Creato da scricciolo68lbr il 17/02/2007

Pensieri e parole...

Riflessioni, emozioni, musica, idee e sogni di un internauta alle prese con la vita... Porto con me sempre il mio quaderno degli appunti, mi fermo, scrivo, riprendo il cammino... verso la Luce

 

Messaggi del 25/02/2023

TUTTI I NOMI DELLA P2

Post n°1488 pubblicato il 25 Febbraio 2023 da scricciolo68lbr
 

P2, da Silvio Berlusconi a Maurizio Costanzo, alcuni dei nomi più noti della lista Gelli

Le maggiori personalità che figuravano nell'elenco rinvenuto il 17 marzo 1981 durante le indagini sul presunto sequestro di Michele Sindona, in cui figuravano quasi mille iscritti alla loggia massonica.
La lista degli affiliati alla loggia "Propaganda 2" fu rinvenuta il 17 marzo 1981 durante le perquisizioni nella villa e nella fabbrica di Licio Gelli a Castiglion Fibocchi (Arezzo) nell'ambito delle indagini sul presunto rapimento di Michele Sindona. La presidenza del Consiglio dei ministri la rese pubblica il 21 maggio dello stesso anno. Tra i 962 nomi in elenco, 44 parlamentari, 2 ministri, un segretario di partito, 12 generali dei Carabinieri, 5 generali della Guardia di Finanza, 22 generali dell'esercito italiano, 4 dell'aeronautica militare, 8 ammiragli, magistrati e funzionari pubblici, direttori e funzionari dei servizi segreti, giornalisti e imprenditori. Molti dei personaggi inclusi nella lista hanno sempre professato la loro estraneità e hanno negato l'appartenenza alla loggia segreta, sostenendo di essere stati inseriti a loro insaputa. Per contro, la Commissione Anselmiavanzò l'ipotesi che la lista non fosse completa e che molti altri importanti personaggi iscritti alla P2 siano riusciti a non comparire nelle indagini.

Quello che segue è un estratto della lista che include le personalità di maggior rilievo politico, giudiziario, storico, economico e culturale. Tra parentesi il numero della tessera.

IMPRENDITORI FACCENDIERI E GOLPISTI
-  comm. Licio Gelli (Arezzo, 440)
-  Gioacchino Albanese (Roma, 913) (stretto collaboratore di Eugenio Cefis, fu coinvolto nello scandalo Eni-Petronim)
-  Vito Alecci (Milano, 789) (convivente di Nara Lazzerini, segretaria di Licio Gelli, il 3 marzo 1985 morì in circostanze misteriose; la Lazzerini asserì trattarsi di omicidio)
-  dott. Luigi Bisignani (Roma, 203)
-  dott. José López Rega (Argentina, 591), capo dell'Alianza Anticomunista Argentina
- amm. Emilio Eduardo Massera (Buenos Aires, 478) (membro della giunta militare che rovesciò il governo di Isabelita Peròn con il golpe del 1976)
Enrico Nicoletti (Roma, morto, 950) (costruttore romano, legato alla banda della Magliana)
- avv. Umberto Ortolani (Roma, morto, 494) (imprenditore, condannato per reati finanziari)

CAPITANI D'INDUSTRIA
-  dott. Romolo Arena (Roma, 848) (partecipante al "Gruppo dei Tredici", ex presidente acciaierie di Terni - Italimpianti, ex direttore centrale e vicepresidente IRI)
-  dott. Silvio Berlusconi (Milano, 625) all'epoca presidente Fininvest, poi fondatore di Forza Italia e dal 1994 più volte presidente del Consiglio
- dott. Alberto Capanna (Roma, 553) (ex presidente della Finsider)
- dott. Giorgio Mazzanti (Roma, 826) (presidente ENI 1979-80, coinvolto nel caso ENI-Petronim)

