Sospiro del Vento

La Finestra e la Pioggia


Ho sentito che era arrivata la Pioggia.Senza bussare, non lo fa mai, si siede e inizia a diffrangere la sua musica come quei suonatori che girano di paese in paese e suonano più per sé che per il pubblico assente. L'ho sentita e sono andato a guardare.La pioggia, che ti costringe a guardare dalla Finestra e a scoprire che più in là c'è tutto ciò che già sapevi ma che ora guardi. Osservi. La pioggia sui vetri che è l'indice del poeta che mostra ciò che non vedi, proprio mentre lava finestre e a volte occhi con rivoli d'acqua, e a volte di lacrime.Ma non è solo la pioggia. E' la parola che può far accadere questa magia. La parola nelle mani di un'Anima. Un'Anima che attende, a gambe incrociate attende.La parola che può far piangere un uomo, senza far sorridere di scherno la gente intorno. Gente che non c'è.Nella pioggia che fa rumore, tra le pagine di un luogo come questo, ho visto ciò che ho sempre indicato e nessuno mi ha mai regalato come emozione. Ho trovato i miei gesti allo specchio, e a farli non ero io.Delicatezza, piuma e abbraccio stretto intorno a spalle, testa e cuore. Incanto.Non si dice, la magia che ha portato oggi la pioggia.Non si dice, perché andrebbe pronunciata diluita nei giorni e nei tremiti dei pensieri.Diffratta come le note della pioggia in cammino. O la Neve. Sì, la Neve. Solo lei ha il giusto ritmo e la sapienza per pronunciare il nome di una cosa così sublime nel giusto tempo.Io posso solo ascoltare. Io che di solito dico, coloro e sono Neve. Questa volta sono l'albero che sta a guardare, mentre si lascia vestire d'Inverno. Piangendo per quelle parole che non si riescono a sentire più in là della terra dove le sue foglie diventano prato.Grazie, Pioggia. Grazie Anima seduta.Sei arrivata senza bussare, e stavi già suonando.