complessità". Per non parlare della guerra ai presepi, banditi nelle scuole per "non urtare la sensibilità altrui".
Ovviamente si tratta di apocalittiche stronzate che tentano (fallendo) di nascondere un abisso di ignoranza, malafede e odio.
Nessun individuo mentalmente sano, credente o meno, se ne uscirebbe con simili prese di posizione, atte ad alimentare un clima di scontro insensato. Specie in un periodo dell'anno dove dovrebbero prevalere i sentimenti più nobili.
A certi isterici sventolatori di arcobaleni andrebbe, per Natale, regalata una sola cosa: un cervello.

Matteo Brandi

 

 
 
 

L’ERA DELLE SANZIONI IN SALSA ANGLO AMERICANA È ALLA FINE?

Post n°1429 pubblicato il 01 Gennaio 2023 da scricciolo68lbr

L'ERA DELLE SANZIONI USA È GIUNTA AL TERMINE?

La domanda se la pone - ed è questo che rende interessante l'articolo - una rivista come Foreign Affairs, organo dell’influente Council on Foreign Relations, think tank che ha annoverato dal 1921 ad oggi dozzine di Segretari di Stato, direttori della CIA, banchieri, avvocati, professori, esponenti dei media. In pratica, la voce dell'l’élite dell’establishment americano. 
Per molti anni, gli USA hanno usato efficacemente l'arma delle sanzioni per imporre il loro ordine mondiale e mettere in riga i Paesi ribelli. Ma, fatalmente, questo approccio ha indotto a poco a poco il resto dal mondo a cercare scappatoie per liberarsi dallo strapotere statunitense e le ha trovate in una combinazione di 1) accordi di scambio di valuta, 2) alternative allo SWIFT e 3) valute digitali:

"Il potere degli Stati Uniti di imporre sanzioni ad altri paesi deriva dal primato del dollaro USA e dalla capacità ad ampio raggio degli Stati Uniti di supervisionare i canali finanziari globali. Ha senso, quindi, che i nemici degli Stati Uniti cerchino innovazioni finanziarie che riducano questi vantaggi degli Stati Uniti. Sempre più spesso, tali paesi li hanno trovati con accordi di scambio di valuta, alternative allo SWIFT e valute digitali.
[..]
Presi separatamente, accordi di scambio di valuta, sistemi di pagamento alternativi e valute digitali non avrebbero un grande impatto sull'efficacia delle sanzioni statunitensi. Ma insieme, queste innovazioni stanno dando sempre più ai paesi la possibilità di condurre transazioni attraverso canali a prova di sanzioni. Questa tendenza sembra irreversibile. Non c'è motivo di credere che le relazioni tra Washington e Pechino o tra Washington e Mosca miglioreranno in tempi brevi. Lo scenario più probabile è che le cose peggiorino, spingendo Pechino e Mosca a raddoppiare i loro sforzi per rimanere immuni alle sanzioni".

 
 
 

INFORMAZIONE COVID E CENSURA DEI GRANDI NETWORK.

Post n°1428 pubblicato il 01 Gennaio 2023 da scricciolo68lbr

Come sui social network è stata censurata a livello mondiale l’informazione sul Covid-19.

American First Legal Foundation ha ottenuto per via giuridica documenti interni dell’agenzia federale per la Sanità Pubblica, i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), la cui sede principale è ad Atlanta [1]. Alcuni di questi documenti attestano che i CDC avevano accesso a un portale segreto di Google ove venivano centralizzate tutte le notifiche di informazioni contrastanti la narrazione ufficiale del Covid-19.

American First Legal Foundation è presieduta dall’ex speechwriter del presidente Donald Trump; nel suo consiglio di amministrazione siedono ex alti dirigenti dell’amministrazione Trump; il suo budget annuale supera i sei milioni di dollari. Secondo l’Washington Post [2], la fondazione fa parte dell’apparato che supporterà Trump, qualora questi vincesse le prossime elezioni presidenziali.

