Incursione

Il rumore dei passi. Undicesimo estratto.


Giunse alla sera che era uno straccio. Era riuscito a portare a terminetutti i suoi compiti ma chiunque lo guardasse poteva dire che era ridottomale. Quella peculiare situazione di spossatezza accompagnata abrusche ondate di sbalzi termici rivelava che si stava buscando unabrutta febbre. Faticava a tenere gli occhi aperti e i brividi lo percorrevanotutto facendogli battere i denti. Il colonnello Prentiss gli disse di marcarevisita, tornare a casa e darsi malato. Bastava guardarlo per rendersiconto che non era in grado di sostenere un'altra giornata come quella.Atwater annuì e si diresse, sul tardi, verso la jeep insieme a Matt Flint.Vi si adagiò pesantemente e diede ordine di partire facendo attenzioneai sobbalzi: si sentiva la testa leggera come un palloncino riempito d'elioe sballottata violentemente da una parte all'altra dell'abitacolo. Giunseropiuttosto velocemente a Stokkseyri e, mentre scendeva dal mezzo, Lesliesi sorprese a guardarsi intorno, cercando traccia di Filippus e del suopedinamento. Non rinvenendo nessuno si diresse verso il cancello dopoavere salutato Matt e averlo rassicurato. "è solo qualche grado di febbre,comunque non passare domani. Mi do malato per qualche giorno. Tiavvertiranno, Flint." Il caporale si portò due dita alla visiera e poi tornòsui suoi passi fino alla jeep. "Si riposi, capitano." furono le sue ultimeparole. Il capitano fece un cenno con la testa ed entrò nel giardino,raggiungendo, quasi furtivamente la porta. Quando aprì fu subitonel piccolo corridoio e da lì diede un'occhiata al salotto, dove le duedonne erano impegnate a cucire e a lavorare a maglia. Appenasollevarono lo sguardo Isveig e Eyleif si spaventarono, e pure Agnes(che era impegnata in un gioco di pazienza) diede in un grido soffocato.Isveig si levò in piedi e sussurrò :"Ma cosa le è successo, Capitano?è pallido come uno straccio." "Temo di avere un po' di febbre. è dalleprime luci dell'alba che non sto bene. Ne approfitto per salire a misurarmila temperatura. buono proseguimento di lavoro, signorine." "Vuole chele prepariamo qualche infuso? Ve ne sono alcuni nella nostra terra chefanno miracoli." "Forse l'unica cosa di cui ho bisogno è giusto un lettoe qualche ora di riposo. Magari domani starò già meglio." Le due donneannuirono in segno di assenso e lui fece per allontanarsi, ma un pensieromolesto lo aveva tormentato tutto il giorno e neppure adesso riusciva acoricarsi senza espletarlo. Così si riaffacciò sulla soglia e mormorò:"Stamane mentre partivo sono stato bloccato da un individuo, un certoFilippus, tipo quasi di mezza età con una gran testa bianca e un bel nasone.Mi ha rivelato di essere il fratello di Baltasar e di bazzicare spesso questezone. A dire la verità l'avevo notato anche stanotte, giù al porticciolo.Forse è un po' suonato, non so... pare convinto che siate coinvolte nellasparizione del congiunto. Non sembra un tipo pericoloso ma mi sonosentito in dovere di avvertirvi." Le due donne lo fissarono senza mostrareparticolari emozioni. "Ah, sì" Fece Eyleif "Non si è rassegnato al suicidiodi Baltasar ed esercita verso di noi una...come la chiamate...guerrapsicologica. Passa spesso delle lunghe notti intorno all'edificio conuna torcia elettrica. Ne abbiamo parlato anche alla milizia ma piùche tentare di dissuaderlo... povero ingenuo! è convinto che nostramadre fosse una sorta di strega con poteri particolari. Dove possonoarrivare il dolore e una fervida immaginazione? Non trova?" Ed Eyleifsorrise. Un sorriso che il capitano, immerso nelle brume della febbre,interpretò maldestramente come salvifico.(Continua)