Sospiro del Vento

Perché...


Perché scrivere richiede giusto tempo e giusto spazio. Scrivere come si deve, intendo. E non è questione di bella forma o di uno stile ineccepibile, ma di quel dipingere con le parole che è simile a musica, e come solcare il segno del proprio viso. Dire di sé anche quando non si parla in prima persona. Gli spazi dei messaggi sono sempre così avari di spazio, cellette per alveari tutti uguali, trattenuti e forzati. C'è bisogno di un orizzonte che continui a cambiare, per dire come si è. Perché non si sintetizzano gli anni in un balenare balbettante e banale. In uno stereotipo che si riassume in "sentirsi dolci e romantici". Ormai il tempo di oggi ha rubato il significato di quelle parole importanti. Questo mio spazio è una tela più ampia. Perché io sono così, fatto di sfumature che si trasformano, pur restando parte di uno stesso quadro. Sono fatto di emozioni a cui si può dare un nome, ma che non un nome vero non ce l'hanno, se non il mio. Ed ecco un nuovo passo. Finite le premesse è tempo di raccontarmi davvero.