Sul portale segreto di Google, basato in Indonesia e gestito dall’associazione islamista di fact checking Mafindo [3], viene centralizzata la censura su Facebook, Twitter, YouTube, Instagram, Whatsapp e Hello. Mafindo è finanziata dallo Stato indonesiano.

Alla selezione delle informazioni “vere” o “false” provvede la Kaiser Family Foundation (KFF) [4]. Il nome trae in inganno: non è una fondazione familiare, ma una società californiana, di cui è amministratore il direttore del Los Angeles Times, che fornisce gratuitamente ai giornalisti note sulla linea da tenere nell’informazione sanitaria. Non si sa da chi è finanziata.

Questo sistema ha permesso d’imporre diversi falsi dogmi:
– I vaccini anti-Covid (RNA messaggero) proteggono dalla trasmissione del virus;
– I vaccini anti-Covid (RNA messaggero) sono raccomandati per le donne incinte;
– I vaccini anti-Covid (RNA messaggero) proteggono i bambini;
– A qualunque età e condizione di salute, i vaccini anti-Covid (RNA messaggero) non hanno effetti secondari gravi;
– Oltre ai vaccini occidentali non esistono rimedi efficaci contro il Covid-19.

Questa campagna d’inquinamento dell’informazione si è concentrata soprattutto sugli adolescenti neri, allo scopo di convincerli della serietà di queste stupidaggini.

I documenti ottenuti dall’American First Legal Foundation dimostrano che il sistema è controllato dall’amministrazione Biden, direttamente dalla Casa Bianca.

https://www.voltairenet.org/article218548.html

 
 
 

ACCORDI MINSK TRUFFALDINI...

Post n°1427 pubblicato il 01 Gennaio 2023 da scricciolo68lbr

Facendo eco alla Merkel, l'ex Presidente francese Hollande conferma che l'Occidente ha mentito alla Russia sugli accordi di Minsk per consentire a Kiev di avere il tempo per riarmarsi

La rivelazione clamorosa giunge poche settimane dopo che l'ex cancelliere tedesco Angela Merkl ha ammesso che l'accordo di pace raggiunto nella capitale bielorussa nel febbraio 2015 è stato un espediente utilizzato per guadagnare tempo rispetto alla Rusdia e consentire alla Ucraina di rafforzare l'esercito dopo che era stato battuto in aspri combattimenti con le milizie del Donbass.

Gli accordi di pace di Minsk non hanno mai avuto lo scopo di portare la pace nel Donbass, ha ammesso l'ex presidente francese Francois Hollande.
Dal 2014, l'Ucraina ha rafforzato la sua posizione militare. In effetti, l'esercito ucraino [quello attuale del 2022] è completamente diverso da quello del 2014. È meglio addestrato ed equipaggiato. È merito degli Accordi di Minsk aver dato all'esercito ucraino questa opportunità", ha detto Hollande in un'intervista ai media ucraini questa settimana.

👉 L'ex presidente francese, che ha lasciato l'incarico nel 2017 con un indice di gradimento a una cifra, ha avuto la cortesia di ammettere che mentre l'accordo di Minsk funzionava, la Russia rispettava i suoi obblighi di garante.
Ogni mese, [l'ex presidente ucraino] Petro Poroshenko, Angela Merkel, Vladimir Putin e io abbiamo avuto lunghe conversazioni telefoniche in cui ci siamo scambiati informazioni sullo stato di avanzamento dei protocolli di Minsk. Anche se abbiamo visto che c'era un'evidente riluttanza, c'era comunque un dialogo” attraverso il Normandy Format, ha detto Hollande.

☝️Un altro dei “meriti” dell'accordo di pace di Minsk è stato quello di “non consentire l'espansione dell'area controllata dai separatisti”, ha aggiunto Hollande.

