Incursione

Il rumore dei passi. Quarantaquattresimo estratto.


 
"Che gli succede? Perché non risponde?" E il capitano venne preso dalpanico. Si alzò dalla scaletta e cominciò a correre verso la prima portanella quale potesse imbattersi per celarsi come un bambino al possibileorrore che attendeva nel buio. Malgrado i richiami di Sesil si ritrovò nellasua vecchia stanza e sbarrò l'entrata con le chiavi che erano appese nella toppa. Poi si girò molto lentamente al chiarore della luna piena.Ebbe un sobbalzo e il cuore gli montò in gola: quasi non riconobbe ilposto in cui era stato convalescente per giorni. Un rozzo e gigantescoquadrante era stato disegnato per terra e le pareti erano ricopertedalle impronte di centinaia di mani di bimbo immerse nel carbone e poi calcate. Atwater sentì battere alla porta e udì la voce di Sesilche lo scongiurava di aprire, ma lui non se la sentì. Poteva anche essere un trucco, qualcuno che imitava perfettamente la voce di Gunnarsson e che fosse intenzionato a fargli del male. Cadde inginocchio sopra il quadrante e poi lo sguardo gli sfuggì verso la porticina che collegava l'ambiente con la camera della madre delle due sorelle. Quasi spinto da una forza incoercibile, e con ancora nelle orecchie i richiami alla ragionevolezza del giovane pescatore, si diresse barcollando verso la porticina - come si trovasse in un sogno dove si èspinti irresistibilmente a varcare soglie sempre più profonde di terrore -poi la spalancò con un calcio. La luce era sempre tenue ma Atwatervedeva tutto, come possedesse dei fanali al posto delle pupille. Sottol'ampia finestra riposava un'urna d'argento che mandava riflessi taglientiper tutto il locale. Era grande e le maniglie terminavano in due leoni rampanti mentre il corpo centrale sembrava lavorato con delle rozzerune. Lui distolse lo sguardo e nell'angolo della stanza, quasi buttatocome un cencio inutilizzabile stava il libro nero di David Fitzroy! Vi sigettò sopra come una belva e lo strinse febbrilmente tra le mani. Ma quale fu la sorpresa! Egli ebbe a trovarsi fra le dita solo la sfarzosa copertina dell'opera omnia. Le pagine interne erano tutte mancanti!Rinsavì in un istante (Invece di impazzire completamente) quando udì una vocina petulante alle sue spalle e lo scricchiolare della carta.Si girò di scatto e trovò la piccola Agnes davanti a lui che gli gettava una dopo l'altra le pagine mancanti del libro. "Che fai?" ebbe la forzasovrumana di urlare. Proprio in quegli istanti supremi la porta della sua vecchia stanza veniva sfondata e dentro penetravano SesilGunnarsson e Jòn Beiddarsson. Quest'ultimo tenendo ben salda una pistola di grosso calibro contro la tempia del pescatore. (Continua)