FORZE DELL'ORDINE E SERVIZI SEGRETI
- ten. col. Sergio Acciai (Firenze, in sonno, fascicolo 113) (poi generale della GdF)
-  magg. Giuseppe Aleffi, noto "Pino" (Pisa, 762) (comandò nuclei SIOS di Marisardegna e Camen, ex deputato di Forza Italia, relatore di un disegno di legge per la concessione dell'uso della bandiera nazionale al Corpo speciale volontario ausiliario dell'esercito dell'Associazione dei cavalieri italiani del Sovrano militare ordine di Malta, non rieletto nel 2001, candidato alla Camera con Italia dei Valori)
- gen. Giovanni Allavena (Roma, 505) (Generale dei Carabinieri, collaboratore di Giovanni De Lorenzo, comandante dell'ufficio D (informazioni) e del CCS (controspionaggio) e poi ultimo capo del Sifar; nel 1967, al suo ingresso nella P2, avrebbe trasmesso parte dei Fascicoli SIFAR a Gelli)
-  amm. Gino Birindelli (Roma, 130) (ammiraglio di squadra, deputato del Msi dal 1972 al 1974, esponente di Democrazia Nazionale)
-  gen. Ettore Brancato (Roma, 504), ex comandante del 3º Corpo d'Armata
- gen. Giuseppe Casero (Roma, 488) (generale dell'Aeronautica militare italiana, implicato nel Golpe Borghese)
-  amm. Marcello Celio (Roma, 815) comandante del COMSUBIN dal 1977 al 1978
-  gen. Luigi De Santis (Roma, capo gruppo 8, fasc 359) (generale dei paracadutisti; membro del Consiglio generale e presidente della Corte d'onore della Legione garibaldina)
-  ten. col. Sergio Di Donato (Roma, 158) (dirigente del Sismi)
-  gen. Vitaliano Gambarotta (Livorno, 225) generale dell'Esercito italiano
-  amm. Antonino Geraci (Roma, 809) (capo del SIOS Marina)
-  gen. Orazio Giannini (Roma, 832) all'epoca comandante generale della Guardia di Finanza
-  gen. Raffaele Giudice (Roma, 535) (già comandante generale della Guardia di Finanza)
-  gen. Giulio Grassini (Roma, 515) (direttore SISDE dal 1977 al 1981)
-  gen. Giulio Cesare Graziani (Roma, 503) (aviatore e Medaglia d'oro al valor militare, fondatore di Democrazia Nazionale)
-  ten. col. Santo Gucciardo (Siena, 867) (comandante gruppo Carabinieri di Siena)
-  gen. Giuseppe Guzzardi (Roma, capo gruppo 1, fasc 694) (generale dell'Esercito)
-  dott. Giuseppe Impallomeni (Palermo, 920) (capo squadra mobile Questura di Palermo)
-  gen. Giuseppe Kunderfranco (Palermo, 372), (comandante della Capitaneria di Porto di Palermo)
-  dott. Elio Cioppa (Roma, 658) (vice questore in servizio al SISDE)
-  dott. Giovanni La Rocca (Perugia, 672) (questore)
-  col. Giuseppe Lo Vecchio (Roma, 514) (implicato nel Golpe Borghese)
-  gen. Gian Adelio Maletti (Roma, 499) (ex-capo del reparto D (controspionaggio) del SID, condannato per depistaggi per la Strage di piazza Fontana, ora cittadino sudafricano)
- gen. Vito Miceli (Roma, 491) (ex capo del Servizio Informazioni Difesa, implicato nel Golpe Borghese e nell'organizzazione Rosa dei Venti)
- col. Pietro Musumeci (Roma, 487) (ex generale del SISMI, condannato per calunnia aggravata nell'inchiesta della Strage di Bologna)
- gen. Giovambattista Palumbo (Firenze 135) (generale dei Carabinieri)
- gen. Franco Picchiotti (Roma, capo gruppo 4, fasc 495) (vice comandante generale dell'Arma dei Carabinieri)
- gen. sq. aerea Luigi Pirozzi (Roma, 854) (Vice Comandante delle Forze Aeree NATO del Sud Europa)
- col. Italo Poggiolini (Livorno, 575) (generale, comandante legione Carabinieri Livorno)
- gen. Osvaldo Rastelli (Bologna, 105) (generale dell'Esercito)
- gen. Giovanni Riffero (Torino, 486) (generale dell'Esercito)
- col. Vincenzo Rizzuti (Roma, 811) (ufficiale dei CC in servizio al SISDE)
- gen. Roberto Roselli (Roma, 99) (generale dei Carabinieri)
- magg. Mario Salacone (Roma, 163) (ufficiale del Sismi)
- gen. Giuseppe Santovito (Roma, 527) (capo del Sismi dal 1978 al 1981)
- ten. col. Michele Schettino (Torino, 761) (ufficiale dei Carabinieri)
- gen. Giuseppe Siracusano (Roma, 496) (generale dei Carabinieri)
- cap. Corrado Terranova (Taranto, 83) (ufficiale dei CC in servizio al SISDE)
- amm. Giovanni Torrisi (Roma, 631) (dall'agosto 1977 al gennaio 1980 capo di Stato Maggiore della Marina Militare e dal febbraio 1980 al settembre 1981 capo di Stato Maggiore della Difesa)- dott. Giuseppe Varchi (Trapani, 908) (vice questore a Catania)
- col. Antonio Viezzer (Roma, 509) (ufficiale del SID)
- gen. Ambrogio Viviani (Novara, 828) (ex capo del SISMI, poi deputato del Partito Radicale)