❗La confessione è un bene per l'anima:

🔹I commenti di Hollande sono la terza conferma in due mesi da parte di un alto funzionario coinvolto nei negoziati di Minsk che l'Occidente e il suo stato cliente ucraino non hanno mai preso sul serio l'attuazione dell'accordo di pace.
Il 7 dicembre, Angela Merkel aveva affermato che Minsk “è stato un tentativo di guadagnare tempo per l'Ucraina” e che “l'Ucraina ha usato questo tempo per diventare più forte, come potete vedere oggi. L'Ucraina del 2014-2015 non è l'Ucraina di oggi", disse.

🔹Un mese prima, Petro Poroshenko aveva detto ai burloni russi Vovan e Lexus che "aveva bisogno degli accordi di Minsk per ottenere almeno quattro anni per formare le forze armate ucraine, costruire l'economia ucraina e addestrare l'esercito ucraino insieme alla NATO per creare le migliori forze armate forze nell'Europa orientale, create secondo gli standard della NATO".

📅 Firmati il 12 febbraio 2015 dall'Ucraina e dai garanti Russia, Germania e Francia, gli accordi di pace di Minsk erano un cessate il fuoco e un accordo di pace in tredici parti che avrebbero consentito a Kiev di ripristinare il controllo sulle regioni di Donetsk e Lugansk in cambio di un'ampia, costituzionale- autonomia mandataria. Nei sette anni successivi alla firma del trattato, Kiev si è bloccata sull'attuazione dell'accordo e ha continuato a bombardare a bassa intensità e attacchi di sabotaggio contro il Donbass.

Fonte: Sputnik

 
 
 

SIAMO CO-CREATORI DEL NOSTRO MONDO.

Post n°1426 pubblicato il 01 Gennaio 2023 da scricciolo68lbr

COME POTER CAMBIARE IL MONDO, SE PRIMA NON SI PRENDE COSCIENZA DEL SISTEMA? SOLO DOPO ESSERNE CONSAPEVOLE, POTRAI CREARE LA TUA REALTÀ.

Inizialmente si potrebbe pensare, nell'inconsapevolezza, che politica, élite  sistema, poteri forti, informazione, siano completamente slegati dal potere del sé, dall'universo, dalle energie, da noi come co-creatori della realtà. Invece ad un occhio esperto ed informato, i collegamenti sono evidenti oltre che necessari, per chi vuole migliorare il proprio mondo. 
Oramai sono anni che faccio controinformazione e spazio in tutti gli argomenti, su cui secondo me è necessario diventare consapevoli e lavorare dopo averne preso coscienza, essendo forse l'unica cosa che riesce a legare argomenti apparentemente separati. 
Beh... credo che in una buona scuola, non vi è mai solo una materia o due, ma la preparazione deve, esser il più globale possibile ed è quello su cui lavoro ogni giorno. Ma sono qui a spiegarvi qualcosa in più, molto importante che cambierà la vostra percezione dell'informazione. 
Di quello che pubblico sono convinto? O meglio faccio un esempio, se pubblico le regole del Georgia Guidestones, o parlo di Bill Gates che parla di pandemie possibili o di vaccini (a sfavore dell'umanità), se parlo dell'agenda 2030 dei poteri forti, le pubblico perché credo che accadrà? 
Assolutamente no! Ed ho capito che c'è adesso il bisogno di spiegare meglio il concetto, di modo che possa essere più chiaro per tutti. 
Il fatto che io pubblichi un articolo, non vuol dire che io pensi che accadrà di per certo. Quella è solo una delle possibili realtà realizzabili. Alcune realtà sono solo loro programmi e altre sono più o meno realizzate, altre ancora appena cominciate. Qui entrano in gioco le energie, il fatto di prendere coscienza di tutto questo, permette poi alla gente di poter intervenire e cambiare le cose, di poter mutare l'esito degli eventi. Quindi è molto importante pensare in termini di energia: i massoni e i poteri forti, da secoli giocano su queste energie, sapendo che usando determinati tipi di energia, nefative potrei definirle, come la paura, oppure l'informazione usata in un determinato modo, fanno sì che noi, che siamo i co-creatori della realtà intorno a noi, creiamo la realtà che loro desiderano. 
Sul movimento e la forza delle energie del pensiero che crea, non mi soffermo (ho già scritto altri articoli) ma vi invito ad approfondire l'argomento, perché una volta capito questo, su tutto il resto avrete una visuale completamente diversa. 
Una volta che capirete bene questo concetto, saprete bilanciare le energie consapevolmente e non concentrarle unicamente su quello che loro vogliono che voi proviate, pensiate... si crea cosi un discernimento importante e necessario per la presa di coscienza. 
Su tutte le cose è importante prendere coscienza, per poi solo dopo poter cambiare la realtà delle cose. Finché si rimane ignari di certi argomenti, non si può fare nulla e soprattutto si lascia scegliere ad altri, al nostro posto, e restiamo passivi davanti alle situazioni. 
Ecco il perché pubblico su certi argomenti in alternanza con altri completamente differenti, perché in fondo c'è un filo che li collega, per molti gia visibile e per altri ancora no, e parlarne o scriverne serve a muovere le energie e dare i giusti mezzi alle persone per agire concretamente sulla realtà. 
Concentrarsi solo una parte, quella politica del sistema, senza mettere a fuoco anche l'altra, del potere enorme che abbiamo, sul cosa siamo, esseri divini, vo-creatori della realtà, sul cosa siamo venuti a fare, sul fatto che il nostro pensiero possa creare la realtà materiale, tutto questo serve appunto per diventare consapevoli e smettere di alimentare il sistema, con certi pensieri o atteggiamenti. Ocvorre conoscere il bene per poter comprendere il lato oscuro delle cose, isogna conoscerle entrambe per poter comorendere a 360°. 

