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IL NONNO


Avevo circa 5 anni quando sono entrata per la prima volta in modo consapevole nella casa di mio nonno ; prima i miei parenti erano state figure indistinte , nomi e volti confusi...Mia madre era ritornata per ritirare il suo diploma di laurea. Era estate e mi piaceva il sole intenso di quel paesino così diverso dal sole della montagna a cui ero abituata. Mi piaceva il mare, i fichi d'india ed il profumo dell'origano...mi piaceva quella casa coi soffitti affrescati che guardavo per ore , ma soprattutto mi piaceva quella grande terrazza che ci si poteva andare in bicicletta. Con mia cugina non andavo d'accordo.C'erano due biciclettine a casa e nessuna di noi due ci sapeva andare. Litigavamo spesso per l'unica bicicletta con le rotelle. Mia cugina ci tornava ogni anno in Sicilia ed era perfettamente a suo agio; io in quella casa ci entravo forse per la seconda o terza volta, ero spaesata e fragile ed erano rare le volte in cui riuscivo a farmi un giro in bici. Soffrivo della sua prepotenza e della mia incapacità di impormi ... Un giorno mio nonno , uomo dignitoso e tutto d'un pezzo, di quelli di una volta, autorevole e solitario, sempre lontano dal terrazzo e dalle bimbe ... ritornò a casa con qualcosa in mano. Da lontano non riuscivo a capire di cosa si trattasse, ma quando si è avvicinato ho riconosciuto un paio di rotelle per la bici. Credo sia stato il più bel regalo della mia vita! Mai ci fu un altro regalo, sia pure di valore anche molto superiore, ad avere avuto su di me lo stesso effetto. Ancora oggi quando ci ripenso mi tornano le lacrime agli occhi.VegaLyraeprovincia di Messina, estate 1971