Incursione

Il rumore dei passi. Trentaduesimo estratto.


"Perché dovrei, dunque, sentirmi in colpa per David? Io...ho fatto tuttoquello che potevo per alleviare le sue sofferenze. Non gli sono mai statoostile...gli sono sempre stato amico." "Ma forse lui voleva qualcosa di più."Leslie Atwater si morse il labbro inferiore: "Io non potevo dargli quello chelui desiderava...Insomma l'Amore. Da ragazzino non capivo quel suo starmi così vicino, quasi incollato. Non riuscivo a capire che in questo modo cercava una difesa dai bulli della scuola, una consacrazione al miofianco. Io, al contrario di lui ero molto rispettato. Quasi temuto." "E per evitare di perdere la sua aura di inattaccabile, per non sminuire la sua fama presso i coetanei ha lasciato che David affrontasse il suo destino.""Ma fu lui a offrirsi volontario quel giorno a Dunkerque." "Era una missionepericolosa, immagino." Il capitano annuì: "Si trattava di minare un ponticellosotto le incursioni degli stukas tedeschi. Era talmente esaltato che non me la sentii di rifiutare. Ricordo ancora l'espressione nei suoi occhi: era come acciaio mescolato a oro. Non avevo mai visto né rivedrò mai più unosguardo simile." "Stava andando a morire e lo sapeva. Lo capisce questo?""Certo. Lo intesi sin dal primo istante." "E non poteva impedirgli di suicidarsi?"Sesil si era alzato in piedi e rimirava il territorio fuori dalla finestra, cosparsadi migliaia di goccioline minuscole. "Non ne ebbi la forza. A questo siamoarrivati, dunque? Ricordo che pensai. Ma ancora adesso sono convinto che non v'era alternativa e che quello fosse la decisione migliore che David potesse prendere. Riscattare la dignità del suo Paese, lo Stesso che lo aveva messo ai margini a causa della sua...natura." "Lei non fece nulla per rendergli la vita più facile, malgrado si proclamasse amico. Forse nonlo abbracciò mai o gli disse una buona parola. Sotto le armi è l'onore prima di tutto, non è forse così?" "Lui era un sottufficiale come altri. Un sottoposto.dovevo rispondere della vita di centinaia di ragazzi, non esisteva solo DavidFitzroy." Sesil Gunnarsson si staccò dalla finestra e tornò a sedersi vicinoal capitano, prendendo nuovamente il libro in grembo. "Quando le diede questo?" "La sera prima di partire in missione. Venne appositamente nella mia tenda." "Le disse qualcosa?" Oh sì, parlammo brevemente e lui mi sussurrò: "Dentro questo libro non ti scorderai di me. Io lo afferrai come sescottasse e lo misi sulla mia branda. Effettivamente realizzai presto che c'eratutto David Fitzroy in quell'opera." "Forse non solo il ricordo." "Già." Replicòmestamente Leslie. "Per un motivo o un altro una parte della personalitàdi quel ragazzo si è trasfusa con le pagine della sua opera omnia, e non riesce ad abbandonarmi." "Perché non ci fa i conti una volta per tutte con il fantasma di quel povero diavolo? è ancora così dannatamente impettitoda non riuscire ad ammettere che voleva bene a David? Non mi fraintenda,non sto parlando inclinazioni sessuali, sto parlando che David aveva un bisogno fottuto della sua approvazione mentre riusciva a trovare solofreddezza e rigore, da perfetto gentleman inglese. Non le stava chiedendodi venire a letto con lei, solo di non emarginarlo, di non fare come tutti gli altri, di non lasciarsi andare a risolini alle sue spalle, o a battute fuori luogo,o a sottili riprovazioni morali." Leslie Atwater sollevò il pugno verso Sesil:"Non t'azzardare! Mai mi sono permesso con David delle cose del genere.""Va bene, non si alteri. Ma cerchi di capire che David voleva solo un amico,un sodale e ha trovato un superiore glaciale e imperturbabile, al quale ha sacrificato persino la sua vita."(Continua)