SouventMeSouvient

DIVENTARE GRANDI


C’era una bimba seduta sul pontile al lago. Guardava l’acqua sotto di sé, le leggere increspature sulla superficie, le ombre dei pesci sul fondo, i sassi lucidi e bianchi. Ogni tanto chiudeva gli occhi, cogliendo il sussurro del vento che le accarezzava piano i capelli. Aspettava. Dondolava le gambette pensierosa. Cominciò a chiedersi quanto tempo era passato da quando se ne era andato. E una sottile ansia incominciò a salirle su per la gola, mentre il sole cambiava inesorabile la sua angolazione avvicinandosi all’acqua. L’ansia arrivò a farle trattenere il fiato. Non voleva darlo a vedere però, e continuava a tenere lo sguardo fisso sull’acqua. Si guardava dal di fuori e si vedeva immobile e decisa. Così andava bene. Era grande ormai. Sapeva affrontare le sue paure. Ci riusciva? Davvero? Voleva disperatamente voltarsi per scoprire se stava arrivando. Si trattenne. C’era una spiegazione del ritardo, non l’avrebbe fatta aspettare tanto solo per capriccio o incuria. No, non l’avrebbe mai fatto. L’amava. E se invece non fosse così? E se fosse andato via? E se si fosse dimenticato di lei? O peggio, se l’avesse abbandonata, per qualche ragione che a lei sfuggiva? E se quell’amore fosse solo un’illusione? Lacrime premevano sul bordo degli occhi, spingevano rabbiose per uscire. No, no, non doveva piangere, no, no… all’improvviso sentì due braccia grandi e calde circondarla, il respiro tiepido sul collo, il familiare profumo di dopobarba… sospirò profondamente, ci era riuscita!chupita1976Manerba, lago di Garda