DIPLOMAZIA
-  Enrico Aillaud (Roma, 560) (Ex ambasciatore italiano in Cecoslovacchia (1960-1962), Polonia (1963-1968), Austria (1970-1973), RDT (1973-1975) e URSS (1976-1978); coinvolto nel dossier Mitrokhin, ex Presidente Ass. Italo-Austria, Interbanca e Ispi)
- dott. André Mandi (Roma, 363) ambasciatore
- dott. Saverio Porcari Li Destri (Cuba, 831), (ambasciatore a Cuba, senatore eletto in AN nel 1994, nel 1997 aderisce al CDU)

POLITICA E ISTITUZIONI
- onorevole Pasquale Bandiera (Roma, 114), Deputato del PRI dal 1972 al 1983. Sottosegretario alla Difesa dal 1980 al 1981
-  on. Antonio Baslini (Milano, 483) già deputato del PLI (1963-1987) e sottosegretario agli Esteri dal 1979 al 1981
-  on. Costantino Belluscio (Roma, 540) Deputato PSDI dal 1972 al 1987 e sottosegretario al Lavoro (1979-1980) e agli Esteri (1980-1981)
-  on. Giulio Caradonna (Roma, 909) (ex deputato MSI, non ha aderito ad AN per contrasti con Gianfranco Fini). Deceduto
-  on. Vincenzo Carollo (Palermo, 295) ex presidente della Regione Siciliana e senatore DC
-  dott. Massimiliano Cencelli (Roma, 897) politico
-  on. Gianni Cerioni (Ancona, 843) deputato DC dal 1979 al 1983
- on. Aldo Cetrullo (Pescara, passato al Grande Oriente, 154) deputato PSDI dal 1963 al 1976
- on. Fabrizio Cicchitto (Roma, 945) (al tempo della scoperta della lista era parlamentare del Partito Socialista Italiano, è stato capogruppo alla Camera del Popolo delle Libertà, oggi in Ncd. Fu trovata la sua domanda di iscrizione)
-  dott. Francesco Cosentino (Roma, 497) Segretario generale della Camera dei deputati dal 1962 al 1977
-  on. Emo Danesi (Livorno, 752), deputato della DC dal 1976 al 1983
-  on. Massimo De Carolis (Milano, 624) (all'epoca deputato DC, fu poi presidente del consiglio comunale di Milano per Forza Italia)
-  sen dott. Danilo Dè Cocci (Roma, 404) parlamentare DC dal 1948 al 1976, è stato sottosegretario all'industria, ai lavori pubblici e al lavoro
-  on. Filippo De Jorio (Roma, 511) (ex DC, in anni più recenti ha aderito all'Italia dei Valori, partito che ha lasciato in polemica con Antonio Di Pietro)
- on. Ferruccio De Lorenzo (Napoli, 25) Deputato del PLI dal 1963 al 1976, Sottosegretario alla Sanità dal 1972 al 1973
-  prof. Franco Ferracuti (Roma, 849) (membro del comitato di esperti nel Caso Moro)
-  on dott. Franco Foschi (Roma, 680) Ministro del Lavoro
-  sen. Franco Fossa (Roma, 354) senatore PSI, Sottsegretario di Stato ai Lavori pubblici
-  on. Aventino Frau (Roma, 533) deputato Dc, poi Forza Italia  
-  on. Ilio Giasolli (Roma, 556) segretario dell'ex ministro Carlo Donat Cattin