Buona presa di consapevolezza e buona co-creazione.

 
 
 

QUANDO L’IMPERIALISMO ANGLO AMERICANO SARÀ SOLO UN RICORDO...

Post n°1425 pubblicato il 01 Gennaio 2023 da scricciolo68lbr
 

La Russia e l’India hanno deciso di abbandonare il dollaro e l’euro negli accordi di scambio reciproco! LA de-dollarizzazione è un obiettivo strategico per la Russia!!!

 

L’impatto fondamentale sull’economia della Federazione Russa, sarà la crescita delle opportunità per l’esportazione di prodotti russi in altri paesi, afferma Artem Tuzov, direttore esecutivo del dipartimento del mercato dei capitali di IVA Partners Investment Company.

“Ora ogni pagamento in dollari, euro e sterline passa attraverso conti in banche di paesi ostili. Quindi qualsiasi pagamento può essere bloccato, motivo per cui è così importante poter effettuare pagamenti nelle valute dei paesi amici, osserva sempre l’esperto.

Le riserve della Russia in valuta estera, che si trovavano all’estero, sono state bloccate, quindi le stanno convertendo in valute nazionali più facili da controllare. Questa deviazione del dollaro sta andando molto bene: cresce infatti il commercio di rubli, rupie indiane, yuan e altre valute nazionali.

Sicuramente altri paesi (BRICS) prenderanno questa strada, è solo questione di tempo. E infatti la supremazia del dollaro come moneta di scambio ha le ore contate, e i criminali del Deep State lo sanno benissimo… 🥳🥳🥳🍿🍿🍿

 
 
 

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     IL TIBET NASCE LIBERO

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Le parole.

                       I

Le parole contano
dille piano...
tante volte rimangono
fanno male anche se dette per rabbia
si ricordano
In qualche modo restano.
Le parole, quante volte rimangono
le parole feriscono
le parole ti cambiano
le parole confortano.
Le parole fanno danni invisibili
sono note che aiutano
e che la notte confortano.
                                  i
 
 

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