Creato da sosunnyithurts il 16/10/2014

Nulla senza fine

Il colera ai tempi dell' amore

 

« 10 minutiAprendo barattoli letter... »

Il lavoro a Chicago

Post n°16 pubblicato il 03 Dicembre 2018 da sosunnyithurts
 

Si avvicina il momento del consueto bilancio annuale di produttività e crescita personale, come ogni diabolico anno, uno pensa di dover essere in qualche modo migliore del precedente e questa auto pressione mi spinge a aprire questa pagina non prima di essermi messa il rossetto, per dare una parvenza di tono a un' altrimenti ingrigita e plausibilmente impoverita versione di me prima del pranzo che non avverrà oggi, proprio perchè ho messo il rossetto.
Parlare il nonsensese è quello che mi riesce meglio, no è al secondo posto a dire la verità, quello che davvero mi riesce benissimo è prendere consigli da "How I met your mother", un giorno da Barney, l' altro da Ted, sperando sempre di essere una Robin, quella stessa Robin che rifiuta il lavoro a Chicago per stare con Don che la lascia subito dopo andando proprio a Chicago, a ricoprire la posizione che era stata offerta a lei. (Sto ancora parlando nonsensese).

Se Amazon Prime Video avesse Breaking Bad, adesso me ne starei qui a fabbricarmi la mia personale metanfetamina invece di mettere il rossetto per scrivere sul blog e la vita probabilmente sarebbe differente, probabilmente in carcere potrei laurearmi, fare sport etcetc e invece sto qua a spendere soldi inutilmente in varie suppellettili (Ufficio a parte, quella è una gran bella spesa), avrei un bel fisico finalmente, Barney non mi direbbe che sembro incinta dopo una giornata intera di lavoro con la stanchezza distribuita equamente ovunque nel mio enorme corpo molle, sarei tonica e piena di cultura, cultura che ormai è un miraggio dato che mi lascio condizionare da ogni piccolo pensiero che si affaccia alla mente tipo "A cena fuori stasera?" "Dai, un altro episodio e poi esci a passeggio col cane" "Cambia lavoro, ma prima resta altri 96 anni qua che le cose potrebbero cambiare.." cose così, che mi tengono ferma immobile ammanettata e bendata a affrontare la quotidiana dose di ripetitività e stallo anche in quest' anno con la fine alle porte. (Ammanettata e bendata mmm..)

No, non è eccitante restare fermi da secoli, piena di piaghe da decubito con le quali ho imparato troppo bene e troppo presto a convivere, a 28 anni dovrei lavorare in una cantina, viaggiare, non trovare spazio o tempo per nient' altro che degustazioni di vini sempre diversi.. E invece me ne sto qua, a discutere di un menù di Capodanno, a sentirmi stupida e ilare se solo Barney decide di scrivermi un messaggio (puntualmente contenenente il solito "Sai che si cena?" SAI CHE SI CENA.) 
Il mondo non si muove per me, per lo meno non lo fa al ritmo che vorrei, e anche se le cose arrivano e ancora una volta blablabla, non sono le cose che desidero per me, ma il culo dalla sedia non lo alzo e procrastino e procrastino e mi vedo deportata in un futuro intenso e travolgente come quando trovi i piatti da lavare la mattina e le cose da spostare dal fornello per fare il caffè. 
Troppo tempo passa senza che possa essere utile la conoscenza di quello che voglio davvero e del mio valore, basta un "Sei incinta?" gongolante guardandomi la pancia da parte della stessa persona del C H E   S I    C E N A e tutto torna vuoto e miserabile.

Un bilancio in questo momento non posso farlo, non posso ritrovarmi a leggerlo tra qualche anno o qualche settimana e vedere che tutto è ancora così. Quindi devo alzarmi metaforicamente e fisicamente da questa sedia (In ecopelle color crema NDR) e andare a prendere quello che è o' nuostr. Non sono più confortata dalla pacatezza di queste giornate buttate via dove mi tolgo il pigiama a mezzogiorno dopo aver giocato a Candy Crush aspettando che qualcosa succeda, ho seriamente bisogno di qualcosa di nuovo, qualcosa per cui ho lavorato e che mi sono andata a cercare, sperando che sia diverso dall' ultima volta in cui un tizio di mezz' età ci provava con me e sperava andassi a lavorare per lui nel suo ristorante che prima di conoscerlo mi piaceva un sacco, ma adesso è solo un altro di quei posti dove non ha più senso andare, un posto rovinato da un nazista narcisista che ha lottato per avermi, ma in questo caso, sono rimasta dove sono, in questo caso era una scelta, una volta tanto.

Cara me, accettalo il prossimo lavoro a Chicago se non ci sono uomini in crisi di mezz' età che non vedono l' ora di tiranneggiare sulla tua vita e soprattutto di sbottonarti la camicia. Vai a Chicago cara me, qui niente è come vorresti, nemmeno tu lo sei, nemmeno hai la forza di non lasciarti condizionare dall' ennesimo chesicena, lo vedi come sei priva di stimoli e a tua volta non ne offri agli altri? Tu non sei così, tu sei Robin che a Chicago ci va, vero?

Aggiornamenti nella prossima puntata, o forse mai, o forse la prossima puntata parlerà solo di quanto ke si cena sia sbagliato, come al solito. (Dato a 1,01 alla snai)

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/Sosunnyithurts/trackback.php?msg=13981246

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
Nessun commento
 

AREA PERSONALE

 

TAG

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

goudencarolus04sosunnyithurtsakecheta91Luce_03PleonasticoBanalismoviacon.mestreet.hassleMarquisDeLaPhoenixciarlie7351amicizziachiarasanycarosakanna1952bbartriev1
 

ULTIMI COMMENTI

CHI PUŅ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963