-  dott. Francesco Gregorio (Roma, 803) (segretario generale Presidenza della Repubblica)
-  on. Pietro Longo (Roma 926) (Minstro del bilancio e della programmazione economica 1983-85 nel Governo Craxi I, segretario del PSDI dal 1978 al 1985)
- dott. Francesco Malfatti di Montetretto (Roma, 812) (segretario generale ministero degli Esteri)
- on dott. Enrico Manca (Roma, 864) (redattore del Giornale Radio Rai dal 1961 al 1972, Ministro del commercio con l'estero nel Governo Cossiga II e nel Governo Forlani, presidente RAI dal 1986 al 1992, morto nel 2011)
- on. Luigi Mariotti (Firenze, in sonno, 489) (Ministro della sanità per 4 volte, Ministro dei trasporti e dell'aviazione civile 1968-69)
- dott. Giovanni Marras (Cagliari,737) (giornalista, all'epoca della scoperta della lista vicesegretario regionale Cisl della Sardegna)
- sen. Luigi Mazzei (Roma, 48) (senatore PRI, poi PSI)
- on. Vito Napoli (Roma, 887) (europarlamentare, morto nel 2004)
- dott. Bruno Palmiotti (Roma, 220) (segretario particolare del ministro Mario Tanassi)
- on. Mario Pedini (Brescia, morto nel 2003, 570) ( Ministro per i beni culturali e ambientali dal 1976 al 1978, Ministro della pubblica istruzione dal 1978 al 1979)
- on. dott. Rolando Picchioni (Torino, 808) (ai tempi dello scoperta della lista deputato della DC, poi passato nel CDU, nel Partito Popolare Italiano, nell'Udeur, nella Margherita e dal 2007 entrato a far parte del Partito Democratico)
- dott. Sergio Piscitello (Roma, 507) (capo cerimoniale Presidenza della Repubblica)
- dott. Michele Pizzullo (Roma, 145) (direttore generale ministero della difesa)
- dott. Duilio Poggiolini (Roma, 961) (direttore generale servizio farmaceutico nazionale, coinvolto in Tangentopoli)
- dott. Felice Ruggiero (Roma, 847) (direttore generale del Ministero del Tesoro)
- dott. Gustavo Selva (Roma, 623) (ai tempi dello scandalo europarlamentare per la Democrazia Cristiana, ex direttore del GR2, poi deputato di Alleanza Nazionale e senatore di Forza Italia)
- on. Gaetano Stammati (Roma, morto nel 2002, 543) (Ministro delle finanze nel Governo Moro V, Ministro del tesoro nel Governo Andreotti III, Ministro dei lavori pubblici nel Governo Andreotti IV, Ministro del commercio con l'estero nel Governo Andreotti V e nel Governo Cossiga I, Ragioniere Generale dello Stato dal 1967 al 1972)

MAGISTRATURA
- dott. Carlo Martino (Torino, 252) (ex Procuratore Generale presso la Corte d'Appello di Torino)
- dott. Giovan Vincenzo Placco (Roma, 947) (magistrato di Cassazione)
- dott. Domenico Pone (Roma, 421) (magistrato di Cassazione)
- dott. Carmelo Spagnuolo (Roma, in sonno, 545) (all'epoca presidente di sezione della Corte di cassazione)

