Sospiro del Vento

Inchiostro e Pennini


Ho con me l'inchiostro delle cose da scrivere, tutte le parole in fila negli occhi e nelle mani, qualcuna spintona un po' per essere la prima, o quella scritta meglio, qualcuna ne cerca altre da tenere per mano. Ed è un rincorrersi, un parco giochi di cose da dire e cose da serbare. Perchè, sì, ci sono anche le parole che si nascondono timide, e non per aver fatto male ma per voler stare in secondo piano come le palline di un albero di Natale su cui qualcuno mi ha fatto soffermare, regalandomi un sorriso. E allora dov'è il pennino per scrivere, e dove la carta un po' ruvida per sentire il rumore dei segni, il primo e unico pianto di quelle parole che nascono al loro nuovo mondo? Non lo so. Ora non lo trovo. E così passano i giorni e resta vuota questa pagina, o piuttosto piena di ciò che ero, e che ancora sono. Forse è proprio questo. Il non dire di più, che in fondo non sono cambiato, anche se sono andato più lontano. Come fa chi viaggia, e tra questi nick di viaggi ce ne sono molti. Vorrei allora scrivere una cartolina di quelle che guardi e riguardi più volte. E perché funzioni la faccio a forma di abbraccio per chi sa leggere tra queste righe, per chi viaggia su onde che avranno presto tempo e nomi, per chi ha l'energia esplosiva di una magia dolce come la marmellata, per chi attraversa le emozioni in quadri e parole di carezze e fantasia, per tutti i viaggiatori che aspettano la loro nave, e magari hanno già Vento nelle ali e nubi da abbracciare. Una cartolina senza francobollo, così non può invecchiare.