Incursione

Il rumore dei passi. Decimo estratto.


 
Al mattino si svegliò stordito e confuso. Le ossa gli facevano malee un robusto cerchio alla testa non accennava ad abbandonarlo.Fece le sue abluzioni e si vestì stanco e annoiato. Dalla finestravide Matt Flint appoggiato alla portiera della macchina: aspettavasolo lui per mettere in moto e allontanarsi da quel posto. Stranotipo quel caporale: si guardava intorno in cagnesco e la suaabituale allegria pareva essere evaporata nelle brume dell'alba.Leslie Atwater decise di non farlo aspettare troppo e di saltarela colazione. gli spiaceva ma non poteva fare altrimenti. Eratragicamente in ritardo e avrebbero dovuto fare una tirata perarrivare in orario sul luogo delle esercitazioni. Si infilò glistivali e scese di corsa le scale. Con la coda dell'occhio videIsveig ed Eyleif in cucina, impegnate nel breakfast. Si arrestòe tornò indietro affacciandosi sul posto. "Sono in un ritardoterribile, purtroppo non posso fermarmi a mangiare. Butterò giùqualcosa allo spaccio dell'esercito. Vi saluto, mie signore." Esenza attendere risposta si avviò versò la jeep con la sgraditadi sorpresa di trovare un civile che parlottava con Flint. Luile ignorò e stava già per sedersi all'interno del mezzo quandoun braccio robusto lo trattenne. La complessione dell'uomolo immobilizzò e gli accese una lampadina nel cervello :"Lei èl'uomo che ieri notte fissava la mia finestra dal porticciolo!""Centrato, capitano. Mi chiamo Filippus. E anche se penseràche sia un qualsiasi pazzo, le spiegherò che avevo i mieimotivi per osservare la casa delle signorine a quell'ora.""Avrei piacere di ascoltarla ma vado di fretta, Filippus.Perché non si fa trovare stasera?" L'uomo, senza nemmenoascoltarlo era salito sul sedile posteriore della jeep ediceva :"L'accompagnerò, capitano. Facciamo la stessastrada. dica pure al suo attendente di mettere in moto." Leslieera allibito da tale leggerezza ma, mosso dalla curiositàlasciò l'intruso a bordo e diede il segnale a Flint di partire."Allora" Fece Filippus accendendosi una sigaretta "Losapeva che Baltasar, l'ex fidanzato di Eyleif e padre di Agnesera mio fratello?" Atwater inarcò le sopracciglia e si voltò astudiare bene i tratti del viso di quel personaggio. Era unbell'uomo sulla quarantina, con i capelli talmente biondi darisultare bianchi, un viso tondo e gioviale e un grosso nasoa coronare quei lineamenti da persona affidabile e aperta."Questo coinvolge anche me?" Fece il capitano con unamancanza di tatto di cui si rese conto più tardi. "Fin tanto cheresterà in quella casa direi di sì. Baltasar scomparve, ungiorno mentre si recava al lavoro, e non fu più ritrovato.""Suicidio?" Interloquì il capitano. "Così dissero, ma nonmi sono mai rassegnato alla loro versione dei fatti. "Eallora, cosa la spinge a portarsi di notte sotto quella casa?Spera di scoprire qualcosa? Non è un po' tardi?" Lesliesi rendeva conto di essere troppo sgarbato ma la basesi avvicinava e il racconto di Filippus non sembrava averené capo né coda, se non l'amore di un fratello per un altroe una lieve distorsione mentale. "Ho trovato l'anello diBaltasar a trenta metri da quel posto. Era nella sabbia."Atwater ristette mentre la jeep si fermava all'imboccodella zona militare. Lì Filippus non poteva più entrare.Ci fu uno scambio di strette di mano. "Non dia nulla discontato con quelle due donne. La madre era una strega."Il capitano sorrise. "L'ho saputo. Non lo nascondono.""Ragione maggiore per cambiare aria. Si faccia trasferire.non resti dentro quella gabbia." "E lei? continuerà adassediarle in attesa di un indizio rivelatore?" "Io ho i mieipiani. Si faccia una ragione di coltivare i suoi. Per il suobene." Detto questo Filippus si allontanò, lasciando Lesliepensieroso e con la fronte che scottava.(Continua)