GIORNALISMO ED EDITORIA
-  dott. Roberto Ciuni (Roma, 814) ex direttore dei quotidiani Mattino, Giornale di Sicilia, La Nazione
-  Maurizio Costanzo (Roma, 626) giornalista e conduttore tv
-  dott. Giampaolo Cresci (Roma, 525) (ex vicedirettore generale Rai e direttore de Il Tempo. Morto nel 2003)
-  dott. Stefano de Andreis (Roma, 939), giornalista fondatore dell'Agenzia di stampa Il Velino
-- dott. Franco Di Bella (Milano, 655) (ex direttore del Corriere della Sera)
-  Massimo Donelli (Napoli, 921) ( ex direttore di Epoca, già direttore di Canale 5)
-  dott. Roberto Gervaso (Roma, 622) (scrittore)
- dott. Paolo Mosca (Roma, 813) ex direttore Domenica del Corriere
- dott. Luigi Nebiolo (Roma, 810) (all'epoca direttore del TG1)
- dott. Giampiero Orsello (Roma, 60) (ex vicepresidente della RAI)
- avv. Carmine (Mino) Pecorelli (Roma, assassinato nel 1979, 235) (giornalista)
- dott. Giuseppe Pieri (Roma, 530) (vice direttore RAI)
- dott. Angelo Rizzoli (Milano, morto nel 2013, 532) (presidente Rizzoli-Corriere della Sera dal 1978 al 1983)
- dott. Bruno Tassan Din (Milano, morto, 534), (all'epoca della scoperta della lista, direttore generale della Rizzoli Editore, proprietaria de Il Corriere della Sera, implicato anche nel crack del Banco Ambrosiano, per cui verrà condannato nel 1996)
- dott. Mario Tedeschi (Roma, morto, 853) (membro della Xª Flottiglia MAS, direttore responsabile de Il Borghese dal 1957 fino alla sua morte nel 1993, negli anni '70 fu senatore per due legislature del Movimento Sociale Italiano)

BANCHE E FINANZA
-  dott. Roberto Calvi (Milano, 519) presidente Banco Ambrosiano
-  dott. Giovanni Cresti (Siena, 521) (ex direttore generale del Monte dei Paschi di Siena)
-  dott. Alberto Ferrari (Roma, 520) (ex direttore generale BNL)
-  dott. Giovanni Guidi (Roma, 830) (ex direttore generale Banco di Roma)
-  avv. Gaetano Lo Passo (Messina, 43) (ex vicepresidente Sicilcassa)
- on. Loris Scricciolo (Chiusi, 125) (ex vicepresidente del Monte dei Paschi di Siena)
- avv. Michele Sindona (501, morto) (banchiere, presidente della Banca Privata Italiana, legato allo scandalo del Banco Ambrosiano, avvelenato in carcere in circostanze mai chiarite)

SPORT E SPETTACOLO
-  dott. Artemio Franchi (Firenze, 402) presidente dell'UEFA
Alighiero Noschese (Roma, morto, 343) (attore)
Claudio Pica (in arte: Claudio Villa) (Roma, in sonno, 262) (attore e cantante, morto nel 1987)
- avv. Enrico Vinci (Roma, 282) (presidente della Federazione Italiana Pallacanestro)
 
NOBILI
 - dott. Edgardo Sogno Rata Del Vallino di Ponzone (Torino, morto, 786)
- dott. Carlo Ruffo della Scaletta (Firenze, 717) (nobile)
- dott. Vittorio Emanuele di Savoia (Ginevra, 516) (pretendente al trono d'Italia).
Fonte:
https://www.repubblica.it/politica/2015/12/16/news/p2_i_nomi_piu_importanti_della_lista_gelli-129591682/
 

 
 
 

COSTANZO E LA MASSONERIA.

Post n°1487 pubblicato il 25 Febbraio 2023 da scricciolo68lbr
 

Quando Costanzo, iscritto alla P2, tessera n. 1819, intervistò Licio Gelli per il Corriere.

24 febbraio 2023 

L’ha definito uno dei più grandi errori della sua vita: Maurizio Costanzo era iscritto alla P2, la loggia massonica di Gelli. Quando le liste sono state scoperte, ha inizialmente negato, poi ammesso la sua affiliazione dicendo «sono stato un cretino» 

Maurizio Costanzo, il celebre giornalista e conduttore televisivo morto oggi a 84 anni, ha attraversato da protagonista gli anni bui non solo del terrorismo e della mafia, ma anche dei tentativi di golpe. 

