Incursione

Il rumore dei passi. Ventinovesimo estratto.


"Via, non facciamola troppo tragica. quelle due donne sono solo spaventate.""Fino al punto da lasciarmi sommergere dalla marea ed essere trascinato al largo dai flutti?" "Si metta nei loro panni, capitano. Forse hanno compiutoqualcosa, forse anche involontariamente, e ora uno spirito viene a presentareloro il conto sotto la forma di un ufficiale inglese invasato. Non sarebbe spiacevole anche per lei?" "Io sono la vittima. Non ho chiesto Io di essere trascinato in questo verminaio." E spinse con rabbia la sedia che stava a fianco del letto. Cadde anche il libro di David Fitzroy, lasciando affiorareuna vecchia cartolina con una veduta naturale tipicamente britannica.Sesil l'afferrò girandolo e lesse il posto della località: Glenridding nel LakeDistrict. Sopra vi erano scarabocchiati dei saluti e due firme indecifrabili.La porse a Leslie: "è di David?" Il capitano le diede un'occhiata distrattae annuì mormorando di non sapere quale fosse l'altra firma. "Magari era la sua ragazza?" "David non aveva ragazze, ed era vittime di stupidi scherzianche per questo. Probabile che fosse sua madre. O una zia." "Poteva essere un suo amico, allora. Magari era lei, con una firma contraffatta."Il ragazzo esplose in una risata ma si ricompose rapidamente: "Mi spiace.non volevo essere irriverente. Ma...Con il fatto che non avesse amici,intende quello che sto intendendo Io?" Atwater fece un cenno con il capo e si fece mesto: "Ne soffriva parecchio. Non accettava la sua inclinazione,la viveva come un morbo da sradicare. Sapessi quanti psicanalisti ha visitato." Il giovane marinaio si forbì la bocca prima di parlare: "Un uomocosì non è un uomo senza amici, è solo un uomo infelice." Il volto del capitano si fece cupo: "L'esercito non è pronto ad accettare quel generedi situazioni, come non lo è il mondo, come, forse, non lo ero Io, per quanto lo apprezzassi e lo difendessi con tutto il mio cuore." "Ma ne eraanche imbarazzato, vero?" "Sapevo quanto potesse costarmi in fatto di carriera l'essere oggetto di chiacchiere insulse, ma, per quello che ho potuto non l'ho mai abbandonato." "Ha mai girato la faccia dall'altra parte?"Leslie ebbe un moto di rabbia: "Non sei il mio confessore! E Io posso avere sbagliato ma, fino all'ultimo, sono stato il suo confidente piùstretto, il suo compagno più deciso, e il continuatore della sua ereditàspirituale." Detto questo Atwater diede un'occhiata all'imponente volumee cominciò a sfogliarlo: "C'è una sezione dedicata ai Canti, e una,altrettanto imponente fatta di piccole prose, bozzetti impressionistici coni quali descrive le sensazioni di viaggi, certi incontri, il finale è un lungo poema in stile Miltoniano."  Il ragazzo si sedette a fianco del capitanosul letto e seguì le sue mani mentre vagolavano tra le pagine. "C'ètutta una vita lì dentro. Qualcosa che nemmeno la sua esistenza reale puòavere mai rivelato."(Continua)