La sua biografia ha un capitolo spesso dimenticato, di cui lo stesso Costanzo però si è assunto la responsabilità: quello dell’affiliazione alla P2, la loggia Propaganda 2 del “venerabile” Licio Gelli, che aveva l’obiettivo di sovvertire l’ordine democratico. 

Quando gli elenchi degli iscritti vennero trovati dai magistrati Giuliano Turone e Gherardo Colombo, inizialmente Costanzo negò l’affiliazione. Poi la ammise in una intervista a Giampaolo Pansa, in cui si definì «un cretino», dicendo di aver accettato l’iscrizione per una leggerezza e senza capire davvero a cosa si stava affiliando. 

Tuttavia il 5 ottobre del 1980 – circa un anno prima del ritrovamento degli elenchi – Costanzo intervistò proprio Licio Gelli per una serie che doveva apparire sul Corriere della Sera sotto il titolo di “il fascino discreto del potere nascosto”. 

L’intervista, pubblicata sulla terza pagina del Corsera, venne consegnata all’ultimo e senza avvertire in anticipo chi era l’intervistato. Il direttore seppe che si trattava di Gelli solo due giorni prima della stampa e la raccomandazione era di non tagliare o rimaneggiare il testo. Inoltre, Costanzo scelse anche il titolo e il sommario. 

Quella al Corriere è una delle pochissime interviste mai concesse da Gelli ed è lo stesso Costanzo a metterne a fuoco la genesi. 

LA TESTIMONIANZA DI COSTANZO 

Nel processo per il crack del Banco Ambrosiano, Costanzo venne ascoltato come testimone nel 1991 e raccontò anche dell’intervista, dicendo che «mentre io stavo cominciando a prendere dei contatti, perché non erano personaggi tutti estremamente agevoli, mi fu detto da Bruno Tassan Din che Gelli voleva essere intervistato. Io dissi anche che ne avrei fatto volentieri a meno. Lui secondo me aveva l'aria di dire che facevo bene a farne a meno, ma dopo un po' tornò e mi disse: "Vuole per forza che lo intervisti te"». 

Bruno Tassan Din, anche lui affiliato alla P2, è il braccio destro di Angelo Rizzoli, editore del Corriere e altro affiliato. 

Costanzo ha aggiunto che «andai da Milano ad Arezzo con una macchina del giornale e fu un'intervista faticosissima. Non fu, come impropriamente qualcuno disse "un'intervista dettata". No. Fu un'intervista di ore. Io sono stato una giornata a battagliare perché volevo far passare domande e sono passate, sono uscite. Domande che poi, fossero anche.... voglio dire, io faccio il mestiere dell'intervistatore, non di raccoglitore di opinioni altrui. E quindi fu una cosa cominciata a metà mattina e finita nel tardo pomeriggio in maniera estenuante perché poi Gelli pretese che io lì per lì mettessi a posto domande e risposte e che io feci in maniera abbastanza sommaria, poi a Milano rimisi a posto, passai al direttore l'articolo». 

Nella deposizione, Costanzo ha anche raccontato della sua iscrizione alla P2, negando di averlo fatto con prospettive di carriera, perchè «in quel momento io avevo una rubrica televisiva di grande successo, una rubrica fissa su un settimanale come L'Europeo, avevo da poco diretto un film, certo non ero di carriera».
Si giustificò dicendo che «vivevo un mio momento psicologico privato molto difficile. Privato, di separazioni, cose del genere e siccome non avevo motivo di ritenere che non fosse Massoneria la Loggia P2, il fatto della solidarietà, psicologicamente in un momento in cui ero attraversato da un grande successo, che può essere un po' destabilizzante, non mi dispiaceva. Capisco che può sembrare banale ma io poi queste grandi occasioni professionali non le ho avute, anzi, il contrario».

 
 
 

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     IL TIBET NASCE LIBERO

  LASCIAMO CHE RESTI TALE

                             i

Le parole.

                       I

Le parole contano
dille piano...
tante volte rimangono
fanno male anche se dette per rabbia
si ricordano
In qualche modo restano.
Le parole, quante volte rimangono
le parole feriscono
le parole ti cambiano
le parole confortano.
Le parole fanno danni invisibili
sono note che aiutano
e che la notte confortano.
                                  i
 
 

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